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Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:54:53Z
<p>Biagio: /* Tray Icon */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root:<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' e '''wicd''' (in questo ordine) in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
'''''Nota:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
Salvare /etc/rc.conf.<br />
<br />
Aggiungere quindi il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ wicd-client<br />
Oppure, se il proprio ambiente grafico non ha un'area di notifica:<br />
$ wicd-client -n<br />
Si può aggiungere ''wicd-client'' all'avvio automatico del proprio DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviare entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non farlo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrare in una console con CTRL+ALT+F1, loggarsi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppare prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicurarsi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (si sarà così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedere poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviare il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicurarsi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se si è impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e si nota un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, creare un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicurarsi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
Ora creare il desktop file. In KDE, si può posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/bin/wicd-client<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
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Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:50:22Z
<p>Biagio: /* GUI */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root:<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' e '''wicd''' (in questo ordine) in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
'''''Nota:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
Salvare /etc/rc.conf.<br />
<br />
Aggiungere quindi il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ wicd-client<br />
Oppure, se il proprio ambiente grafico non ha un'area di notifica:<br />
$ wicd-client -n<br />
Si può aggiungere ''wicd-client'' all'avvio automatico del proprio DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviare entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non farlo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrare in una console con CTRL+ALT+F1, loggarsi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppare prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicurarsi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (si sarà così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedere poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviare il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicurarsi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
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Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:49:55Z
<p>Biagio: /* Avvio */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root:<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' e '''wicd''' (in questo ordine) in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
'''''Nota:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
Salvare /etc/rc.conf.<br />
<br />
Aggiungere quindi il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ wicd-client<br />
Oppure, se il proprio ambiente grafico non ha un'area di notifica:<br />
$ wicd-client -n<br />
Si può aggiungere ''wicd-client'' all'avvio automatico del proprio DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviare entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non farlo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrare in una console con CTRL+ALT+F1, loggarsi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppare prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicurarsi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (si sarà così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedere poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviare il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
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Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:48:33Z
<p>Biagio: /* D-BUS */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root:<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' e '''wicd''' (in questo ordine) in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
'''''Nota:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
Salvare /etc/rc.conf.<br />
<br />
Aggiungere quindi il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ wicd-client<br />
Oppure, se il proprio ambiente grafico non ha un'area di notifica:<br />
$ wicd-client -n<br />
Potete aggiungere ''wicd-client'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviare entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non farlo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrare in una console con CTRL+ALT+F1, loggarsi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppare prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicurarsi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (si sarà così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedere poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviare il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66333
Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:45:55Z
<p>Biagio: /* Avvio */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root:<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' e '''wicd''' (in questo ordine) in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
'''''Nota:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
Salvare /etc/rc.conf.<br />
<br />
Aggiungere quindi il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ wicd-client<br />
Oppure, se il proprio ambiente grafico non ha un'area di notifica:<br />
$ wicd-client -n<br />
Potete aggiungere ''wicd-client'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66331
Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:42:36Z
<p>Biagio: /* Configurazione */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root:<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' e '''wicd''' (in questo ordine) in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
'''''Nota:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
Salvare /etc/rc.conf.<br />
<br />
Aggiungere quindi il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66329
Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:25:25Z
<p>Biagio: /* Configurazione */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' e '''wicd''' (in questo ordine) in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
Aggiungere il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
'''''Nota:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66328
Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:24:03Z
<p>Biagio: /* Configurazione */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' e '''wicd''' (in questo ordine) in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
Aggiungere il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
'''''Note:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66327
Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:22:04Z
<p>Biagio: /* Versione Ufficiale */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidera installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' (se non già presente) e wicd in questo ordine in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
Aggiungere il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
'''''Note:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66326
Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:21:10Z
<p>Biagio: /* Versione Ufficiale */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidererà installare anche DHCP, [[wpa_supplicant|secure wireless management]] e le icone per l'interfaccia grafica.<br />
# pacman -Sy dhclient wpa_supplicant hicolor-icon-theme<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' (se non già presente) e wicd in questo ordine in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
Aggiungere il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
'''''Note:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66322
Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:12:12Z
<p>Biagio: /* Configurazione */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidererà installare anche DHCP e [[wpa_supplicant|secure wireless management]].<br />
# pacman -S dhclient wpa_supplicant<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare <tt>/etc/rc.conf</tt> da root<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' (se non già presente) e wicd in questo ordine in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
Aggiungere il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
'''''Note:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66321
Wicd (Italiano)
2009-04-06T13:09:45Z
<p>Biagio: /* Configurazione */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidererà installare anche DHCP e [[wpa_supplicant|secure wireless management]].<br />
# pacman -S dhclient wpa_supplicant<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, è necessario disabilitare il demone ''network''. Inoltre bisogna fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
<br />
Editare [[/etc/rc.conf]] da root<br />
# nano /etc/rc.conf<br />
<br />
Disabilitare nella riga INTERFACES (anteponendovi un punto esclamativo !) tutti i device che si vogliono gestire con Wicd, per esempio:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0)<br />
<br />
Disabilitare nella riga DAEMONS tutti i demoni di gestione della rete, inclusi "network", "dhcdbd" e "networkmanager".<br />
<br />
Poi, nella stessa riga, aggiungere '''dbus''' (se non già presente) e wicd in questo ordine in quanto wicd necessita di dbus già avviato per funzionare correttamente.<br />
<br />
Alla fine, L'array dei DAEMONS dovrebbe essere qualcosa del tipo<br />
DAEMONS=(syslog-ng '''dbus''' !network !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs)<br />
<br />
Aggiungere il proprio utente al gruppo network (sostituire $USERNAME col nome utente)<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
'''''Note:''' Se si usa '''hal''', sostituire '''dbus''' con '''hal''' nell'array dei DAEMONS, in quanto il demone hal avvia automaticamente dbus.''<br />
<br />
Ora tutto dovrebbe funzionare; rimane solo da avviare i demoni ''dbus'' ''wicd'' (in questo ordine) prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66319
Wicd (Italiano)
2009-04-06T12:39:06Z
<p>Biagio: /* Versione Ufficiale */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' necessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidererà installare anche DHCP e [[wpa_supplicant|secure wireless management]].<br />
# pacman -S dhclient wpa_supplicant<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, dovete disabilitare il demone ''network''. Inoltre è necessario fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
Potete disabilitarli/rimuoverli permanentemente, disabilitando in [[rc.conf]] anche le interfacce di rete che dovranno essere gestite direttamente da Wicd:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0) # lo non è più necessaria qui, viene impostata da /etc/rc.sysinit<br />
...<br />
DAEMONS=(syslog-ng @alsa !network '''dbus''' !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs ...)<br />
<br />
Assicuratevi di aggiungere il vostro utente al gruppo network<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
Installate il tema di icone Hicolor:<br />
# pacman -S hicolor-icon-theme<br />
<br />
E' necessario inoltre avviare il demone ''dbus'' perchè Wicd funzioni correttamente. Tenete presente comunque che ''dbus'' viene avviato automaticamente dal demone ''hal''. Ora assicuratevi che tutto funzioni come dovrebbe; avete bisogno del demone ''wicd'' avviato prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Wicd_(Italiano)&diff=66318
Wicd (Italiano)
2009-04-06T12:38:09Z
<p>Biagio: /* Versione Ufficiale */</p>
<hr />
<div>[[Category: Networking (Italiano)]]<br />
[[Category: HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Wicd}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Wicd (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Wicd (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Wicd (Türkçe)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Introduzione=<br />
[http://www.wicd.net/ Wicd] è un gestore di connessioni di rete utile alla gestione e cofigurazione di schede wireless (come [[Wifi Radar]]) o ethernet, simile e alternativo a [[NetworkManager]]. Wicd è scritto in Python e [[GTK+]]. E' presente nel repository ''extra'' per architettura ''i686'' e ''x86_64.''<br />
<br />
=Installazione=<br />
== Versione Ufficiale ==<br />
E' neecessario avere abilitato in ''/etc/pacman.conf,'' il repository '''[extra]''' (e/o '''[testing]''' a seconda della versione desiderata).<br />
# nano /etc/pacman.conf<br />
<br />
Scaricare il pacchetto (verranno automaticamente installate le dipendeze relative a python e gtk se non sono già installate).<br />
# pacman -Sy wicd<br />
Probabilmente si desidererà installare anche DHCP e [[wpa_supplicant|secure wireless management]].<br />
# pacman -S dhclient wpa_supplicant<br />
<br />
== AUR ==<br />
E' presente un PKGBUILD in [[AUR|users' repository]] per installare la versione ''SVN''. Potete segnalarla come out-of-date se non viene installata correttamente.<br />
<br />
=Configurazione=<br />
Dato che Wicd è una applicazione front-end per la gestione degli script di base GNU/Linux di gestione della rete, dovete disabilitare il demone ''network''. Inoltre è necessario fermare ulteriori gestori quali ad esempio ''networkmanager''.<br />
# /etc/rc.d/network stop<br />
# /etc/rc.d/dhcdbd stop<br />
# /etc/rc.d/networkmanager stop<br />
Potete disabilitarli/rimuoverli permanentemente, disabilitando in [[rc.conf]] anche le interfacce di rete che dovranno essere gestite direttamente da Wicd:<br />
INTERFACES=(!eth0 !wlan0) # lo non è più necessaria qui, viene impostata da /etc/rc.sysinit<br />
...<br />
DAEMONS=(syslog-ng @alsa !network '''dbus''' !dhcdbd !networkmanager '''wicd''' netfs ...)<br />
<br />
Assicuratevi di aggiungere il vostro utente al gruppo network<br />
# gpasswd -a $USERNAME network<br />
<br />
Installate il tema di icone Hicolor:<br />
# pacman -S hicolor-icon-theme<br />
<br />
E' necessario inoltre avviare il demone ''dbus'' perchè Wicd funzioni correttamente. Tenete presente comunque che ''dbus'' viene avviato automaticamente dal demone ''hal''. Ora assicuratevi che tutto funzioni come dovrebbe; avete bisogno del demone ''wicd'' avviato prima di far partire l'applicazione.<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
=Avvio=<br />
Per avviare l'applicazione grafica digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/gui.py<br />
Per avviare l'icone nel system tray digitare come utente semplice:<br />
$ /usr/lib/wicd/tray.py<br />
Potete aggiungere ''/usr/lib/wicd/tray.py'' all'avvio automatico del vostro DE/WM per avviare l'applicazione iconificata ad ogni login.<br />
<br />
=Possibili problemi=<br />
== D-BUS ==<br />
Se il demone ''dbus'' è già avviato, ma ''wicd'' non riesce ad interagirvi, riavviate entrambi.<br />
'''Attenzione:''' è consigliabile stoppare dbus da una console, non fatelo con ancora il server X attivo. Prima di stoppare il server dbus, entrate in una console con CTRL+ALT+F1, loggatevi come root (o come utente, usando poi sudo) e stoppate prima il server grafico con<br />
<br />
/etc/rc.d/gdm stop<br />
<br />
(mettete kdm al posto di gdm se siete utenti kde)<br />
<br />
assicuratevi poi che il comando<br />
<br />
ps -A | grep Xorg<br />
<br />
non restituisca niente a video (sarete così certi che il server grafico è stato disattivato)<br />
procedete poi con<br />
<br />
# /etc/rc.d/dbus stop<br />
# /etc/rc.d/wicd stop<br />
# /etc/rc.d/dbus start<br />
# /etc/rc.d/wicd start<br />
<br />
e infine riavviate il server grafico col comando usato per disattivarlo, mettendo però start al posto di stop.<br />
<br />
== GUI ==<br />
Se l'applicazione non si avvia premendo sull'icona presente nel system tray, assicuratevi di premere solo una volta col mouse (single-click). Il doppio click non funziona; apre e chiude istantaneamente l'applicazione.<br />
<br />
== Tray Icon ==<br />
Se avete impostato ''wicd'' per avviarsi automaticamente, e notate un quadratino bianco al posto dell'icona nel system tray, create un collegamento sul desktop al posto di un link simbolico. Questo sembra succedere in KDE dove un file .desktop è sempre una buona idea..<br />
<br />
Inanzitutto, assicuratevi che non siano già presenti link simbolici/shortcuts.<br />
# for i in `find /{opt,usr/share,home} -type l -print0 | xargs -r0 file | grep wicd/tray*.py | sed -e 's/^\|:.*//g'`; do rm -iv $i; done<br />
Questo comando cerca link simbolici che puntano a una directory''wicd''contenente ''tray.py'' in ''/opt'', ''/usr/share'' e ''/home'', dopodichè vi chiede conferma per eliminarli. E' ovviamente possibile fare questo manualmente.<br />
<br />
Ora create il desktop file. In KDE, potete posizionarlo globalmente in ''/opt/kde/share/autostart'' o localmente in ''~/.kde/Autostart:''<br />
[Desktop Entry]<br />
Encoding=UTF-8<br />
Name=Wicd<br />
Exec=/usr/lib/wicd/tray.py<br />
Icon=<br />
Type=Application<br />
StartupNotify=false<br />
<br />
=Link Collegati=<br />
*[http://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?id=40337 Nota sul demone network e le interfacce] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/download.php Nota sulle interfacce nel sito ufficiale] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?p=1420 Problema con KDE Autostart] -- in inglese<br />
*[http://www.wicd.net/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=263&sid=90b13d4cec6ce6109515532267d39ae0&p=2005 Bugs Conosciuti] -- in inglese</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=56603
Beginners' guide (Italiano)
2008-12-31T01:04:28Z
<p>Biagio: /* Modifica di /etc/pacman.conf */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
<br />
{{Article summary start| Sommario }}<br />
{{Article summary text|Fornisce una guida molto dettagliata per l'installazione e la configurazione di un sistema Arch Linux full-optional.}}<br />
{{Article summary heading|Lingue disponibili}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Dansk|Dansk_Begynderguide}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Beginners Guide 新手指南}}<br />
{{i18n_entry|正體中文|Beginner's Guide 新手指南}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Español|Guía para Principiantes (Español)}}<br />
{{i18n_entry|Français|Manuel_du_Débutant_(Français)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_entry|Português Brasil|Guia do Iniciante(Português do Brasil)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Başlangıç Rehberi (Türkçe)}}<br />
{{Article summary heading|Articoli correlati}}<br />
{{Article summary wiki|Official Arch Linux Install Guide (Italiano)}} (fornisce un approccio più generale)<br />
{{Article summary end}}<br />
==Prefazione==<br />
<br />
===== Tutto ciò di cui avete sempre voluto sapere sull' installazione di Arch, ma non avete mai osato chiedere =====<br />
<br />
Benvenuto. Questo documento vi guiderà attraverso il processo di installazione e configurazione di [[ArchLinux|Arch Linux]]; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code>-like e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Parte I: Installare il Sistema di Base|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Parte II: Installare X e configurare ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop|Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====License=====<br />
<br />
Arch Linux, pacman, documentation, and scripts are copyright<br />
©2002-2007 by Judd Vinet, ©2007-2008 by Aaron Griffin and are licensed under the GNU General Public License Version 2.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Parte I: Installare il Sistema di Base==<br />
<br />
=== Ottenere l' ultima versione ISO ===<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
*Sia il sistema '''Core''' di installazione che '''FTP''' forniscono solo i pacchetti necessari per creare un '''sistema Arch Linux di base'''. ''Si noti che il sistema di base non include una GUI. E 'composto principalmente di GNU toolchain (compilatore, assembler, linker, librerie, shell e alcuni servizi utili) il kernel di Linux, e qualche libreria e modulo''.<br />
<br />
*Per includere il software aggiuntivo, un' interfaccia grafica, includere software extra, ecc, si ottiene il tutto, dalla riga di comando, attraverso '''pacman''' il gestore di pacchetti binari per i686/x86-64. Come funziona lo vedremo nel dettaglio qui di seguito.<br />
<br />
====CD installer====<br />
Masterizza la .iso nel CD con il tuo burner preferito, e continua con [[#Avviare l' installazione di Arch Linux | Avviare l' installazione di Arch Linux]]<br />
{{Box Note| In generale, per masterizzazioni affidabili, una velocità massima di non più di 8x è raccomandata, alcuni utenti consigliano velocità ancora più basse 4x o 2x! Se si verifica un comportamento imprevisto del CD, provare ad abassarle ulteriormente.}}<br />
<br />
====USB stick====<br />
<font color="red">'''Attenzione''': questo distruggerà tutti i dati, se presenti, nella tua chiave USB.</font><br />
<br />
Inserire una chiave USB vuota, determinare il percorso (/dev/sdx), e scrivere l' immagine così:<br />
dd if=archlinux-2008.06-[core_or_ftp]-i686.img of=/dev/sd''x''<br />
dove ''if='' sta per l' immagine iso e ''of='' sta per il dispositivo. Sicuramente userai /dev/sd''x'' '''e non''' /dev/sd''x1''.<br />
<br />
'''Check md5sum (optional):'''<br />
<br />
Make a note of the number of records (blocks) read in and written out, then perform the following check:<br />
dd if=/dev/sd''x'' count=''number_of_records'' status=noxfer | md5sum<br />
The md5sum returned should match the md5sum of the downloaded archlinux image file; they both should match the md5sum of the image as listed in the md5sums file in the mirror distribution site.<br />
<br />
Continua con [[#Avviare l' installazione di Arch Linux | Avviare l' installazione di Arch Linux]]<br />
<br />
===Avviare l' installazione di Arch Linux===<br />
Inserire il CD oppure la chiave USB e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente Canc, oppure F1,F2,F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Requisiti di memoria:<br />
<br />
* CORE : 160 MB RAM x86_64/i686 (all packages selected, with swap partition)<br />
* FTP : 160 MB RAM x86_64/i686 (all packages selected, with swap partition)<br />
<br />
Scegliere Boot Archlive o Boot Archlive [legacy IDE] se hai problemi con libata/PATA. <br />
<br />
Per modificare le opzioni di boot, premere '''e''' ed editare le linee. Molti utenti potrebbero voler cambiare la risoluzione del framebuffer, per un output più leggibile. tipo:<br />
<br />
vga=773<br />
<br />
aggiungerlo alla fine della linea del kernel, così da avere una risoluzione di 1024x768. Premere '''b''' per procedere nel boot.(avvio)<br />
<br />
Il sistema ora si avvierà e presenterà una schermata di login.<br />
<br />
===Login e Cambio della mappatura della tastiera===<br />
Loggarsi come 'root'. <br />
<br />
Per configurare una tastiera non-US scrivere:<br />
# km<br />
al prompt, scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
===Documentazione===<br />
La guida che stai leggendo ora, è disponibile sul sistema live. Cambia consolle vc/2 premendo <ALT>+F2 e fai:<br />
# less /arch/beginnersguide.txt<br />
'''Less''' vi permetterà di scorrere le pagine del documento. Per tornare indietro alla vc/1 premi <ALT>+F1. <br />
<br />
Torna alla vc/2 se hai bisogno di leggere la guida ogni volta che vorrai.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Da root, per far partire l'installazione in vc/1:<br />
# /arch/setup<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Dopo la schermata di benvenuto, verrà suggerita una fonte di installazione.<br />
*Scegliere CD se si usa una ISO core<br />
*scegliere ftp se si vuole fare il download. Verrà chiesto di caricare manualmente i driver ethernet, se lo si desidera. Udev è molto efficace a caricare i moduli necessari, per cui, potete dare per scontato che l' ha già fatto. Si può verificare il tutto, invocando '''ifconfig -a''' da vc/3. (Selezionare OK per continuare.)<br />
<br />
===Configurare la rete (FTP/HTTP)===<br />
<br />
Verranno mostrate le interfacce disponibili. Se una interfaccia e un HWaddr ('''H'''ard'''W'''are '''addr'''ess) è presente, allora il modulo è già stato caricato. Se l'interfaccia non è presente nella lista, è possibile provare a inserirlo tramite l'installer, o anche manualmente da un'altra console virtuale.<br />
<br />
Nella prossima schermata apparirà il prompt ''Select the interface,(seleziona l' interfaccia) Probe,(sonda)'' or ''Cancel''. Scegliere l' interfaccia appropriata e continuare.<br />
<br />
Il programma di installazione chiederà se si desidera utilizzare il protocollo DHCP. Scegliere Yes verrà eseguito '''dhcpcd''' cercherà un gateway disponibile e richiederà un indirizzo IP; sciegliendo No si dovrà immettere IP statico, netmask, broadcast, gateway DNS IP, HTTP proxy, and FTP proxy. Infine, vi verrà presentato un quadro generale per garantire se le voci immesse siano corrette.<br />
<br />
====Wireless Quickstart (Se hai bisogno di connettività wireless durante l'installazione)====<br />
<br />
I driver wireless e programmi correlati sono ora disponibili direttamente dall'ambiente live del supporto di installazione.<br />
<br />
Se hai bisogno di funzionalità wireless dall'installazione iniziale (ambiente di installazione live), i passi base saranno:<br />
* Spostati su una virtual console libera, ad esempio: <ALT>+F3<br />
* Identifica la tua scheda wireless e il modulo appropriato:<br />
# hwdetect --show-net<br />
* Assicurati che udev abbia caricato il modulo:<br />
# lsmod | grep <nome_modulo><br />
* Se no, caricalo:<br />
# modprobe <nome_modulo><br />
{{Box Note | '''''Oltre al modulo wireless, alcuni chipset wireless, possono anche richiedere, l'installazione del firmware corrispondente. The firmware packages are pre-installed in the live environment, but must be explicitly installed to your actual system to provide wireless functionality after you reboot into your installed system. Package selection and installation is covered below. Ensure installation of both your wireless module and firmware during the package selection step! See [[Configurazione Wireless]] if you are unsure about the requirement of corresponding firmware installation for your particular chipset. This is a very common error.'''''}}<br />
<br />
* Assicurati che il driver abbia creato un'interfaccia wireless usabile:<br />
# iwconfig<br />
(l'output ti dovrebbe mostrare un'interfaccia wireless disponibile)<br />
* Porta su l'interfaccia con <code>ifconfig <interfaccia> up </code><br />
<br />
Un esempio, usando una scheda atheros e i driver madwifi:<br />
# ifconfig ath0 up<br />
(Ricorda, la tua interfaccia potrebbe avere un altro nome, a seconda del tuo modulo (driver) e chip: wlan0, eth1, etc.)<br />
* Specifica l'id della rete wireless conn iwconfig <interfaccia> essid <essid della rete> key <chiave wep>, per esempio:<br />
# iwconfig ath0 essid linksys key 0241baf34c<br />
* Ottieni un indirizzo ip valido con dhcpcd <interfaccia>, esempio:<br />
# dhcpcd ath0<br />
* Assicurati che l'instradamento sia andato a buon fine:<br />
# ping -c 3 www.google.com<br />
Fatto. :)<br />
<br />
Dopo che l'installazione iniziale di Arch è terminata, potresti voler vedere [[Configurazione Wireless]] per sistemare permanentemente la configurazione del tuo sistema.<br />
<br />
Ritorna alla virtual console 1 con <ALT>+F1. Continua con [[#Preparare il Disco Rigido|Preparare il Disco Rigido]]<br />
<br />
===Preparare il Disco Rigido===<br />
<font color="red"> '''ATTENZIONE:''' '''''Partizionare gli hard disk può distruggere i dati presenti. Siete avvertiti, è fortemente consigliato fare il backup prima.'''''</font><br />
<br />
Verifichiamo le identità e i layout dei dischi invocando <code>/sbin/fdisk.</code><br />
<br />
Apri un' altra consolle virtuale (<ALT>+F3) e scrivi:<br />
# fdisk -l<br />
Take note of the disk(s)/partition(s) you wish to utilize for your Arch installation.<br />
Torna indietro allo script di installazione <ALT>+F1<br />
<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive".<br />
* Opzione 1: Auto Prepare<br />
"Auto-Prepare" divide il tuo disk nella seguente configurazione.<br />
* ext2 /boot di default è 32MB. ''Vi verrà chiesto di modificare la dimensione.''<br />
* swap di default è 256MB. ''Vi verrà chiesto di modificare la dimensione.'' <br />
* Una partizione separata per / e /home, (la dimensione può anche essere specificata). È possibile scegliere tra ext2, ext3, ReiserFS, XFS e JFS, ma nota che ''sia '''/''' e '''/home''' devono condividere lo stesso tipo di fs'' condizione necessaria per usare Auto Prepare<br />
<br />
Siete avvisati. Auto-prepare cancella completamente il disco rigido scelto. <font color="red">Attenzione</font>. Leggere l'avviso precedente con molta calma e assicurarsi di partizionare il dispositivo corretto.<br />
<br />
* Option 2: '''(Raccomandato)''' Partition Hard Drives (con cfdisk)<br />
<br />
opzione che consente un più robusto partizionamento e una soluzione personalizzata per le tue esigenze<br />
<br />
''A questo punto, gli utenti GNU/Linux più evoluti che hanno familiarità con il partizionamento manualmente potrebbe desiderare di saltare avanti '''[[#Selezionare i Pacchetti|Selezionare i Pacchetti]]'''''<br />
<br />
====Partizionare i Dischi Rigidi====<br />
<br />
=====Info su partizioni=====<br />
<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Esistono 3 tipi di partizioni '''Primaria, Estesa e Logica'''.<br />
<br />
Le partizioni '''primarie''' possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Se uno schema di partizionamento richiede oltre le 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione '''estesa''' contenente partizioni '''logiche'''.<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa.<br />
<br />
Quando si partiziona un disco, si può osservare questo schema di numerazione creando partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, creandone all' interno più partizioni logiche; sda5, sda6 e così via.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
<br />
Una partizione di swap è uno spazio sul tuo disco rigido dove risiede ram virtuale, che consente al kernel di utilizzare facilmente archiviando su disco i dati che non rientrano nella RAM fisica<br />
<br />
Storicamente, la regola generale per la dimenzione della partizione di swap è stata 2x volte la quantità della RAM fisica. Nel corso del tempo, come i computer hanno acquisito sempre maggiore capacità di memoria, questa norma è diventata sempre più deprecata. In generale, su macchine fino a 512MB di RAM, la regola 2x è di solito più che sufficiente. Su macchine con 1GB RAM, la regola 1x, generalmente, è sufficiente. Se hai gratuita quantità di RAM (più di 1024 MB) può essere possibile rinunciare completamente una partizione di swap. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
{{Box Note|Se hai intenzione di utilizzare la sospensione su disco (hibernate), devi avere una partizione di swap almeno '''uguale''' in dimensione alla quantità di RAM fisica. Alcuni utenti Arch raccomandano di sovradimensionare la partizione di swap del 10-15% rispetto alla quantità di RAM fisica per evitare problemi legati a possibili settori danneggiati.}}<br />
<br />
=====Schema di Partizioni=====<br />
<br />
Uno schema di partizionamento del disco ha molte preferenze personali. Ciascun utente sceglierà unicamente in base alle abitudini ed ai requisiti hardware. I Filesystem candidati per le partizioni separate, comprendono:<br />
<br />
'''/''' (root) The root filesystem is the primary filesystem from which all other filesystems stem; the top of the hierarchy. All files and directories appear under the root directory "/", even if they are stored on different physical devices. The contents of the root filesystem must be adequate to boot, restore, recover, and/or repair the system.<br />
<br />
'''/boot''' This directory contains the kernel and ramdisk images as well as the bootloader configuration file, and bootloader stages. /boot also stores data that is used before the kernel begins executing userspace programs. This may include saved master boot sectors and sector map files.<br />
<br />
'''/home''' User data and user specific configuration files for applications are stored in each user's home directory in a file that starts with the '.' character (a "dot file").<br />
<br />
'''/usr''' While root is the primary filesystem, /usr is the secondary hierarchy, for user data, containing the majority of (multi-)user utilities and applications. /usr is shareable, read-only data. This means that /usr shall be shareable between various hosts and must not be written to, except in the case of system update/upgrade. Any information that is host-specific or varies with time is stored elsewhere.<br />
<br />
'''/tmp''' directory for programs that require temporary files<br />
<br />
'''/var''' contains variable data; spool directories and files, administrative and logging data, pacman's cache, the ABS tree, etc.<br />
<br />
Ci sono nolte ragioni per usare filesystems separati, piuttosto che unirne tutte in uno:<br />
<br />
*Sicurezza: i filesystems possono essere configurati come 'nosuid', 'nodev', 'noexec', 'readonly', ecc. (Questo viene specificato in /etc/fstab).<br />
*Stabilità: un utente o un programma malfunzionante può riempire completamente il filesystem di spazzatura se ne ha i prermessi di scrittura. Programmi critici che risiedono in un filesystem differente non vengono interrotti.<br />
*Velocità: un filesystem su cui viene scritto di frequente può diventare frammentato. (Un buon metodo per evitare la frammentazione è assicurarsi che ogni filesystem non sia mai in pericolo di essere riempito completamente.) Filesystem separati non vengono compromessi e possono essere comunque deframmentati separatamente.<br />
*Integrità: Se un filesystem viene danneggiato, filesystem separati non vengono compromessi.<br />
*Versatilità: Condividere dati fra vari sistemi diventa più comodo usando filesystem indipendenti. Inoltre possono essere scelti tipi di filesystem differenti in base alla natura dei dati e all'utilizzo. <br />
<br />
In questo esempio, noi useremo partizioni separate per /, /var, /home, e una partizione swap.<br />
<br />
{{Box Note | /var contiene molti file di piccole dimensioni. Potresti voler tenere conto di ciò al momento di scegliere quale filesystem usare.}}<br />
<br />
=====Quanto devono essere grandi le mie partizioni?=====<br />
La risposta a questa domanda dipende dalle esigenze personali. Se hai poca o nessuna esperienza con il partizionamento, potresti voler semplicemente creare una partizione root, e una partizione di swap. Oppure seguire attentamente l'esempio avendo come riferimento queste linee guida:<br />
* Il filesystem root (/) nell'esempio conterrà la directory /usr che può diventare abbastanza grande a seconda di quanti programmi vengono installati.<br />
* Il filesystem /var conterrà, fra l'altro, la cache di pacman. Mantenere i pacchetti nella cache è utile e versatile poiché consente il downgrade dei pacchetti se necessario. Col passare del tempo la cache può crescere di dimensioni ma può essere pulita tranquillamente quando necessario.<br />
* Il filesystem /home è dove tipicamente risiedono i documenti, i download e i file multimediali dell'utente; tipicamente risulta essere, con ampio margine, il filesystem più grande del disco. <br />
* Uno spazio extra del 25% aggiunto ad ogni filesystem sarà utile in caso di necessità future e servirà a prevenire la frammentazione.<br />
Detto ciò, il sistema d'esempio conterrà una partizione di ~12GB di root (/), una di ~6GB per /var, 1GB di swap, e una /home con lo spazio rimanente sul disco.<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente)<br />
<br />
=====cfdisk=====<br />
Start by creating the primary partition that will contain the '''root''', (/) filesystem. <br />
<br />
Choose '''N'''ew -> Primary and enter the desired size for root (/). Put the partition at the beginning of the disk. <br />
<br />
Also choose the '''T'''ype by designating it as '83 Linux'. The created / partition shall appear as sda1 in our example.<br />
<br />
Now create a primary partition for /var, designating it as '''T'''ype 83 Linux. The created /var partition shall appear as sda2 <br />
<br />
Next, create a partition for swap. Select an appropriate size and specify the '''T'''ype as 82 (Linux swap / Solaris). The created swap partition shall appear as sda3.<br />
<br />
Lastly, create a partition for your /home directory. Choose another primary partition and set the desired size.<br />
<br />
Likewise, select the '''T'''ype as 83 Linux. The created /home partition shall appear as sda4.<br />
<br />
Esempio:<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere '''W'''rite e digitare ''''yes''''. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere '''Q'''uit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Set Filesystem Mountpoints"<br />
<br />
{{Box Note | Dal momento che gli ultimi sviluppi del kernel Linux tra cui i moduli, libata e PATA, tutti gli IDE, SATA e SCSI hanno adottato lo schema di denominazione sdx. Ciò è perfettamente normale e non deve essere una preoccupazione.}}<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera.<br />
<br />
=====Tipi di Filesystem=====<br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' ''Second Extended Filesystem''- E' il vecchio filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza supporto al journaling. ''Un filesystem ext2 può facilmente essere convertito in ext3.'' Generalmente è una buona scelta per /boot.<br />
<br />
2. '''ext3''' ''Third Extended Filesystem''- Essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. Ext3 è completamente compatibile con ext2. Estremamente stabile, maturo e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato da GNU/Linux FS. ''Leggermente'' più lento di ext2 ed altri filesystem.<br />
<br />
'''Filesystems ad Alte Performance:'''<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
===== Una nota sul Journaling=====<br />
<br />
Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i Pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base. Nella schermata successiva, eventualmente e solo se si sa cosa si sta facendo, è possibile affinare la selezione dei pacchetti base aggiungendone o togliendone qualcuno in base alle proprie esigenze. Il software così selezionato permetterà, una volta portata a termine l'installazione, di avere un sistema base funzionante che permetterà di installare altro software con pacman dal cd di installazione o dalla rete.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i Pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
''Seguire con attenzione, la comprensione di questa procedura è di importanza fondamentale per garantire un sistema configurato correttamente.''<br />
<br />
Il programma di installazione chiederà se si desidera scegliere [[Hwdetect | hwdetect]] per raccogliere informazioni per la propria configurazione. Per i principianti consigliamo di scegliere 'sì'.<br />
<br />
Agli utenti avanzati che hanno completamente familiarità con il loro hardware e moduli necessari, sono in grado di configurare manualmente / etc / rc.conf, / etc / mkinitcpio e / etc / fstab, ecc da zero. Potrebbero voler scegliere 'no'. (Inutile dire che questa opzione va al di là del campo di applicazione di questa guida che, pertanto, non è coperta.)<br />
<br />
Quindi, vi verrà chiesto se avete bisogno di supporto per l'avvio da dispositivi USB, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, il software RAID array, volumi LVM2, volumi cifrati e DSDT. Scegliere Sì se ne avete bisogno; nel nostro esempio non è necessario.<br />
<br />
Ora vi verrà chiesto editor di testo che si desidera utilizzare; scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] o [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vim] (raccomandato). Vi verrà presentato un menu tra cui i principali file di configurazione per il vostro sistema.<br />
<br />
=====Installer è in grado di gestire questo automaticamente?=====<br />
<br />
Nascondere il processo di configurazione del sistema è in diretta opposizione al [[The Arch Way]]. Se è vero che le recenti versioni di kernel e strumenti per sondare Hardware offrono eccellente supporto (auto-configurazione), Arch presenta all'utente tutti i file di configurazione durante l'installazione; il fine è la ''trasparenza''. Con il tempo si terminerà di modificare questi file per le vostre esigenze specifiche, avrete imparato il metodo (semplice) manuale, di Arch Linux e diventare più familiari con la struttura di base, lasciando meglio disposti a una maggiore produttività.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
<br />
Arch Linux segue, nella tradizione '''*BSD''', di utilizzare '''/etc/rc.conf''' come principale luogo di configurazione del sistema. Questo file contiene una vasta gamma di informazioni di configurazione, principalmente utilizzati all'avvio del sistema. Come il suo nome implica direttamente, contiene anche le impostazioni per e invoca il file /etc/rc* file, e, naturalmente, è di provenienza di questi file. /etc/rc.conf offre un semplice, elegante metodo di razionalizzazione delle risorse di sistema di configurazione che comprende una vasta gamma di controllo, facilmente accessibili per gli utenti Arch.<br />
<br />
* '''LOCALIZATION''' section<br />
** '''LOCALE'''=: se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
** '''HARDWARECLOCK'''=:UTC (orario universale) localtime (scheda madre)<br />
** '''TIMEZONE'''=: se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
** '''KEYMAP'''=: se necessario (e.g. "it")<br />
** '''CONSOLEFONT'''=: Available console fonts reside under /usr/share/kbd/consolefonts/ if you must change. The default (blank) is safe.<br />
** '''CONSOLEMAP'''=: Defines the console map to load with the setfont program on bootup. Possible maps are found in /usr/share/kbd/consoletrans, if needed. The default (blank) is safe. <br />
** '''USECOLOR'''=: Selezionare "Sì" se si dispone di un monitor a colori o se si desidera di avere i colori nella console.<br />
<br />
LOCALE="it_IT.utf8"<br />
HARDWARECLOCK="localtime"<br />
TIMEZONE="Europe/Rome"<br />
KEYMAP="it"<br />
CONSOLEFONT=<br />
CONSOLEMAP=<br />
USECOLOR="yes"<br />
<br />
* '''HARDWARE''' section<br />
** '''MOD_AUTOLOAD'''=: Setting this to "yes" will use '''udev''' to automatically probe hardware and load the appropriate modules during boot-up, (convenient with the default modular kernel). Setting this to "no" will rely on the user's ability to specify this information manually, or compile their own custom kernel and modules, etc.<br />
** '''MOD_BLACKLIST'''=: E' stato deprecato a favore di una blacklisted, aggiungere i moduli direttamente sulla linea '''MODULES=''' qui di sotto.<br />
** '''MODULES'''=: se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti),aggiungerlo. Specify additional MODULES if you know that an important module is missing, ('''hwdetect''' should have filled in the most important modules). Also specify any blacklisted modules by prefixing them with a bang (!). Udev will be forced NOT to load blacklisted modules. In the example, the IPv6 module as well as the annoying pcspeaker are blacklisted. <br />
# Scan hardware and load required modules at boot<br />
MOD_AUTOLOAD="yes"<br />
# Module Blacklist - Deprecated<br />
MOD_BLACKLIST=()<br />
#<br />
MODULES=(e100 eepro100 mii slhc snd-ac97-codec snd-intel8x0 soundcore !net-pf-10 !pcspkr)<br />
<br />
{{ Box Note | Negli ultimi kernel Arch non viene caricato il modulo per il floppy perchè obsoleto, se avete ed utilizzate un floppy, aggiungerlo in MODULES.}}<br />
MODULES=(mii slhc via-rhine ac97_bus.....soundcore '''floppy''')<br />
<br />
<br />
* '''NETWORKING''' section<br />
** '''HOSTNAME'''=:Setta il tuo HOSTNAME.<br />
** '''eth0'''=: 'Ethernet, card 0'. imposta l' interfaccia d' indirizzo IP, netmask e broadcast, sempre ''se'' si sta usando un '''IP statico'''. Settare eth0="dhcp" se si vuole usare il '''DHCP'''<br />
** '''INTERFACES'''=: Specifica alcune/tutte le interfacce. If you do not use DHCP to configure a device, just keep in mind that the value of the variable (whose name must be equal to the name of the device which is supposed to be configured) equals the line which would be appended to the ifconfig command if you were to configure the device manually in the shell.<br />
** '''gateway'''=: Se stai usando un '''IP statico''', settare l' indirizzo gateway. Se si sta usando il '''DHCP''', puoi tranquillamente ignorare questa variabile, anche se alcuni utenti hanno segnalato la necessità di definirlo.<br />
** '''ROUTES'''=: Se si usa un '''IP''' statico, rimuovere '''!''' davanti a 'gateway'. If using '''DHCP''', you can usually leave this variable commented out with the bang (!), but again, some users require the gateway and ROUTES defined. If you experience networking issues with pacman, for instance, you may want to return to these variables.<br />
<br />
Example, using '''DHCP''':<br />
HOSTNAME="arch"<br />
#eth0="eth0 192.168.0.2 netmask 255.255.255.0 broadcast 192.168.0.255" <br />
eth0="dhcp"<br />
INTERFACES=(eth0)<br />
gateway="default gw 192.168.0.1"<br />
ROUTES=(!gateway)<br />
{{Box Note | Arch uses the '''dhcpcd''' DHCP client. Alternatively, '''dhclient''' is available from the [extra] repository via pacman.}}<br />
<br />
* '''DAEMONS''' section<br />
This array simply lists the names of those scripts contained in /etc/rc.d/ which are to be started during the boot process, and the order in which they start. <br />
DAEMONS=(@network syslog-ng netfs crond)<br />
*If a script name is prefixed with a bang (!), it is not executed. <br />
*If a script is prefixed with an "at" symbol (@), then it will be executed in the background; the startup sequence will not wait for successful completion of each daemon before continuing to the next. (Useful for speeding up system boot).<br />
*Edit this array whenever new system services are installed, if starting them automatically during boot is desired. <br />
<br />
This 'BSD-style' init, is the Arch way of handling what others handle with various symlinks to an /etc/init.d directory.<br />
<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor, ciò è valido se si sta usando l'editor "nano", se usate altri editor come vi, vim ecc ecc si dà per scontato che sappiate usarli! (si scherza.. per Vi o Vim dovete uscire premendo il tasto [Esc] e poi digitare :wq )<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
Per la maggior parte degli utenti il semplice aggiungere il nome dell'''hostname'' alla fine della linea di default funziona, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''miohostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman leggerà pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
<br />
#[testing]<br />
#Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
Assicurarsi che anche il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/mirrorlist" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La lista dei server per la ricerca si trova nel file /etc/pacman.d/mirrorlist. Pacman tenterà di scaricare i pacchetti dal primo server in lista, poi dal secondo e così via.<br />
<br />
Quindi, se non è stato fatto durante l'installazione, modificare il file in /etc/pacman.d/mirrorlist spostando in alto le righe relative ai mirrors più vicini (se come editor di testo si usa nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman. Si può tornare a modificare questo file di configurazione in qualsiasi momento, sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Configurazione Wireless]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root scrivere una lettera o ascoltare musica, perchè è pericoloso. Utilizzatelo solo per gestire il sistema. Aggiungete invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, quando richiesto aggiungete i seguenti gruppi supplementari audio, optical, storage, video e wheel (separati con una virgola e non con uno spazio) - specialmente se avete in mente di avere un ambiente completo.<br />
Gruppi e utenti che ne fanno parte sono definiti in /etc/group.<br />
... <br />
Initial group [ users ]: <br />
<br />
Additional groups (comma separated) []: audio,floppy,lp,optical,storage,video,wheel<br />
...<br />
<br />
*'''audio''' - per processi che riguardano la scheda audio e il software relativo<br />
*'''floppy''' - per accedere al floppy se necessario<br />
*'''lp''' - per gestire i processi di stampa<br />
*'''optical''' - per gestire i drive ottici e masterizzare<br />
*'''storage''' - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
*'''video''' - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
*'''wheel''' - per usare sudo/su<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups_%28Italiano%29 Groups] per sapere quali sono i gruppi e di quali bisogna essere membri.<br />
<br />
Leggi il manuale di usermod e gpasswd per ulteriori informazioni.<br />
<br />
===Installare ed impostare Sudo (Optional)===<br />
<br />
<br />
Per Installare Sudo:<br />
# pacman -S sudo<br />
Per aggiungere un utente ai sudo user (sudoer) usare il comando visudo che deve essere impartito da root.<br />
# visudo<br />
Questo comando aprirà il file /etc/sudoers in una speciale sessione di vi. Visudo copia il file da modificare in un file temporaneo, editarlo con un editor, (vi di default), e successivamente esegue un controllo "sanity check". Se passa, il file temporaneo sovrascrive l' originale con i permessi corretti. <br />
<br />
In alternativa, o se non si sa come usare vi, è possibile impostare la variabile d'ambiente EDITOR per l'editor di vostra scelta prima di eseguire visudo. esempio:<br />
# EDITOR=nano visudo<br />
<font color="red">'''Attenzione: Non modificare /etc/sudoers direttamente con un editor; Errori nelle sinstassi possono causare annoyances (come rendere l'account di root inutilizzabile). È necessario utilizzare il comando ''visudo'' per modificare il file /etc/sudoers.'''</font><br />
<br />
Per dare all'utente pieni privilegi quando lui o lei digitano "sudo" prima di un comando, aggiungere la riga seguente:<br />
USER_NAME ALL=(ALL) ALL<br />
dove USER_NAME è il nome utente dell'individuo.<br />
<br />
Per maggiori info vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Sudo_%28Italiano%29 sudo]<br />
<br />
==Parte II: Installare X e configurare ALSA==<br />
<br />
<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto durante la creazione dell' utente, aggiungerlo al gruppo audio con<br />
gpasswd -a <user> audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf.<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''cpufreq''')<br />
Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario ( è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
===Installare e configurare X ===<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
# pacman -S libgl<br />
(Driver video proprietari forniscono le proprie implementazioni gl nelle librarie.)<br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
<br />
# pacman -S xorg<br />
<br />
Ora che abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X, bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
===Creare /etc/X11/xorg.conf===<br />
=====Che cos'è /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf è il '''file di configurazione principale''' per il vostro '''X''' Window System, la base della vostra interfaccia grafica o GUI (dall'inglese '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface). Esso è un comune file di testo ordinato in sezioni e sottosezioni, quelle più importanti sono le sezioni ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, e ServerLayout''. Le sezioni possono comparire in qualsiasi ordine e potrebbero essercene più di una per ogni tipo (ad esempio se avete più di un monitor, come un LCD e un videoproiettore che avranno diverse impostazioni di risoluzione, refresh, ecc.. avrete più sezioni "Monitor")<br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools gnome-extra<br />
<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare uno GNOME più basilare, spogliato di molte applicazioni inutili per qualcuno:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[GNOME (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con Sistema->Preferenze->Aspetto. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE (Italiano)|KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce (Italiano)|Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
Per visualizzare le opzioni disponibili per un particolare comando operativo, '''-Q''', ed aggiungere anche '''-h''':<br />
pacman -Qh<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per sincronizzare, aggiornare il db, e '''aggiornare''' tutti i pacchetti del sistema con un solo comando:<br />
pacman -Syu<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchettoA pacchettoB<br />
<br />
You can also sync, update the package database, and install packages in one command:<br />
pacman -Sy packageA packageB<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere tutti i pacchetti che sono adesso delle dipendenze non più necessarie, istruendo inoltre pacman di ignorare direttive di backup di qualche file (normalmente, quando un file sta per essere rimosso, pacman controlla se esso vada mantenuto sul sistema come backup con l'estensione ''.pacsave''):<br />
pacman -Rsn package<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
Per avere una lista di tutti i pacchetti installati nel sistema<br />
pacman -Q<br />
<br />
Per avere la stessa lista, senza le stringhe indicanti la versione dei pacchetti, basterà aggiungere l'opzione '''-q''':<br />
pacman -Qq<br />
<br />
Per cercare (interrogare) il database locale dei pacchetti (quello della vostra macchina) a riguardo di un particolare pacchetto:<br />
pacman -Q pacchetto<br />
<br />
Per cercare (interrogare) il database locale dei pacchetti a riguardo di un particolare pacchetto, e visualizzare maggiori informazioni su di esso:<br />
pacman -Qi package<br />
<br />
Per avere una lista di tutti i file installati con un pacchetto:<br />
pacman -Ql package<br />
Oppure, per sapere a quale pacchetto appartiene un determinato file, (nell'esempio, l'eseguibile ''ls''):<br />
pacman -Qo /bin/ls<br />
PEr trovare tutti i file ''orfani'':<br />
pacman -Qdt<br />
Librerie mancanti: suppniamo che eseguendo un programma, otteniate un errore del genere:<br />
mplayer: error while loading shared libraries: ''libgssapi.so.2'': cannot open shared object file: No such file or directory<br />
Ciò potrebbe indicare che un pacchetto da voi precedentemente installato, potrebbe essere stato corrotto (ad esempio, alcuni dei suoi file risultano mancanti). Dovreste provare a cercare il nome del pacchetto che fornisce proprio quella libreria mancante. Nel nostro esempio, dovreste usare:<br />
pacman -Ql | grep "libgssapi.so.2"<br />
Nella prima colonna, otterremo il nome del pacchetto ''incriminato'':<br />
heimdal /usr/lib/libgssapi.so.2<br />
heimdal /usr/lib/libgssapi.so.2.0.0<br />
Quindi, potreste semplicemente reinstallarlo:<br />
pacman -Sy heimdal<br />
Per deframmentare e ottimizzare la cache di pacman, per ottenere una maggiore velocità, ogni tanto date un:<br />
pacman-optimize<br />
<br />
Per contare quanti pacchetti avete installato fino ad ora:<br />
pacman -Q | wc -l<br />
<br />
Per installare un pacchetto compilato da sorgenti utilizzando ABS e makepkg:<br />
pacman -U nomepacchetto.pkg.tar.gz<br />
<br />
Nota: ci sono moltissimi altri comandi per pacman. Per saperne di più, consultate il man di pacman e la [[Pacman_(Italiano)|sua pagina del wiki]].<br />
<br />
====Files====<br />
C'è uno svariato numero di files creati e lasciati li da pacman e da altri programmi per facilitare la manutenzione e ''''to conform to a safe computing practice.'''' Quando pacman sta installando qualcosa, il pacchetto stesso contiene delle informazioni sull'eventualità di fare una copia di sicurezza di un particolare file di config. Questi file saranno copiati con l'estensione '''.pacsave'''. Quando forzate un ''NoUpgrade'' su un file attraverso [http://www.archlinux.org/pacman/pacman.conf.5.html pacman.conf], esso non sarà rimpiazzato durante l'upgrade e il nuovo file verrà chiamato con l'estensione '''.pacnew'''. Per esempio, poniamo che avete modificato per bene un file di configurazione di un software, e non volete che con i successivi aggiornamenti del programma stesso rimpiazzi questo file con uno non personalizzato, allora dovrete inserire nel file '''/etc/pacman.conf''' la seguente linea:<br />
NoUpgrade = /percorso/del/file/di/config<br />
Per vedere le differenze fra il nuovo e il vecchio file di configurazione, possiamo sia aprire entrambi con un editor di testo, oppure utilizzare il comando '''diff''' per prendere nota delle sole differenze. Esiste poi uno strumento automatico per cercare e visualizzare questi file, disponibile nel repository '''community''':<br />
pacman -S pacman-contrib<br />
cd ~/<br />
pacdiff # as root<br />
C'è un bug nello strumento appena descritto, se vi recate nella cartella '''/etc''' ed eseguite l'utilità da li, i percorsi potrebbero venir compromessi. Per essere sicuri di non arrecare danni, basterà posizionarsi nella home del vostro utente. Se volete avere un ulteriore sicurezza di non fare danni, potreste voler eseguire il comando per la prima volta da utente normale, e poi, una volta sicuri delle modifiche che dobbiate apportare, eseguirlo da root per effettuare effettivamente tutti i cambiamenti.<br><br />
<br />
Ci potrebbero essere altri tipi di file ''dimenticati'' in giro per il sistema a seconda del software che avete installato. Alcuni programmi potrebbero creare dei file '''.bak''', altri con un estensione tipo '''~''' o '''-'''. Sfortunatamente, non c'è ancora attualmente uno strumento che permetta di trovare ed eliminare questi file automaticamente. Nessun problema comunque, visto che GNU\Linux ci fornisce già adeguati strumenti per fare ciò in maniera manuale. Usiamo il semplice '''locate''' per individuare questi file:<br />
locate -e *.~ *.- *.bak<br />
Successivamente possiamo usare qualcosa di utile come '''vimdiff''' per controllare manualmente le differenze:<br />
pacman -S vim<br />
vimdiff file1 file2<br />
<br />
Ricordate di eseguire un '''updatedb''' con privilegi di root prima di utilizzare il comando '''locate''', altrimenti non verranno trovati tutti i file del sistema.<br />
<br />
==Delucidazioni & Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.<br />
<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile]</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=56602
Beginners' guide (Italiano)
2008-12-31T01:02:04Z
<p>Biagio: /* Modifica di /etc/pacman.conf */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
<br />
{{Article summary start| Sommario }}<br />
{{Article summary text|Fornisce una guida molto dettagliata per l'installazione e la configurazione di un sistema Arch Linux full-optional.}}<br />
{{Article summary heading|Lingue disponibili}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Dansk|Dansk_Begynderguide}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Beginners Guide 新手指南}}<br />
{{i18n_entry|正體中文|Beginner's Guide 新手指南}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Español|Guía para Principiantes (Español)}}<br />
{{i18n_entry|Français|Manuel_du_Débutant_(Français)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_entry|Português Brasil|Guia do Iniciante(Português do Brasil)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Başlangıç Rehberi (Türkçe)}}<br />
{{Article summary heading|Articoli correlati}}<br />
{{Article summary wiki|Official Arch Linux Install Guide (Italiano)}} (fornisce un approccio più generale)<br />
{{Article summary end}}<br />
==Prefazione==<br />
<br />
===== Tutto ciò di cui avete sempre voluto sapere sull' installazione di Arch, ma non avete mai osato chiedere =====<br />
<br />
Benvenuto. Questo documento vi guiderà attraverso il processo di installazione e configurazione di [[ArchLinux|Arch Linux]]; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code>-like e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Parte I: Installare il Sistema di Base|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Parte II: Installare X e configurare ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop|Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====License=====<br />
<br />
Arch Linux, pacman, documentation, and scripts are copyright<br />
©2002-2007 by Judd Vinet, ©2007-2008 by Aaron Griffin and are licensed under the GNU General Public License Version 2.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Parte I: Installare il Sistema di Base==<br />
<br />
=== Ottenere l' ultima versione ISO ===<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
*Sia il sistema '''Core''' di installazione che '''FTP''' forniscono solo i pacchetti necessari per creare un '''sistema Arch Linux di base'''. ''Si noti che il sistema di base non include una GUI. E 'composto principalmente di GNU toolchain (compilatore, assembler, linker, librerie, shell e alcuni servizi utili) il kernel di Linux, e qualche libreria e modulo''.<br />
<br />
*Per includere il software aggiuntivo, un' interfaccia grafica, includere software extra, ecc, si ottiene il tutto, dalla riga di comando, attraverso '''pacman''' il gestore di pacchetti binari per i686/x86-64. Come funziona lo vedremo nel dettaglio qui di seguito.<br />
<br />
====CD installer====<br />
Masterizza la .iso nel CD con il tuo burner preferito, e continua con [[#Avviare l' installazione di Arch Linux | Avviare l' installazione di Arch Linux]]<br />
{{Box Note| In generale, per masterizzazioni affidabili, una velocità massima di non più di 8x è raccomandata, alcuni utenti consigliano velocità ancora più basse 4x o 2x! Se si verifica un comportamento imprevisto del CD, provare ad abassarle ulteriormente.}}<br />
<br />
====USB stick====<br />
<font color="red">'''Attenzione''': questo distruggerà tutti i dati, se presenti, nella tua chiave USB.</font><br />
<br />
Inserire una chiave USB vuota, determinare il percorso (/dev/sdx), e scrivere l' immagine così:<br />
dd if=archlinux-2008.06-[core_or_ftp]-i686.img of=/dev/sd''x''<br />
dove ''if='' sta per l' immagine iso e ''of='' sta per il dispositivo. Sicuramente userai /dev/sd''x'' '''e non''' /dev/sd''x1''.<br />
<br />
'''Check md5sum (optional):'''<br />
<br />
Make a note of the number of records (blocks) read in and written out, then perform the following check:<br />
dd if=/dev/sd''x'' count=''number_of_records'' status=noxfer | md5sum<br />
The md5sum returned should match the md5sum of the downloaded archlinux image file; they both should match the md5sum of the image as listed in the md5sums file in the mirror distribution site.<br />
<br />
Continua con [[#Avviare l' installazione di Arch Linux | Avviare l' installazione di Arch Linux]]<br />
<br />
===Avviare l' installazione di Arch Linux===<br />
Inserire il CD oppure la chiave USB e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente Canc, oppure F1,F2,F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Requisiti di memoria:<br />
<br />
* CORE : 160 MB RAM x86_64/i686 (all packages selected, with swap partition)<br />
* FTP : 160 MB RAM x86_64/i686 (all packages selected, with swap partition)<br />
<br />
Scegliere Boot Archlive o Boot Archlive [legacy IDE] se hai problemi con libata/PATA. <br />
<br />
Per modificare le opzioni di boot, premere '''e''' ed editare le linee. Molti utenti potrebbero voler cambiare la risoluzione del framebuffer, per un output più leggibile. tipo:<br />
<br />
vga=773<br />
<br />
aggiungerlo alla fine della linea del kernel, così da avere una risoluzione di 1024x768. Premere '''b''' per procedere nel boot.(avvio)<br />
<br />
Il sistema ora si avvierà e presenterà una schermata di login.<br />
<br />
===Login e Cambio della mappatura della tastiera===<br />
Loggarsi come 'root'. <br />
<br />
Per configurare una tastiera non-US scrivere:<br />
# km<br />
al prompt, scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
===Documentazione===<br />
La guida che stai leggendo ora, è disponibile sul sistema live. Cambia consolle vc/2 premendo <ALT>+F2 e fai:<br />
# less /arch/beginnersguide.txt<br />
'''Less''' vi permetterà di scorrere le pagine del documento. Per tornare indietro alla vc/1 premi <ALT>+F1. <br />
<br />
Torna alla vc/2 se hai bisogno di leggere la guida ogni volta che vorrai.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Da root, per far partire l'installazione in vc/1:<br />
# /arch/setup<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Dopo la schermata di benvenuto, verrà suggerita una fonte di installazione.<br />
*Scegliere CD se si usa una ISO core<br />
*scegliere ftp se si vuole fare il download. Verrà chiesto di caricare manualmente i driver ethernet, se lo si desidera. Udev è molto efficace a caricare i moduli necessari, per cui, potete dare per scontato che l' ha già fatto. Si può verificare il tutto, invocando '''ifconfig -a''' da vc/3. (Selezionare OK per continuare.)<br />
<br />
===Configurare la rete (FTP/HTTP)===<br />
<br />
Verranno mostrate le interfacce disponibili. Se una interfaccia e un HWaddr ('''H'''ard'''W'''are '''addr'''ess) è presente, allora il modulo è già stato caricato. Se l'interfaccia non è presente nella lista, è possibile provare a inserirlo tramite l'installer, o anche manualmente da un'altra console virtuale.<br />
<br />
Nella prossima schermata apparirà il prompt ''Select the interface,(seleziona l' interfaccia) Probe,(sonda)'' or ''Cancel''. Scegliere l' interfaccia appropriata e continuare.<br />
<br />
Il programma di installazione chiederà se si desidera utilizzare il protocollo DHCP. Scegliere Yes verrà eseguito '''dhcpcd''' cercherà un gateway disponibile e richiederà un indirizzo IP; sciegliendo No si dovrà immettere IP statico, netmask, broadcast, gateway DNS IP, HTTP proxy, and FTP proxy. Infine, vi verrà presentato un quadro generale per garantire se le voci immesse siano corrette.<br />
<br />
====Wireless Quickstart (Se hai bisogno di connettività wireless durante l'installazione)====<br />
<br />
I driver wireless e programmi correlati sono ora disponibili direttamente dall'ambiente live del supporto di installazione.<br />
<br />
Se hai bisogno di funzionalità wireless dall'installazione iniziale (ambiente di installazione live), i passi base saranno:<br />
* Spostati su una virtual console libera, ad esempio: <ALT>+F3<br />
* Identifica la tua scheda wireless e il modulo appropriato:<br />
# hwdetect --show-net<br />
* Assicurati che udev abbia caricato il modulo:<br />
# lsmod | grep <nome_modulo><br />
* Se no, caricalo:<br />
# modprobe <nome_modulo><br />
{{Box Note | '''''Oltre al modulo wireless, alcuni chipset wireless, possono anche richiedere, l'installazione del firmware corrispondente. The firmware packages are pre-installed in the live environment, but must be explicitly installed to your actual system to provide wireless functionality after you reboot into your installed system. Package selection and installation is covered below. Ensure installation of both your wireless module and firmware during the package selection step! See [[Configurazione Wireless]] if you are unsure about the requirement of corresponding firmware installation for your particular chipset. This is a very common error.'''''}}<br />
<br />
* Assicurati che il driver abbia creato un'interfaccia wireless usabile:<br />
# iwconfig<br />
(l'output ti dovrebbe mostrare un'interfaccia wireless disponibile)<br />
* Porta su l'interfaccia con <code>ifconfig <interfaccia> up </code><br />
<br />
Un esempio, usando una scheda atheros e i driver madwifi:<br />
# ifconfig ath0 up<br />
(Ricorda, la tua interfaccia potrebbe avere un altro nome, a seconda del tuo modulo (driver) e chip: wlan0, eth1, etc.)<br />
* Specifica l'id della rete wireless conn iwconfig <interfaccia> essid <essid della rete> key <chiave wep>, per esempio:<br />
# iwconfig ath0 essid linksys key 0241baf34c<br />
* Ottieni un indirizzo ip valido con dhcpcd <interfaccia>, esempio:<br />
# dhcpcd ath0<br />
* Assicurati che l'instradamento sia andato a buon fine:<br />
# ping -c 3 www.google.com<br />
Fatto. :)<br />
<br />
Dopo che l'installazione iniziale di Arch è terminata, potresti voler vedere [[Configurazione Wireless]] per sistemare permanentemente la configurazione del tuo sistema.<br />
<br />
Ritorna alla virtual console 1 con <ALT>+F1. Continua con [[#Preparare il Disco Rigido|Preparare il Disco Rigido]]<br />
<br />
===Preparare il Disco Rigido===<br />
<font color="red"> '''ATTENZIONE:''' '''''Partizionare gli hard disk può distruggere i dati presenti. Siete avvertiti, è fortemente consigliato fare il backup prima.'''''</font><br />
<br />
Verifichiamo le identità e i layout dei dischi invocando <code>/sbin/fdisk.</code><br />
<br />
Apri un' altra consolle virtuale (<ALT>+F3) e scrivi:<br />
# fdisk -l<br />
Take note of the disk(s)/partition(s) you wish to utilize for your Arch installation.<br />
Torna indietro allo script di installazione <ALT>+F1<br />
<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive".<br />
* Opzione 1: Auto Prepare<br />
"Auto-Prepare" divide il tuo disk nella seguente configurazione.<br />
* ext2 /boot di default è 32MB. ''Vi verrà chiesto di modificare la dimensione.''<br />
* swap di default è 256MB. ''Vi verrà chiesto di modificare la dimensione.'' <br />
* Una partizione separata per / e /home, (la dimensione può anche essere specificata). È possibile scegliere tra ext2, ext3, ReiserFS, XFS e JFS, ma nota che ''sia '''/''' e '''/home''' devono condividere lo stesso tipo di fs'' condizione necessaria per usare Auto Prepare<br />
<br />
Siete avvisati. Auto-prepare cancella completamente il disco rigido scelto. <font color="red">Attenzione</font>. Leggere l'avviso precedente con molta calma e assicurarsi di partizionare il dispositivo corretto.<br />
<br />
* Option 2: '''(Raccomandato)''' Partition Hard Drives (con cfdisk)<br />
<br />
opzione che consente un più robusto partizionamento e una soluzione personalizzata per le tue esigenze<br />
<br />
''A questo punto, gli utenti GNU/Linux più evoluti che hanno familiarità con il partizionamento manualmente potrebbe desiderare di saltare avanti '''[[#Selezionare i Pacchetti|Selezionare i Pacchetti]]'''''<br />
<br />
====Partizionare i Dischi Rigidi====<br />
<br />
=====Info su partizioni=====<br />
<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Esistono 3 tipi di partizioni '''Primaria, Estesa e Logica'''.<br />
<br />
Le partizioni '''primarie''' possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Se uno schema di partizionamento richiede oltre le 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione '''estesa''' contenente partizioni '''logiche'''.<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa.<br />
<br />
Quando si partiziona un disco, si può osservare questo schema di numerazione creando partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, creandone all' interno più partizioni logiche; sda5, sda6 e così via.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
<br />
Una partizione di swap è uno spazio sul tuo disco rigido dove risiede ram virtuale, che consente al kernel di utilizzare facilmente archiviando su disco i dati che non rientrano nella RAM fisica<br />
<br />
Storicamente, la regola generale per la dimenzione della partizione di swap è stata 2x volte la quantità della RAM fisica. Nel corso del tempo, come i computer hanno acquisito sempre maggiore capacità di memoria, questa norma è diventata sempre più deprecata. In generale, su macchine fino a 512MB di RAM, la regola 2x è di solito più che sufficiente. Su macchine con 1GB RAM, la regola 1x, generalmente, è sufficiente. Se hai gratuita quantità di RAM (più di 1024 MB) può essere possibile rinunciare completamente una partizione di swap. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
{{Box Note|Se hai intenzione di utilizzare la sospensione su disco (hibernate), devi avere una partizione di swap almeno '''uguale''' in dimensione alla quantità di RAM fisica. Alcuni utenti Arch raccomandano di sovradimensionare la partizione di swap del 10-15% rispetto alla quantità di RAM fisica per evitare problemi legati a possibili settori danneggiati.}}<br />
<br />
=====Schema di Partizioni=====<br />
<br />
Uno schema di partizionamento del disco ha molte preferenze personali. Ciascun utente sceglierà unicamente in base alle abitudini ed ai requisiti hardware. I Filesystem candidati per le partizioni separate, comprendono:<br />
<br />
'''/''' (root) The root filesystem is the primary filesystem from which all other filesystems stem; the top of the hierarchy. All files and directories appear under the root directory "/", even if they are stored on different physical devices. The contents of the root filesystem must be adequate to boot, restore, recover, and/or repair the system.<br />
<br />
'''/boot''' This directory contains the kernel and ramdisk images as well as the bootloader configuration file, and bootloader stages. /boot also stores data that is used before the kernel begins executing userspace programs. This may include saved master boot sectors and sector map files.<br />
<br />
'''/home''' User data and user specific configuration files for applications are stored in each user's home directory in a file that starts with the '.' character (a "dot file").<br />
<br />
'''/usr''' While root is the primary filesystem, /usr is the secondary hierarchy, for user data, containing the majority of (multi-)user utilities and applications. /usr is shareable, read-only data. This means that /usr shall be shareable between various hosts and must not be written to, except in the case of system update/upgrade. Any information that is host-specific or varies with time is stored elsewhere.<br />
<br />
'''/tmp''' directory for programs that require temporary files<br />
<br />
'''/var''' contains variable data; spool directories and files, administrative and logging data, pacman's cache, the ABS tree, etc.<br />
<br />
Ci sono nolte ragioni per usare filesystems separati, piuttosto che unirne tutte in uno:<br />
<br />
*Sicurezza: i filesystems possono essere configurati come 'nosuid', 'nodev', 'noexec', 'readonly', ecc. (Questo viene specificato in /etc/fstab).<br />
*Stabilità: un utente o un programma malfunzionante può riempire completamente il filesystem di spazzatura se ne ha i prermessi di scrittura. Programmi critici che risiedono in un filesystem differente non vengono interrotti.<br />
*Velocità: un filesystem su cui viene scritto di frequente può diventare frammentato. (Un buon metodo per evitare la frammentazione è assicurarsi che ogni filesystem non sia mai in pericolo di essere riempito completamente.) Filesystem separati non vengono compromessi e possono essere comunque deframmentati separatamente.<br />
*Integrità: Se un filesystem viene danneggiato, filesystem separati non vengono compromessi.<br />
*Versatilità: Condividere dati fra vari sistemi diventa più comodo usando filesystem indipendenti. Inoltre possono essere scelti tipi di filesystem differenti in base alla natura dei dati e all'utilizzo. <br />
<br />
In questo esempio, noi useremo partizioni separate per /, /var, /home, e una partizione swap.<br />
<br />
{{Box Note | /var contiene molti file di piccole dimensioni. Potresti voler tenere conto di ciò al momento di scegliere quale filesystem usare.}}<br />
<br />
=====Quanto devono essere grandi le mie partizioni?=====<br />
La risposta a questa domanda dipende dalle esigenze personali. Se hai poca o nessuna esperienza con il partizionamento, potresti voler semplicemente creare una partizione root, e una partizione di swap. Oppure seguire attentamente l'esempio avendo come riferimento queste linee guida:<br />
* Il filesystem root (/) nell'esempio conterrà la directory /usr che può diventare abbastanza grande a seconda di quanti programmi vengono installati.<br />
* Il filesystem /var conterrà, fra l'altro, la cache di pacman. Mantenere i pacchetti nella cache è utile e versatile poiché consente il downgrade dei pacchetti se necessario. Col passare del tempo la cache può crescere di dimensioni ma può essere pulita tranquillamente quando necessario.<br />
* Il filesystem /home è dove tipicamente risiedono i documenti, i download e i file multimediali dell'utente; tipicamente risulta essere, con ampio margine, il filesystem più grande del disco. <br />
* Uno spazio extra del 25% aggiunto ad ogni filesystem sarà utile in caso di necessità future e servirà a prevenire la frammentazione.<br />
Detto ciò, il sistema d'esempio conterrà una partizione di ~12GB di root (/), una di ~6GB per /var, 1GB di swap, e una /home con lo spazio rimanente sul disco.<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente)<br />
<br />
=====cfdisk=====<br />
Start by creating the primary partition that will contain the '''root''', (/) filesystem. <br />
<br />
Choose '''N'''ew -> Primary and enter the desired size for root (/). Put the partition at the beginning of the disk. <br />
<br />
Also choose the '''T'''ype by designating it as '83 Linux'. The created / partition shall appear as sda1 in our example.<br />
<br />
Now create a primary partition for /var, designating it as '''T'''ype 83 Linux. The created /var partition shall appear as sda2 <br />
<br />
Next, create a partition for swap. Select an appropriate size and specify the '''T'''ype as 82 (Linux swap / Solaris). The created swap partition shall appear as sda3.<br />
<br />
Lastly, create a partition for your /home directory. Choose another primary partition and set the desired size.<br />
<br />
Likewise, select the '''T'''ype as 83 Linux. The created /home partition shall appear as sda4.<br />
<br />
Esempio:<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere '''W'''rite e digitare ''''yes''''. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere '''Q'''uit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Set Filesystem Mountpoints"<br />
<br />
{{Box Note | Dal momento che gli ultimi sviluppi del kernel Linux tra cui i moduli, libata e PATA, tutti gli IDE, SATA e SCSI hanno adottato lo schema di denominazione sdx. Ciò è perfettamente normale e non deve essere una preoccupazione.}}<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera.<br />
<br />
=====Tipi di Filesystem=====<br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' ''Second Extended Filesystem''- E' il vecchio filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza supporto al journaling. ''Un filesystem ext2 può facilmente essere convertito in ext3.'' Generalmente è una buona scelta per /boot.<br />
<br />
2. '''ext3''' ''Third Extended Filesystem''- Essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. Ext3 è completamente compatibile con ext2. Estremamente stabile, maturo e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato da GNU/Linux FS. ''Leggermente'' più lento di ext2 ed altri filesystem.<br />
<br />
'''Filesystems ad Alte Performance:'''<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
===== Una nota sul Journaling=====<br />
<br />
Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i Pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base. Nella schermata successiva, eventualmente e solo se si sa cosa si sta facendo, è possibile affinare la selezione dei pacchetti base aggiungendone o togliendone qualcuno in base alle proprie esigenze. Il software così selezionato permetterà, una volta portata a termine l'installazione, di avere un sistema base funzionante che permetterà di installare altro software con pacman dal cd di installazione o dalla rete.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i Pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
''Seguire con attenzione, la comprensione di questa procedura è di importanza fondamentale per garantire un sistema configurato correttamente.''<br />
<br />
Il programma di installazione chiederà se si desidera scegliere [[Hwdetect | hwdetect]] per raccogliere informazioni per la propria configurazione. Per i principianti consigliamo di scegliere 'sì'.<br />
<br />
Agli utenti avanzati che hanno completamente familiarità con il loro hardware e moduli necessari, sono in grado di configurare manualmente / etc / rc.conf, / etc / mkinitcpio e / etc / fstab, ecc da zero. Potrebbero voler scegliere 'no'. (Inutile dire che questa opzione va al di là del campo di applicazione di questa guida che, pertanto, non è coperta.)<br />
<br />
Quindi, vi verrà chiesto se avete bisogno di supporto per l'avvio da dispositivi USB, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, il software RAID array, volumi LVM2, volumi cifrati e DSDT. Scegliere Sì se ne avete bisogno; nel nostro esempio non è necessario.<br />
<br />
Ora vi verrà chiesto editor di testo che si desidera utilizzare; scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] o [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vim] (raccomandato). Vi verrà presentato un menu tra cui i principali file di configurazione per il vostro sistema.<br />
<br />
=====Installer è in grado di gestire questo automaticamente?=====<br />
<br />
Nascondere il processo di configurazione del sistema è in diretta opposizione al [[The Arch Way]]. Se è vero che le recenti versioni di kernel e strumenti per sondare Hardware offrono eccellente supporto (auto-configurazione), Arch presenta all'utente tutti i file di configurazione durante l'installazione; il fine è la ''trasparenza''. Con il tempo si terminerà di modificare questi file per le vostre esigenze specifiche, avrete imparato il metodo (semplice) manuale, di Arch Linux e diventare più familiari con la struttura di base, lasciando meglio disposti a una maggiore produttività.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
<br />
Arch Linux segue, nella tradizione '''*BSD''', di utilizzare '''/etc/rc.conf''' come principale luogo di configurazione del sistema. Questo file contiene una vasta gamma di informazioni di configurazione, principalmente utilizzati all'avvio del sistema. Come il suo nome implica direttamente, contiene anche le impostazioni per e invoca il file /etc/rc* file, e, naturalmente, è di provenienza di questi file. /etc/rc.conf offre un semplice, elegante metodo di razionalizzazione delle risorse di sistema di configurazione che comprende una vasta gamma di controllo, facilmente accessibili per gli utenti Arch.<br />
<br />
* '''LOCALIZATION''' section<br />
** '''LOCALE'''=: se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
** '''HARDWARECLOCK'''=:UTC (orario universale) localtime (scheda madre)<br />
** '''TIMEZONE'''=: se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
** '''KEYMAP'''=: se necessario (e.g. "it")<br />
** '''CONSOLEFONT'''=: Available console fonts reside under /usr/share/kbd/consolefonts/ if you must change. The default (blank) is safe.<br />
** '''CONSOLEMAP'''=: Defines the console map to load with the setfont program on bootup. Possible maps are found in /usr/share/kbd/consoletrans, if needed. The default (blank) is safe. <br />
** '''USECOLOR'''=: Selezionare "Sì" se si dispone di un monitor a colori o se si desidera di avere i colori nella console.<br />
<br />
LOCALE="it_IT.utf8"<br />
HARDWARECLOCK="localtime"<br />
TIMEZONE="Europe/Rome"<br />
KEYMAP="it"<br />
CONSOLEFONT=<br />
CONSOLEMAP=<br />
USECOLOR="yes"<br />
<br />
* '''HARDWARE''' section<br />
** '''MOD_AUTOLOAD'''=: Setting this to "yes" will use '''udev''' to automatically probe hardware and load the appropriate modules during boot-up, (convenient with the default modular kernel). Setting this to "no" will rely on the user's ability to specify this information manually, or compile their own custom kernel and modules, etc.<br />
** '''MOD_BLACKLIST'''=: E' stato deprecato a favore di una blacklisted, aggiungere i moduli direttamente sulla linea '''MODULES=''' qui di sotto.<br />
** '''MODULES'''=: se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti),aggiungerlo. Specify additional MODULES if you know that an important module is missing, ('''hwdetect''' should have filled in the most important modules). Also specify any blacklisted modules by prefixing them with a bang (!). Udev will be forced NOT to load blacklisted modules. In the example, the IPv6 module as well as the annoying pcspeaker are blacklisted. <br />
# Scan hardware and load required modules at boot<br />
MOD_AUTOLOAD="yes"<br />
# Module Blacklist - Deprecated<br />
MOD_BLACKLIST=()<br />
#<br />
MODULES=(e100 eepro100 mii slhc snd-ac97-codec snd-intel8x0 soundcore !net-pf-10 !pcspkr)<br />
<br />
{{ Box Note | Negli ultimi kernel Arch non viene caricato il modulo per il floppy perchè obsoleto, se avete ed utilizzate un floppy, aggiungerlo in MODULES.}}<br />
MODULES=(mii slhc via-rhine ac97_bus.....soundcore '''floppy''')<br />
<br />
<br />
* '''NETWORKING''' section<br />
** '''HOSTNAME'''=:Setta il tuo HOSTNAME.<br />
** '''eth0'''=: 'Ethernet, card 0'. imposta l' interfaccia d' indirizzo IP, netmask e broadcast, sempre ''se'' si sta usando un '''IP statico'''. Settare eth0="dhcp" se si vuole usare il '''DHCP'''<br />
** '''INTERFACES'''=: Specifica alcune/tutte le interfacce. If you do not use DHCP to configure a device, just keep in mind that the value of the variable (whose name must be equal to the name of the device which is supposed to be configured) equals the line which would be appended to the ifconfig command if you were to configure the device manually in the shell.<br />
** '''gateway'''=: Se stai usando un '''IP statico''', settare l' indirizzo gateway. Se si sta usando il '''DHCP''', puoi tranquillamente ignorare questa variabile, anche se alcuni utenti hanno segnalato la necessità di definirlo.<br />
** '''ROUTES'''=: Se si usa un '''IP''' statico, rimuovere '''!''' davanti a 'gateway'. If using '''DHCP''', you can usually leave this variable commented out with the bang (!), but again, some users require the gateway and ROUTES defined. If you experience networking issues with pacman, for instance, you may want to return to these variables.<br />
<br />
Example, using '''DHCP''':<br />
HOSTNAME="arch"<br />
#eth0="eth0 192.168.0.2 netmask 255.255.255.0 broadcast 192.168.0.255" <br />
eth0="dhcp"<br />
INTERFACES=(eth0)<br />
gateway="default gw 192.168.0.1"<br />
ROUTES=(!gateway)<br />
{{Box Note | Arch uses the '''dhcpcd''' DHCP client. Alternatively, '''dhclient''' is available from the [extra] repository via pacman.}}<br />
<br />
* '''DAEMONS''' section<br />
This array simply lists the names of those scripts contained in /etc/rc.d/ which are to be started during the boot process, and the order in which they start. <br />
DAEMONS=(@network syslog-ng netfs crond)<br />
*If a script name is prefixed with a bang (!), it is not executed. <br />
*If a script is prefixed with an "at" symbol (@), then it will be executed in the background; the startup sequence will not wait for successful completion of each daemon before continuing to the next. (Useful for speeding up system boot).<br />
*Edit this array whenever new system services are installed, if starting them automatically during boot is desired. <br />
<br />
This 'BSD-style' init, is the Arch way of handling what others handle with various symlinks to an /etc/init.d directory.<br />
<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor, ciò è valido se si sta usando l'editor "nano", se usate altri editor come vi, vim ecc ecc si dà per scontato che sappiate usarli! (si scherza.. per Vi o Vim dovete uscire premendo il tasto [Esc] e poi digitare :wq )<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
Per la maggior parte degli utenti il semplice aggiungere il nome dell'''hostname'' alla fine della linea di default funziona, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''miohostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman leggerà pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
<br />
#[testing]<br />
#Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
Assicurarsi che anche il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/mirrorlist" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La lista dei server per la ricerca si trova nel file /etc/pacman.d/mirrorlist. Pacman tenterà di scaricare i pacchetti dal primo server in lista, poi dal secondo e così via.<br />
<br />
Quindi, se non è stato fatto durante l'installazione, modificare il file in /etc/pacman.d/mirrorlist spostando in alto le righe relative ai mirrors più vicini (se come editor di testo si usa nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman. Si può tornare a modificare questo file di configurazione in qualsiasi momento, sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Configurazione Wireless]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root scrivere una lettera o ascoltare musica, perchè è pericoloso. Utilizzatelo solo per gestire il sistema. Aggiungete invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, quando richiesto aggiungete i seguenti gruppi supplementari audio, optical, storage, video e wheel (separati con una virgola e non con uno spazio) - specialmente se avete in mente di avere un ambiente completo.<br />
Gruppi e utenti che ne fanno parte sono definiti in /etc/group.<br />
... <br />
Initial group [ users ]: <br />
<br />
Additional groups (comma separated) []: audio,floppy,lp,optical,storage,video,wheel<br />
...<br />
<br />
*'''audio''' - per processi che riguardano la scheda audio e il software relativo<br />
*'''floppy''' - per accedere al floppy se necessario<br />
*'''lp''' - per gestire i processi di stampa<br />
*'''optical''' - per gestire i drive ottici e masterizzare<br />
*'''storage''' - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
*'''video''' - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
*'''wheel''' - per usare sudo/su<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups_%28Italiano%29 Groups] per sapere quali sono i gruppi e di quali bisogna essere membri.<br />
<br />
Leggi il manuale di usermod e gpasswd per ulteriori informazioni.<br />
<br />
===Installare ed impostare Sudo (Optional)===<br />
<br />
<br />
Per Installare Sudo:<br />
# pacman -S sudo<br />
Per aggiungere un utente ai sudo user (sudoer) usare il comando visudo che deve essere impartito da root.<br />
# visudo<br />
Questo comando aprirà il file /etc/sudoers in una speciale sessione di vi. Visudo copia il file da modificare in un file temporaneo, editarlo con un editor, (vi di default), e successivamente esegue un controllo "sanity check". Se passa, il file temporaneo sovrascrive l' originale con i permessi corretti. <br />
<br />
In alternativa, o se non si sa come usare vi, è possibile impostare la variabile d'ambiente EDITOR per l'editor di vostra scelta prima di eseguire visudo. esempio:<br />
# EDITOR=nano visudo<br />
<font color="red">'''Attenzione: Non modificare /etc/sudoers direttamente con un editor; Errori nelle sinstassi possono causare annoyances (come rendere l'account di root inutilizzabile). È necessario utilizzare il comando ''visudo'' per modificare il file /etc/sudoers.'''</font><br />
<br />
Per dare all'utente pieni privilegi quando lui o lei digitano "sudo" prima di un comando, aggiungere la riga seguente:<br />
USER_NAME ALL=(ALL) ALL<br />
dove USER_NAME è il nome utente dell'individuo.<br />
<br />
Per maggiori info vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Sudo_%28Italiano%29 sudo]<br />
<br />
==Parte II: Installare X e configurare ALSA==<br />
<br />
<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto durante la creazione dell' utente, aggiungerlo al gruppo audio con<br />
gpasswd -a <user> audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf.<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''cpufreq''')<br />
Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario ( è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
===Installare e configurare X ===<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
# pacman -S libgl<br />
(Driver video proprietari forniscono le proprie implementazioni gl nelle librarie.)<br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
<br />
# pacman -S xorg<br />
<br />
Ora che abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X, bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
===Creare /etc/X11/xorg.conf===<br />
=====Che cos'è /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf è il '''file di configurazione principale''' per il vostro '''X''' Window System, la base della vostra interfaccia grafica o GUI (dall'inglese '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface). Esso è un comune file di testo ordinato in sezioni e sottosezioni, quelle più importanti sono le sezioni ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, e ServerLayout''. Le sezioni possono comparire in qualsiasi ordine e potrebbero essercene più di una per ogni tipo (ad esempio se avete più di un monitor, come un LCD e un videoproiettore che avranno diverse impostazioni di risoluzione, refresh, ecc.. avrete più sezioni "Monitor")<br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools gnome-extra<br />
<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare uno GNOME più basilare, spogliato di molte applicazioni inutili per qualcuno:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[GNOME (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con Sistema->Preferenze->Aspetto. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE (Italiano)|KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce (Italiano)|Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
Per visualizzare le opzioni disponibili per un particolare comando operativo, '''-Q''', ed aggiungere anche '''-h''':<br />
pacman -Qh<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per sincronizzare, aggiornare il db, e '''aggiornare''' tutti i pacchetti del sistema con un solo comando:<br />
pacman -Syu<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchettoA pacchettoB<br />
<br />
You can also sync, update the package database, and install packages in one command:<br />
pacman -Sy packageA packageB<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere tutti i pacchetti che sono adesso delle dipendenze non più necessarie, istruendo inoltre pacman di ignorare direttive di backup di qualche file (normalmente, quando un file sta per essere rimosso, pacman controlla se esso vada mantenuto sul sistema come backup con l'estensione ''.pacsave''):<br />
pacman -Rsn package<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
Per avere una lista di tutti i pacchetti installati nel sistema<br />
pacman -Q<br />
<br />
Per avere la stessa lista, senza le stringhe indicanti la versione dei pacchetti, basterà aggiungere l'opzione '''-q''':<br />
pacman -Qq<br />
<br />
Per cercare (interrogare) il database locale dei pacchetti (quello della vostra macchina) a riguardo di un particolare pacchetto:<br />
pacman -Q pacchetto<br />
<br />
Per cercare (interrogare) il database locale dei pacchetti a riguardo di un particolare pacchetto, e visualizzare maggiori informazioni su di esso:<br />
pacman -Qi package<br />
<br />
Per avere una lista di tutti i file installati con un pacchetto:<br />
pacman -Ql package<br />
Oppure, per sapere a quale pacchetto appartiene un determinato file, (nell'esempio, l'eseguibile ''ls''):<br />
pacman -Qo /bin/ls<br />
PEr trovare tutti i file ''orfani'':<br />
pacman -Qdt<br />
Librerie mancanti: suppniamo che eseguendo un programma, otteniate un errore del genere:<br />
mplayer: error while loading shared libraries: ''libgssapi.so.2'': cannot open shared object file: No such file or directory<br />
Ciò potrebbe indicare che un pacchetto da voi precedentemente installato, potrebbe essere stato corrotto (ad esempio, alcuni dei suoi file risultano mancanti). Dovreste provare a cercare il nome del pacchetto che fornisce proprio quella libreria mancante. Nel nostro esempio, dovreste usare:<br />
pacman -Ql | grep "libgssapi.so.2"<br />
Nella prima colonna, otterremo il nome del pacchetto ''incriminato'':<br />
heimdal /usr/lib/libgssapi.so.2<br />
heimdal /usr/lib/libgssapi.so.2.0.0<br />
Quindi, potreste semplicemente reinstallarlo:<br />
pacman -Sy heimdal<br />
Per deframmentare e ottimizzare la cache di pacman, per ottenere una maggiore velocità, ogni tanto date un:<br />
pacman-optimize<br />
<br />
Per contare quanti pacchetti avete installato fino ad ora:<br />
pacman -Q | wc -l<br />
<br />
Per installare un pacchetto compilato da sorgenti utilizzando ABS e makepkg:<br />
pacman -U nomepacchetto.pkg.tar.gz<br />
<br />
Nota: ci sono moltissimi altri comandi per pacman. Per saperne di più, consultate il man di pacman e la [[Pacman_(Italiano)|sua pagina del wiki]].<br />
<br />
====Files====<br />
C'è uno svariato numero di files creati e lasciati li da pacman e da altri programmi per facilitare la manutenzione e ''''to conform to a safe computing practice.'''' Quando pacman sta installando qualcosa, il pacchetto stesso contiene delle informazioni sull'eventualità di fare una copia di sicurezza di un particolare file di config. Questi file saranno copiati con l'estensione '''.pacsave'''. Quando forzate un ''NoUpgrade'' su un file attraverso [http://www.archlinux.org/pacman/pacman.conf.5.html pacman.conf], esso non sarà rimpiazzato durante l'upgrade e il nuovo file verrà chiamato con l'estensione '''.pacnew'''. Per esempio, poniamo che avete modificato per bene un file di configurazione di un software, e non volete che con i successivi aggiornamenti del programma stesso rimpiazzi questo file con uno non personalizzato, allora dovrete inserire nel file '''/etc/pacman.conf''' la seguente linea:<br />
NoUpgrade = /percorso/del/file/di/config<br />
Per vedere le differenze fra il nuovo e il vecchio file di configurazione, possiamo sia aprire entrambi con un editor di testo, oppure utilizzare il comando '''diff''' per prendere nota delle sole differenze. Esiste poi uno strumento automatico per cercare e visualizzare questi file, disponibile nel repository '''community''':<br />
pacman -S pacman-contrib<br />
cd ~/<br />
pacdiff # as root<br />
C'è un bug nello strumento appena descritto, se vi recate nella cartella '''/etc''' ed eseguite l'utilità da li, i percorsi potrebbero venir compromessi. Per essere sicuri di non arrecare danni, basterà posizionarsi nella home del vostro utente. Se volete avere un ulteriore sicurezza di non fare danni, potreste voler eseguire il comando per la prima volta da utente normale, e poi, una volta sicuri delle modifiche che dobbiate apportare, eseguirlo da root per effettuare effettivamente tutti i cambiamenti.<br><br />
<br />
Ci potrebbero essere altri tipi di file ''dimenticati'' in giro per il sistema a seconda del software che avete installato. Alcuni programmi potrebbero creare dei file '''.bak''', altri con un estensione tipo '''~''' o '''-'''. Sfortunatamente, non c'è ancora attualmente uno strumento che permetta di trovare ed eliminare questi file automaticamente. Nessun problema comunque, visto che GNU\Linux ci fornisce già adeguati strumenti per fare ciò in maniera manuale. Usiamo il semplice '''locate''' per individuare questi file:<br />
locate -e *.~ *.- *.bak<br />
Successivamente possiamo usare qualcosa di utile come '''vimdiff''' per controllare manualmente le differenze:<br />
pacman -S vim<br />
vimdiff file1 file2<br />
<br />
Ricordate di eseguire un '''updatedb''' con privilegi di root prima di utilizzare il comando '''locate''', altrimenti non verranno trovati tutti i file del sistema.<br />
<br />
==Delucidazioni & Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.<br />
<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile]</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=56601
Beginners' guide (Italiano)
2008-12-31T00:58:49Z
<p>Biagio: /* Modifica di /etc/pacman.conf */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
<br />
{{Article summary start| Sommario }}<br />
{{Article summary text|Fornisce una guida molto dettagliata per l'installazione e la configurazione di un sistema Arch Linux full-optional.}}<br />
{{Article summary heading|Lingue disponibili}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Dansk|Dansk_Begynderguide}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|Beginners Guide 新手指南}}<br />
{{i18n_entry|正體中文|Beginner's Guide 新手指南}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Español|Guía para Principiantes (Español)}}<br />
{{i18n_entry|Français|Manuel_du_Débutant_(Français)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_entry|Português Brasil|Guia do Iniciante(Português do Brasil)}}<br />
{{i18n_entry|Türkçe|Başlangıç Rehberi (Türkçe)}}<br />
{{Article summary heading|Articoli correlati}}<br />
{{Article summary wiki|Official Arch Linux Install Guide (Italiano)}} (fornisce un approccio più generale)<br />
{{Article summary end}}<br />
==Prefazione==<br />
<br />
===== Tutto ciò di cui avete sempre voluto sapere sull' installazione di Arch, ma non avete mai osato chiedere =====<br />
<br />
Benvenuto. Questo documento vi guiderà attraverso il processo di installazione e configurazione di [[ArchLinux|Arch Linux]]; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code>-like e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Parte I: Installare il Sistema di Base|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Parte II: Installare X e configurare ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop|Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====License=====<br />
<br />
Arch Linux, pacman, documentation, and scripts are copyright<br />
©2002-2007 by Judd Vinet, ©2007-2008 by Aaron Griffin and are licensed under the GNU General Public License Version 2.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Parte I: Installare il Sistema di Base==<br />
<br />
=== Ottenere l' ultima versione ISO ===<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
*Sia il sistema '''Core''' di installazione che '''FTP''' forniscono solo i pacchetti necessari per creare un '''sistema Arch Linux di base'''. ''Si noti che il sistema di base non include una GUI. E 'composto principalmente di GNU toolchain (compilatore, assembler, linker, librerie, shell e alcuni servizi utili) il kernel di Linux, e qualche libreria e modulo''.<br />
<br />
*Per includere il software aggiuntivo, un' interfaccia grafica, includere software extra, ecc, si ottiene il tutto, dalla riga di comando, attraverso '''pacman''' il gestore di pacchetti binari per i686/x86-64. Come funziona lo vedremo nel dettaglio qui di seguito.<br />
<br />
====CD installer====<br />
Masterizza la .iso nel CD con il tuo burner preferito, e continua con [[#Avviare l' installazione di Arch Linux | Avviare l' installazione di Arch Linux]]<br />
{{Box Note| In generale, per masterizzazioni affidabili, una velocità massima di non più di 8x è raccomandata, alcuni utenti consigliano velocità ancora più basse 4x o 2x! Se si verifica un comportamento imprevisto del CD, provare ad abassarle ulteriormente.}}<br />
<br />
====USB stick====<br />
<font color="red">'''Attenzione''': questo distruggerà tutti i dati, se presenti, nella tua chiave USB.</font><br />
<br />
Inserire una chiave USB vuota, determinare il percorso (/dev/sdx), e scrivere l' immagine così:<br />
dd if=archlinux-2008.06-[core_or_ftp]-i686.img of=/dev/sd''x''<br />
dove ''if='' sta per l' immagine iso e ''of='' sta per il dispositivo. Sicuramente userai /dev/sd''x'' '''e non''' /dev/sd''x1''.<br />
<br />
'''Check md5sum (optional):'''<br />
<br />
Make a note of the number of records (blocks) read in and written out, then perform the following check:<br />
dd if=/dev/sd''x'' count=''number_of_records'' status=noxfer | md5sum<br />
The md5sum returned should match the md5sum of the downloaded archlinux image file; they both should match the md5sum of the image as listed in the md5sums file in the mirror distribution site.<br />
<br />
Continua con [[#Avviare l' installazione di Arch Linux | Avviare l' installazione di Arch Linux]]<br />
<br />
===Avviare l' installazione di Arch Linux===<br />
Inserire il CD oppure la chiave USB e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente Canc, oppure F1,F2,F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Requisiti di memoria:<br />
<br />
* CORE : 160 MB RAM x86_64/i686 (all packages selected, with swap partition)<br />
* FTP : 160 MB RAM x86_64/i686 (all packages selected, with swap partition)<br />
<br />
Scegliere Boot Archlive o Boot Archlive [legacy IDE] se hai problemi con libata/PATA. <br />
<br />
Per modificare le opzioni di boot, premere '''e''' ed editare le linee. Molti utenti potrebbero voler cambiare la risoluzione del framebuffer, per un output più leggibile. tipo:<br />
<br />
vga=773<br />
<br />
aggiungerlo alla fine della linea del kernel, così da avere una risoluzione di 1024x768. Premere '''b''' per procedere nel boot.(avvio)<br />
<br />
Il sistema ora si avvierà e presenterà una schermata di login.<br />
<br />
===Login e Cambio della mappatura della tastiera===<br />
Loggarsi come 'root'. <br />
<br />
Per configurare una tastiera non-US scrivere:<br />
# km<br />
al prompt, scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
===Documentazione===<br />
La guida che stai leggendo ora, è disponibile sul sistema live. Cambia consolle vc/2 premendo <ALT>+F2 e fai:<br />
# less /arch/beginnersguide.txt<br />
'''Less''' vi permetterà di scorrere le pagine del documento. Per tornare indietro alla vc/1 premi <ALT>+F1. <br />
<br />
Torna alla vc/2 se hai bisogno di leggere la guida ogni volta che vorrai.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Da root, per far partire l'installazione in vc/1:<br />
# /arch/setup<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Dopo la schermata di benvenuto, verrà suggerita una fonte di installazione.<br />
*Scegliere CD se si usa una ISO core<br />
*scegliere ftp se si vuole fare il download. Verrà chiesto di caricare manualmente i driver ethernet, se lo si desidera. Udev è molto efficace a caricare i moduli necessari, per cui, potete dare per scontato che l' ha già fatto. Si può verificare il tutto, invocando '''ifconfig -a''' da vc/3. (Selezionare OK per continuare.)<br />
<br />
===Configurare la rete (FTP/HTTP)===<br />
<br />
Verranno mostrate le interfacce disponibili. Se una interfaccia e un HWaddr ('''H'''ard'''W'''are '''addr'''ess) è presente, allora il modulo è già stato caricato. Se l'interfaccia non è presente nella lista, è possibile provare a inserirlo tramite l'installer, o anche manualmente da un'altra console virtuale.<br />
<br />
Nella prossima schermata apparirà il prompt ''Select the interface,(seleziona l' interfaccia) Probe,(sonda)'' or ''Cancel''. Scegliere l' interfaccia appropriata e continuare.<br />
<br />
Il programma di installazione chiederà se si desidera utilizzare il protocollo DHCP. Scegliere Yes verrà eseguito '''dhcpcd''' cercherà un gateway disponibile e richiederà un indirizzo IP; sciegliendo No si dovrà immettere IP statico, netmask, broadcast, gateway DNS IP, HTTP proxy, and FTP proxy. Infine, vi verrà presentato un quadro generale per garantire se le voci immesse siano corrette.<br />
<br />
====Wireless Quickstart (Se hai bisogno di connettività wireless durante l'installazione)====<br />
<br />
I driver wireless e programmi correlati sono ora disponibili direttamente dall'ambiente live del supporto di installazione.<br />
<br />
Se hai bisogno di funzionalità wireless dall'installazione iniziale (ambiente di installazione live), i passi base saranno:<br />
* Spostati su una virtual console libera, ad esempio: <ALT>+F3<br />
* Identifica la tua scheda wireless e il modulo appropriato:<br />
# hwdetect --show-net<br />
* Assicurati che udev abbia caricato il modulo:<br />
# lsmod | grep <nome_modulo><br />
* Se no, caricalo:<br />
# modprobe <nome_modulo><br />
{{Box Note | '''''Oltre al modulo wireless, alcuni chipset wireless, possono anche richiedere, l'installazione del firmware corrispondente. The firmware packages are pre-installed in the live environment, but must be explicitly installed to your actual system to provide wireless functionality after you reboot into your installed system. Package selection and installation is covered below. Ensure installation of both your wireless module and firmware during the package selection step! See [[Configurazione Wireless]] if you are unsure about the requirement of corresponding firmware installation for your particular chipset. This is a very common error.'''''}}<br />
<br />
* Assicurati che il driver abbia creato un'interfaccia wireless usabile:<br />
# iwconfig<br />
(l'output ti dovrebbe mostrare un'interfaccia wireless disponibile)<br />
* Porta su l'interfaccia con <code>ifconfig <interfaccia> up </code><br />
<br />
Un esempio, usando una scheda atheros e i driver madwifi:<br />
# ifconfig ath0 up<br />
(Ricorda, la tua interfaccia potrebbe avere un altro nome, a seconda del tuo modulo (driver) e chip: wlan0, eth1, etc.)<br />
* Specifica l'id della rete wireless conn iwconfig <interfaccia> essid <essid della rete> key <chiave wep>, per esempio:<br />
# iwconfig ath0 essid linksys key 0241baf34c<br />
* Ottieni un indirizzo ip valido con dhcpcd <interfaccia>, esempio:<br />
# dhcpcd ath0<br />
* Assicurati che l'instradamento sia andato a buon fine:<br />
# ping -c 3 www.google.com<br />
Fatto. :)<br />
<br />
Dopo che l'installazione iniziale di Arch è terminata, potresti voler vedere [[Configurazione Wireless]] per sistemare permanentemente la configurazione del tuo sistema.<br />
<br />
Ritorna alla virtual console 1 con <ALT>+F1. Continua con [[#Preparare il Disco Rigido|Preparare il Disco Rigido]]<br />
<br />
===Preparare il Disco Rigido===<br />
<font color="red"> '''ATTENZIONE:''' '''''Partizionare gli hard disk può distruggere i dati presenti. Siete avvertiti, è fortemente consigliato fare il backup prima.'''''</font><br />
<br />
Verifichiamo le identità e i layout dei dischi invocando <code>/sbin/fdisk.</code><br />
<br />
Apri un' altra consolle virtuale (<ALT>+F3) e scrivi:<br />
# fdisk -l<br />
Take note of the disk(s)/partition(s) you wish to utilize for your Arch installation.<br />
Torna indietro allo script di installazione <ALT>+F1<br />
<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive".<br />
* Opzione 1: Auto Prepare<br />
"Auto-Prepare" divide il tuo disk nella seguente configurazione.<br />
* ext2 /boot di default è 32MB. ''Vi verrà chiesto di modificare la dimensione.''<br />
* swap di default è 256MB. ''Vi verrà chiesto di modificare la dimensione.'' <br />
* Una partizione separata per / e /home, (la dimensione può anche essere specificata). È possibile scegliere tra ext2, ext3, ReiserFS, XFS e JFS, ma nota che ''sia '''/''' e '''/home''' devono condividere lo stesso tipo di fs'' condizione necessaria per usare Auto Prepare<br />
<br />
Siete avvisati. Auto-prepare cancella completamente il disco rigido scelto. <font color="red">Attenzione</font>. Leggere l'avviso precedente con molta calma e assicurarsi di partizionare il dispositivo corretto.<br />
<br />
* Option 2: '''(Raccomandato)''' Partition Hard Drives (con cfdisk)<br />
<br />
opzione che consente un più robusto partizionamento e una soluzione personalizzata per le tue esigenze<br />
<br />
''A questo punto, gli utenti GNU/Linux più evoluti che hanno familiarità con il partizionamento manualmente potrebbe desiderare di saltare avanti '''[[#Selezionare i Pacchetti|Selezionare i Pacchetti]]'''''<br />
<br />
====Partizionare i Dischi Rigidi====<br />
<br />
=====Info su partizioni=====<br />
<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Esistono 3 tipi di partizioni '''Primaria, Estesa e Logica'''.<br />
<br />
Le partizioni '''primarie''' possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Se uno schema di partizionamento richiede oltre le 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione '''estesa''' contenente partizioni '''logiche'''.<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa.<br />
<br />
Quando si partiziona un disco, si può osservare questo schema di numerazione creando partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, creandone all' interno più partizioni logiche; sda5, sda6 e così via.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
<br />
Una partizione di swap è uno spazio sul tuo disco rigido dove risiede ram virtuale, che consente al kernel di utilizzare facilmente archiviando su disco i dati che non rientrano nella RAM fisica<br />
<br />
Storicamente, la regola generale per la dimenzione della partizione di swap è stata 2x volte la quantità della RAM fisica. Nel corso del tempo, come i computer hanno acquisito sempre maggiore capacità di memoria, questa norma è diventata sempre più deprecata. In generale, su macchine fino a 512MB di RAM, la regola 2x è di solito più che sufficiente. Su macchine con 1GB RAM, la regola 1x, generalmente, è sufficiente. Se hai gratuita quantità di RAM (più di 1024 MB) può essere possibile rinunciare completamente una partizione di swap. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
{{Box Note|Se hai intenzione di utilizzare la sospensione su disco (hibernate), devi avere una partizione di swap almeno '''uguale''' in dimensione alla quantità di RAM fisica. Alcuni utenti Arch raccomandano di sovradimensionare la partizione di swap del 10-15% rispetto alla quantità di RAM fisica per evitare problemi legati a possibili settori danneggiati.}}<br />
<br />
=====Schema di Partizioni=====<br />
<br />
Uno schema di partizionamento del disco ha molte preferenze personali. Ciascun utente sceglierà unicamente in base alle abitudini ed ai requisiti hardware. I Filesystem candidati per le partizioni separate, comprendono:<br />
<br />
'''/''' (root) The root filesystem is the primary filesystem from which all other filesystems stem; the top of the hierarchy. All files and directories appear under the root directory "/", even if they are stored on different physical devices. The contents of the root filesystem must be adequate to boot, restore, recover, and/or repair the system.<br />
<br />
'''/boot''' This directory contains the kernel and ramdisk images as well as the bootloader configuration file, and bootloader stages. /boot also stores data that is used before the kernel begins executing userspace programs. This may include saved master boot sectors and sector map files.<br />
<br />
'''/home''' User data and user specific configuration files for applications are stored in each user's home directory in a file that starts with the '.' character (a "dot file").<br />
<br />
'''/usr''' While root is the primary filesystem, /usr is the secondary hierarchy, for user data, containing the majority of (multi-)user utilities and applications. /usr is shareable, read-only data. This means that /usr shall be shareable between various hosts and must not be written to, except in the case of system update/upgrade. Any information that is host-specific or varies with time is stored elsewhere.<br />
<br />
'''/tmp''' directory for programs that require temporary files<br />
<br />
'''/var''' contains variable data; spool directories and files, administrative and logging data, pacman's cache, the ABS tree, etc.<br />
<br />
Ci sono nolte ragioni per usare filesystems separati, piuttosto che unirne tutte in uno:<br />
<br />
*Sicurezza: i filesystems possono essere configurati come 'nosuid', 'nodev', 'noexec', 'readonly', ecc. (Questo viene specificato in /etc/fstab).<br />
*Stabilità: un utente o un programma malfunzionante può riempire completamente il filesystem di spazzatura se ne ha i prermessi di scrittura. Programmi critici che risiedono in un filesystem differente non vengono interrotti.<br />
*Velocità: un filesystem su cui viene scritto di frequente può diventare frammentato. (Un buon metodo per evitare la frammentazione è assicurarsi che ogni filesystem non sia mai in pericolo di essere riempito completamente.) Filesystem separati non vengono compromessi e possono essere comunque deframmentati separatamente.<br />
*Integrità: Se un filesystem viene danneggiato, filesystem separati non vengono compromessi.<br />
*Versatilità: Condividere dati fra vari sistemi diventa più comodo usando filesystem indipendenti. Inoltre possono essere scelti tipi di filesystem differenti in base alla natura dei dati e all'utilizzo. <br />
<br />
In questo esempio, noi useremo partizioni separate per /, /var, /home, e una partizione swap.<br />
<br />
{{Box Note | /var contiene molti file di piccole dimensioni. Potresti voler tenere conto di ciò al momento di scegliere quale filesystem usare.}}<br />
<br />
=====Quanto devono essere grandi le mie partizioni?=====<br />
La risposta a questa domanda dipende dalle esigenze personali. Se hai poca o nessuna esperienza con il partizionamento, potresti voler semplicemente creare una partizione root, e una partizione di swap. Oppure seguire attentamente l'esempio avendo come riferimento queste linee guida:<br />
* Il filesystem root (/) nell'esempio conterrà la directory /usr che può diventare abbastanza grande a seconda di quanti programmi vengono installati.<br />
* Il filesystem /var conterrà, fra l'altro, la cache di pacman. Mantenere i pacchetti nella cache è utile e versatile poiché consente il downgrade dei pacchetti se necessario. Col passare del tempo la cache può crescere di dimensioni ma può essere pulita tranquillamente quando necessario.<br />
* Il filesystem /home è dove tipicamente risiedono i documenti, i download e i file multimediali dell'utente; tipicamente risulta essere, con ampio margine, il filesystem più grande del disco. <br />
* Uno spazio extra del 25% aggiunto ad ogni filesystem sarà utile in caso di necessità future e servirà a prevenire la frammentazione.<br />
Detto ciò, il sistema d'esempio conterrà una partizione di ~12GB di root (/), una di ~6GB per /var, 1GB di swap, e una /home con lo spazio rimanente sul disco.<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente)<br />
<br />
=====cfdisk=====<br />
Start by creating the primary partition that will contain the '''root''', (/) filesystem. <br />
<br />
Choose '''N'''ew -> Primary and enter the desired size for root (/). Put the partition at the beginning of the disk. <br />
<br />
Also choose the '''T'''ype by designating it as '83 Linux'. The created / partition shall appear as sda1 in our example.<br />
<br />
Now create a primary partition for /var, designating it as '''T'''ype 83 Linux. The created /var partition shall appear as sda2 <br />
<br />
Next, create a partition for swap. Select an appropriate size and specify the '''T'''ype as 82 (Linux swap / Solaris). The created swap partition shall appear as sda3.<br />
<br />
Lastly, create a partition for your /home directory. Choose another primary partition and set the desired size.<br />
<br />
Likewise, select the '''T'''ype as 83 Linux. The created /home partition shall appear as sda4.<br />
<br />
Esempio:<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere '''W'''rite e digitare ''''yes''''. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere '''Q'''uit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Set Filesystem Mountpoints"<br />
<br />
{{Box Note | Dal momento che gli ultimi sviluppi del kernel Linux tra cui i moduli, libata e PATA, tutti gli IDE, SATA e SCSI hanno adottato lo schema di denominazione sdx. Ciò è perfettamente normale e non deve essere una preoccupazione.}}<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera.<br />
<br />
=====Tipi di Filesystem=====<br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' ''Second Extended Filesystem''- E' il vecchio filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza supporto al journaling. ''Un filesystem ext2 può facilmente essere convertito in ext3.'' Generalmente è una buona scelta per /boot.<br />
<br />
2. '''ext3''' ''Third Extended Filesystem''- Essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. Ext3 è completamente compatibile con ext2. Estremamente stabile, maturo e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato da GNU/Linux FS. ''Leggermente'' più lento di ext2 ed altri filesystem.<br />
<br />
'''Filesystems ad Alte Performance:'''<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
===== Una nota sul Journaling=====<br />
<br />
Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i Pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base. Nella schermata successiva, eventualmente e solo se si sa cosa si sta facendo, è possibile affinare la selezione dei pacchetti base aggiungendone o togliendone qualcuno in base alle proprie esigenze. Il software così selezionato permetterà, una volta portata a termine l'installazione, di avere un sistema base funzionante che permetterà di installare altro software con pacman dal cd di installazione o dalla rete.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i Pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
''Seguire con attenzione, la comprensione di questa procedura è di importanza fondamentale per garantire un sistema configurato correttamente.''<br />
<br />
Il programma di installazione chiederà se si desidera scegliere [[Hwdetect | hwdetect]] per raccogliere informazioni per la propria configurazione. Per i principianti consigliamo di scegliere 'sì'.<br />
<br />
Agli utenti avanzati che hanno completamente familiarità con il loro hardware e moduli necessari, sono in grado di configurare manualmente / etc / rc.conf, / etc / mkinitcpio e / etc / fstab, ecc da zero. Potrebbero voler scegliere 'no'. (Inutile dire che questa opzione va al di là del campo di applicazione di questa guida che, pertanto, non è coperta.)<br />
<br />
Quindi, vi verrà chiesto se avete bisogno di supporto per l'avvio da dispositivi USB, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, il software RAID array, volumi LVM2, volumi cifrati e DSDT. Scegliere Sì se ne avete bisogno; nel nostro esempio non è necessario.<br />
<br />
Ora vi verrà chiesto editor di testo che si desidera utilizzare; scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] o [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vim] (raccomandato). Vi verrà presentato un menu tra cui i principali file di configurazione per il vostro sistema.<br />
<br />
=====Installer è in grado di gestire questo automaticamente?=====<br />
<br />
Nascondere il processo di configurazione del sistema è in diretta opposizione al [[The Arch Way]]. Se è vero che le recenti versioni di kernel e strumenti per sondare Hardware offrono eccellente supporto (auto-configurazione), Arch presenta all'utente tutti i file di configurazione durante l'installazione; il fine è la ''trasparenza''. Con il tempo si terminerà di modificare questi file per le vostre esigenze specifiche, avrete imparato il metodo (semplice) manuale, di Arch Linux e diventare più familiari con la struttura di base, lasciando meglio disposti a una maggiore produttività.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
<br />
Arch Linux segue, nella tradizione '''*BSD''', di utilizzare '''/etc/rc.conf''' come principale luogo di configurazione del sistema. Questo file contiene una vasta gamma di informazioni di configurazione, principalmente utilizzati all'avvio del sistema. Come il suo nome implica direttamente, contiene anche le impostazioni per e invoca il file /etc/rc* file, e, naturalmente, è di provenienza di questi file. /etc/rc.conf offre un semplice, elegante metodo di razionalizzazione delle risorse di sistema di configurazione che comprende una vasta gamma di controllo, facilmente accessibili per gli utenti Arch.<br />
<br />
* '''LOCALIZATION''' section<br />
** '''LOCALE'''=: se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
** '''HARDWARECLOCK'''=:UTC (orario universale) localtime (scheda madre)<br />
** '''TIMEZONE'''=: se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
** '''KEYMAP'''=: se necessario (e.g. "it")<br />
** '''CONSOLEFONT'''=: Available console fonts reside under /usr/share/kbd/consolefonts/ if you must change. The default (blank) is safe.<br />
** '''CONSOLEMAP'''=: Defines the console map to load with the setfont program on bootup. Possible maps are found in /usr/share/kbd/consoletrans, if needed. The default (blank) is safe. <br />
** '''USECOLOR'''=: Selezionare "Sì" se si dispone di un monitor a colori o se si desidera di avere i colori nella console.<br />
<br />
LOCALE="it_IT.utf8"<br />
HARDWARECLOCK="localtime"<br />
TIMEZONE="Europe/Rome"<br />
KEYMAP="it"<br />
CONSOLEFONT=<br />
CONSOLEMAP=<br />
USECOLOR="yes"<br />
<br />
* '''HARDWARE''' section<br />
** '''MOD_AUTOLOAD'''=: Setting this to "yes" will use '''udev''' to automatically probe hardware and load the appropriate modules during boot-up, (convenient with the default modular kernel). Setting this to "no" will rely on the user's ability to specify this information manually, or compile their own custom kernel and modules, etc.<br />
** '''MOD_BLACKLIST'''=: E' stato deprecato a favore di una blacklisted, aggiungere i moduli direttamente sulla linea '''MODULES=''' qui di sotto.<br />
** '''MODULES'''=: se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti),aggiungerlo. Specify additional MODULES if you know that an important module is missing, ('''hwdetect''' should have filled in the most important modules). Also specify any blacklisted modules by prefixing them with a bang (!). Udev will be forced NOT to load blacklisted modules. In the example, the IPv6 module as well as the annoying pcspeaker are blacklisted. <br />
# Scan hardware and load required modules at boot<br />
MOD_AUTOLOAD="yes"<br />
# Module Blacklist - Deprecated<br />
MOD_BLACKLIST=()<br />
#<br />
MODULES=(e100 eepro100 mii slhc snd-ac97-codec snd-intel8x0 soundcore !net-pf-10 !pcspkr)<br />
<br />
{{ Box Note | Negli ultimi kernel Arch non viene caricato il modulo per il floppy perchè obsoleto, se avete ed utilizzate un floppy, aggiungerlo in MODULES.}}<br />
MODULES=(mii slhc via-rhine ac97_bus.....soundcore '''floppy''')<br />
<br />
<br />
* '''NETWORKING''' section<br />
** '''HOSTNAME'''=:Setta il tuo HOSTNAME.<br />
** '''eth0'''=: 'Ethernet, card 0'. imposta l' interfaccia d' indirizzo IP, netmask e broadcast, sempre ''se'' si sta usando un '''IP statico'''. Settare eth0="dhcp" se si vuole usare il '''DHCP'''<br />
** '''INTERFACES'''=: Specifica alcune/tutte le interfacce. If you do not use DHCP to configure a device, just keep in mind that the value of the variable (whose name must be equal to the name of the device which is supposed to be configured) equals the line which would be appended to the ifconfig command if you were to configure the device manually in the shell.<br />
** '''gateway'''=: Se stai usando un '''IP statico''', settare l' indirizzo gateway. Se si sta usando il '''DHCP''', puoi tranquillamente ignorare questa variabile, anche se alcuni utenti hanno segnalato la necessità di definirlo.<br />
** '''ROUTES'''=: Se si usa un '''IP''' statico, rimuovere '''!''' davanti a 'gateway'. If using '''DHCP''', you can usually leave this variable commented out with the bang (!), but again, some users require the gateway and ROUTES defined. If you experience networking issues with pacman, for instance, you may want to return to these variables.<br />
<br />
Example, using '''DHCP''':<br />
HOSTNAME="arch"<br />
#eth0="eth0 192.168.0.2 netmask 255.255.255.0 broadcast 192.168.0.255" <br />
eth0="dhcp"<br />
INTERFACES=(eth0)<br />
gateway="default gw 192.168.0.1"<br />
ROUTES=(!gateway)<br />
{{Box Note | Arch uses the '''dhcpcd''' DHCP client. Alternatively, '''dhclient''' is available from the [extra] repository via pacman.}}<br />
<br />
* '''DAEMONS''' section<br />
This array simply lists the names of those scripts contained in /etc/rc.d/ which are to be started during the boot process, and the order in which they start. <br />
DAEMONS=(@network syslog-ng netfs crond)<br />
*If a script name is prefixed with a bang (!), it is not executed. <br />
*If a script is prefixed with an "at" symbol (@), then it will be executed in the background; the startup sequence will not wait for successful completion of each daemon before continuing to the next. (Useful for speeding up system boot).<br />
*Edit this array whenever new system services are installed, if starting them automatically during boot is desired. <br />
<br />
This 'BSD-style' init, is the Arch way of handling what others handle with various symlinks to an /etc/init.d directory.<br />
<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor, ciò è valido se si sta usando l'editor "nano", se usate altri editor come vi, vim ecc ecc si dà per scontato che sappiate usarli! (si scherza.. per Vi o Vim dovete uscire premendo il tasto [Esc] e poi digitare :wq )<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
Per la maggior parte degli utenti il semplice aggiungere il nome dell'''hostname'' alla fine della linea di default funziona, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''miohostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman leggerà pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
<br />
#[testing]<br />
#Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
Include = /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/mirrorlist" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La lista dei server per la ricerca si trova nel file /etc/pacman.d/mirrorlist. Pacman tenterà di scaricare i pacchetti dal primo server in lista, poi dal secondo e così via.<br />
<br />
Quindi, se non è stato fatto durante l'installazione, modificare il file in /etc/pacman.d/mirrorlist spostando in alto le righe relative ai mirrors più vicini (se come editor di testo si usa nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman. Si può tornare a modificare questo file di configurazione in qualsiasi momento, sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/mirrorlist<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Configurazione Wireless]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root scrivere una lettera o ascoltare musica, perchè è pericoloso. Utilizzatelo solo per gestire il sistema. Aggiungete invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, quando richiesto aggiungete i seguenti gruppi supplementari audio, optical, storage, video e wheel (separati con una virgola e non con uno spazio) - specialmente se avete in mente di avere un ambiente completo.<br />
Gruppi e utenti che ne fanno parte sono definiti in /etc/group.<br />
... <br />
Initial group [ users ]: <br />
<br />
Additional groups (comma separated) []: audio,floppy,lp,optical,storage,video,wheel<br />
...<br />
<br />
*'''audio''' - per processi che riguardano la scheda audio e il software relativo<br />
*'''floppy''' - per accedere al floppy se necessario<br />
*'''lp''' - per gestire i processi di stampa<br />
*'''optical''' - per gestire i drive ottici e masterizzare<br />
*'''storage''' - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
*'''video''' - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
*'''wheel''' - per usare sudo/su<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups_%28Italiano%29 Groups] per sapere quali sono i gruppi e di quali bisogna essere membri.<br />
<br />
Leggi il manuale di usermod e gpasswd per ulteriori informazioni.<br />
<br />
===Installare ed impostare Sudo (Optional)===<br />
<br />
<br />
Per Installare Sudo:<br />
# pacman -S sudo<br />
Per aggiungere un utente ai sudo user (sudoer) usare il comando visudo che deve essere impartito da root.<br />
# visudo<br />
Questo comando aprirà il file /etc/sudoers in una speciale sessione di vi. Visudo copia il file da modificare in un file temporaneo, editarlo con un editor, (vi di default), e successivamente esegue un controllo "sanity check". Se passa, il file temporaneo sovrascrive l' originale con i permessi corretti. <br />
<br />
In alternativa, o se non si sa come usare vi, è possibile impostare la variabile d'ambiente EDITOR per l'editor di vostra scelta prima di eseguire visudo. esempio:<br />
# EDITOR=nano visudo<br />
<font color="red">'''Attenzione: Non modificare /etc/sudoers direttamente con un editor; Errori nelle sinstassi possono causare annoyances (come rendere l'account di root inutilizzabile). È necessario utilizzare il comando ''visudo'' per modificare il file /etc/sudoers.'''</font><br />
<br />
Per dare all'utente pieni privilegi quando lui o lei digitano "sudo" prima di un comando, aggiungere la riga seguente:<br />
USER_NAME ALL=(ALL) ALL<br />
dove USER_NAME è il nome utente dell'individuo.<br />
<br />
Per maggiori info vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Sudo_%28Italiano%29 sudo]<br />
<br />
==Parte II: Installare X e configurare ALSA==<br />
<br />
<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto durante la creazione dell' utente, aggiungerlo al gruppo audio con<br />
gpasswd -a <user> audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf.<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''cpufreq''')<br />
Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario ( è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
===Installare e configurare X ===<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
# pacman -S libgl<br />
(Driver video proprietari forniscono le proprie implementazioni gl nelle librarie.)<br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
<br />
# pacman -S xorg<br />
<br />
Ora che abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X, bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
===Creare /etc/X11/xorg.conf===<br />
=====Che cos'è /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf è il '''file di configurazione principale''' per il vostro '''X''' Window System, la base della vostra interfaccia grafica o GUI (dall'inglese '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface). Esso è un comune file di testo ordinato in sezioni e sottosezioni, quelle più importanti sono le sezioni ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, e ServerLayout''. Le sezioni possono comparire in qualsiasi ordine e potrebbero essercene più di una per ogni tipo (ad esempio se avete più di un monitor, come un LCD e un videoproiettore che avranno diverse impostazioni di risoluzione, refresh, ecc.. avrete più sezioni "Monitor")<br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Parte III: Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools gnome-extra<br />
<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare uno GNOME più basilare, spogliato di molte applicazioni inutili per qualcuno:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[GNOME (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con Sistema->Preferenze->Aspetto. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE (Italiano)|KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce (Italiano)|Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
Per visualizzare le opzioni disponibili per un particolare comando operativo, '''-Q''', ed aggiungere anche '''-h''':<br />
pacman -Qh<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per sincronizzare, aggiornare il db, e '''aggiornare''' tutti i pacchetti del sistema con un solo comando:<br />
pacman -Syu<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchettoA pacchettoB<br />
<br />
You can also sync, update the package database, and install packages in one command:<br />
pacman -Sy packageA packageB<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere tutti i pacchetti che sono adesso delle dipendenze non più necessarie, istruendo inoltre pacman di ignorare direttive di backup di qualche file (normalmente, quando un file sta per essere rimosso, pacman controlla se esso vada mantenuto sul sistema come backup con l'estensione ''.pacsave''):<br />
pacman -Rsn package<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
Per avere una lista di tutti i pacchetti installati nel sistema<br />
pacman -Q<br />
<br />
Per avere la stessa lista, senza le stringhe indicanti la versione dei pacchetti, basterà aggiungere l'opzione '''-q''':<br />
pacman -Qq<br />
<br />
Per cercare (interrogare) il database locale dei pacchetti (quello della vostra macchina) a riguardo di un particolare pacchetto:<br />
pacman -Q pacchetto<br />
<br />
Per cercare (interrogare) il database locale dei pacchetti a riguardo di un particolare pacchetto, e visualizzare maggiori informazioni su di esso:<br />
pacman -Qi package<br />
<br />
Per avere una lista di tutti i file installati con un pacchetto:<br />
pacman -Ql package<br />
Oppure, per sapere a quale pacchetto appartiene un determinato file, (nell'esempio, l'eseguibile ''ls''):<br />
pacman -Qo /bin/ls<br />
PEr trovare tutti i file ''orfani'':<br />
pacman -Qdt<br />
Librerie mancanti: suppniamo che eseguendo un programma, otteniate un errore del genere:<br />
mplayer: error while loading shared libraries: ''libgssapi.so.2'': cannot open shared object file: No such file or directory<br />
Ciò potrebbe indicare che un pacchetto da voi precedentemente installato, potrebbe essere stato corrotto (ad esempio, alcuni dei suoi file risultano mancanti). Dovreste provare a cercare il nome del pacchetto che fornisce proprio quella libreria mancante. Nel nostro esempio, dovreste usare:<br />
pacman -Ql | grep "libgssapi.so.2"<br />
Nella prima colonna, otterremo il nome del pacchetto ''incriminato'':<br />
heimdal /usr/lib/libgssapi.so.2<br />
heimdal /usr/lib/libgssapi.so.2.0.0<br />
Quindi, potreste semplicemente reinstallarlo:<br />
pacman -Sy heimdal<br />
Per deframmentare e ottimizzare la cache di pacman, per ottenere una maggiore velocità, ogni tanto date un:<br />
pacman-optimize<br />
<br />
Per contare quanti pacchetti avete installato fino ad ora:<br />
pacman -Q | wc -l<br />
<br />
Per installare un pacchetto compilato da sorgenti utilizzando ABS e makepkg:<br />
pacman -U nomepacchetto.pkg.tar.gz<br />
<br />
Nota: ci sono moltissimi altri comandi per pacman. Per saperne di più, consultate il man di pacman e la [[Pacman_(Italiano)|sua pagina del wiki]].<br />
<br />
====Files====<br />
C'è uno svariato numero di files creati e lasciati li da pacman e da altri programmi per facilitare la manutenzione e ''''to conform to a safe computing practice.'''' Quando pacman sta installando qualcosa, il pacchetto stesso contiene delle informazioni sull'eventualità di fare una copia di sicurezza di un particolare file di config. Questi file saranno copiati con l'estensione '''.pacsave'''. Quando forzate un ''NoUpgrade'' su un file attraverso [http://www.archlinux.org/pacman/pacman.conf.5.html pacman.conf], esso non sarà rimpiazzato durante l'upgrade e il nuovo file verrà chiamato con l'estensione '''.pacnew'''. Per esempio, poniamo che avete modificato per bene un file di configurazione di un software, e non volete che con i successivi aggiornamenti del programma stesso rimpiazzi questo file con uno non personalizzato, allora dovrete inserire nel file '''/etc/pacman.conf''' la seguente linea:<br />
NoUpgrade = /percorso/del/file/di/config<br />
Per vedere le differenze fra il nuovo e il vecchio file di configurazione, possiamo sia aprire entrambi con un editor di testo, oppure utilizzare il comando '''diff''' per prendere nota delle sole differenze. Esiste poi uno strumento automatico per cercare e visualizzare questi file, disponibile nel repository '''community''':<br />
pacman -S pacman-contrib<br />
cd ~/<br />
pacdiff # as root<br />
C'è un bug nello strumento appena descritto, se vi recate nella cartella '''/etc''' ed eseguite l'utilità da li, i percorsi potrebbero venir compromessi. Per essere sicuri di non arrecare danni, basterà posizionarsi nella home del vostro utente. Se volete avere un ulteriore sicurezza di non fare danni, potreste voler eseguire il comando per la prima volta da utente normale, e poi, una volta sicuri delle modifiche che dobbiate apportare, eseguirlo da root per effettuare effettivamente tutti i cambiamenti.<br><br />
<br />
Ci potrebbero essere altri tipi di file ''dimenticati'' in giro per il sistema a seconda del software che avete installato. Alcuni programmi potrebbero creare dei file '''.bak''', altri con un estensione tipo '''~''' o '''-'''. Sfortunatamente, non c'è ancora attualmente uno strumento che permetta di trovare ed eliminare questi file automaticamente. Nessun problema comunque, visto che GNU\Linux ci fornisce già adeguati strumenti per fare ciò in maniera manuale. Usiamo il semplice '''locate''' per individuare questi file:<br />
locate -e *.~ *.- *.bak<br />
Successivamente possiamo usare qualcosa di utile come '''vimdiff''' per controllare manualmente le differenze:<br />
pacman -S vim<br />
vimdiff file1 file2<br />
<br />
Ricordate di eseguire un '''updatedb''' con privilegi di root prima di utilizzare il comando '''locate''', altrimenti non verranno trovati tutti i file del sistema.<br />
<br />
==Delucidazioni & Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.<br />
<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile]</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Samba_(Italiano)&diff=55534
Samba (Italiano)
2008-12-14T22:10:40Z
<p>Biagio: /* Configurazione Base */</p>
<hr />
<div>[[Category:Networking (Italiano)]]<br />
[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Dansk|:Samba_(Dansk)}}<br />
{{i18n_entry|German|:#Links}}<br />
{{i18n_entry|English|:Setting up Samba}}<br />
{{i18n_entry|Czech|:Samba (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Romanian|:Samba (română)}}<br />
{{i18n_entry|Chinese|:Samba (简体中文)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|:Samba (Italiano)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
=Installazione=<br />
Prima di tutto assicuratevi di conoscere il nome del gruppo di lavoro della LAN su cui volete condividere i vostri dati. Questa informazione servirà più avanti in questa guida.<br />
<br />
Ora procedete con l'installazione di samba, come root digitate:<br />
<pre><br />
# pacman -Sy samba<br />
</pre><br />
<br />
=Configurazione=<br />
==Configurazione Base==<br />
Sempre come utente root spostatevi nella direcotry '''/etc/samba''', qui troverete un file di cofigurazione di default creato da samba durante l'installazione. Potete copiarlo e rinominarco in '''smb.conf''', cominceremo la configurazione da questo nuovo file creato:<br />
<br />
<pre><br />
# cd /etc/samba<br />
# cp smb.conf.default smb.conf<br />
</pre><br />
<br />
Ora aprite il file di configurazione con il vostro editor preferito (es: nano smb.conf).<br />
<br />
La prima sezione configura i parametri globali, la gran parte delle modifiche sarà effettuta qua.<br />
Segue un esempio di sezione Global Parameters:<br />
<br />
<pre><br />
#Global Parameters<br />
workgroup = HOME<br />
netbios name = nome-della-macchina<br />
encrypt passwords = yes<br />
</pre><br />
<br />
Il parametro "workgroup" imposta il nome del gruppo del lavoro al quale volete che la macchina appartenga. Il parametro "encrypt passwords" deve essere mantenuto a "yes" a meno che in rete non siano presenti macchine Windows 95 o Windows 98, questi due sistemi infatti non supportano le password criptate. Infine il parametro "netbios name" è il nome che desiderate asseganre alla macchina su cui state lavorando all'interno della rete.<br />
<br />
==Condivisioni==<br />
Ora proseguiamo la configurazione aggiungendo delle condivisioni. La condivisione più semplice possibile sarà quella in cui un utente può accedere e scrivere nella propria home direcotry.<br />
Per fare ciò nel file smb.conf saranno presnti le righe:<br />
<br />
<pre><br />
[homes]<br />
browseable = no<br />
read only = no<br />
</pre><br />
<br />
Se volete che tutti possano vedere i file, ma solo gli utenti appartenenti ad alcuni gruppi abbiano diritto di scrittura, allora potremmo cambiare le righe precedenti in:<br />
<br />
<pre><br />
[homes]<br />
public = yes<br />
writable = yes<br />
write list = @nome-gruppo<br />
</pre><br />
<br />
Se volete che gli utenti windows una volta loggati vedano una direcotry home "pulita" (ovvero non i file nascosti non visualizzati, es: ~/.bashrc), allora la sezione homes potrebbe essre:<br />
<br />
<pre><br />
[homes]<br />
path = /home/%u/smb<br />
browseable = no<br />
read only = no<br />
</pre><br />
<br />
In questo caso però assicuratevi di aggiungere smb a tutte le home directory degli utenti. Inoltre aggiungete 'smb' alla direcotry /etc/skel, in modo che tutti i nuovi utenti abbiano 'smb' aggiunto in automatico alla creazione:<br />
<br />
<pre><br />
# mkdir /etc/skel/smb<br />
</pre><br />
<br />
Aggiungere altre condivisioni differenti dalle direcotry home non è più difficile, anzi. Aggiungiamo un'ulteriore condivisione:<br />
<br />
<pre><br />
[music]<br />
path = /mnt/windows/Music/<br />
browseable = yes<br />
read only = yes<br />
valid users = Bryan, Michael, David, Jane<br />
</pre><br />
<br />
il parametro "path" è la posizione della direcotry che si vuole condividere. Il parametro "valid users" comunica a samba quali utenti hanno diritto di accedere a questa condivisione.<br />
Una volta aggiunte tutte le condivisioni che desiderate, salvate il file e uscite dall'editor.<br />
<br />
'''NOTA''': I nomi utenti inseriti nel file di configurazione DEVONO coincidere agli utenti presenti sulla macchina Linux ed è CONSIGLIATO che coincidano anche con quelli presenti sulle macchine Windows.<br />
<br />
==Creazione Utenze==<br />
Ora dobbiamo aggiungere gli utenti che vogliamo far accedere alle condivisioni alla lista degli utenti samba. Questo è possibile con il comando:<br />
<br />
<pre><br />
# smbpasswd -a <username><br />
</pre><br />
Seguite le istruzioni che vi vengono date, aggiungendo una password uguale a quella usata su windows e il nome utente uguale a quello usato su linux. Una volta aggiunti gli utenti desiderati la cofigurazione è praticamente finita.<br />
<br />
==Avviare il Demone==<br />
Se non lo avete ancora fatto, avviate (o riavviate) il demone di samba:<br />
<br />
<pre><br />
# /etc/rc.d/samba stop<br />
# /etc/rc.d/samba start<br />
</pre><br />
<br />
Se volete che samba sia avviato automaticamente all'avvio del sistema aggiungetelo alla lista DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
<br />
Ora potete provare ad accedere da una macchina Windows (dopo aver riavviato) utilizzando uno degli utenti appena aggiungti.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=47629
Beginners' guide (Italiano)
2008-08-16T13:10:06Z
<p>Biagio: /* Selezionare i Pacchetti */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Tutto ciò di cui avete sempre voluto sapere sull' installazione di Arch, ma non avete osato chiedere =====<br />
<br />
Benvenuto. Questo documento vi guiderà attraverso il processo di installazione e configurazione di [[ArchLinux|Arch Linux]]; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code>-like e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Parte I: Installare il Sistema di Base|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Parte I: Installare il Sistema di Base==<br />
<br />
=== Ottenere l' ultima versione ISO ===<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
*Sia il sistema '''Core''' di installazione che '''FTP''' forniscono solo i pacchetti necessari per creare un '''sistema Arch Linux di base'''. ''Si noti che il sistema di base non include una GUI. E 'composto principalmente di GNU toolchain (compilatore, assembler, linker, librerie, shell e alcuni servizi utili) il kernel di Linux, e qualche librerie e moduli''.<br />
<br />
*Per includere il software aggiuntivo, un' interfaccia grafica, includere software extra, ecc, si ottiene il tutto, dalla riga di comando, attraverso '''pacman''' il gestore di pacchetti binari per i686/x86-64. Come funziona lo vedremo nel dettaglio qui di seguito.<br />
<br />
====CD installer====<br />
Masterizza la .iso nel CD con il tuo burner preferito, e continua con [[#Avviare l' installazione di Arch Linux | Avviare l' installazione di Arch Linux]]<br />
{{Box Note| In generale, per masterizzazioni affidabili, una velocità massima di non più di 8x è raccomandata, alcuni utenti consigliano velocità ancora più basse 4x o 2x! Se si verifica un comportamento imprevisto del CD, provare ad abassarle ulteriormente.}}<br />
<br />
====USB stick====<br />
Inserire una chiave USB vuota, determinare il percorso (/dev/sdx), e scrivere l' immagine così:<br />
dd if=archlinux-2008.06-[core_or_ftp]-i686.img of=/dev/sd''x''<br />
dove ''if='' sta per l' immagine iso e ''of='' sta per il dispositivo. Sicuramente userai /dev/sd''x'' '''e non''' /dev/sd''x1''.<br />
<br />
<font color="red">'''Attenzione''': questo distruggerà tutti i dati, se presenti, nella tua chiave USB.</font><br />
<br />
Continua con [[#Avviare l' installazione di Arch Linux | Avviare l' installazione di Arch Linux]]<br />
<br />
===Avviare l' installazione di Arch Linux===<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
Inserire il CD oppure la chiave USB e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente Canc, oppure F1,F2,F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Requisiti di memoria:<br />
<br />
* CORE : 160 MB RAM x86_64/i686 (all packages selected, with swap partition)<br />
* FTP : 160 MB RAM x86_64/i686 (all packages selected, with swap partition)<br />
<br />
Scegliere Boot Archlive o Boot Archlive [legacy IDE] se hai problemi con libata/PATA. <br />
<br />
Per modificare le opzioni di boot, premere '''e''' ed editare le linee. Molti utenti potrebbero voler cambiare la risoluzione del framebuffer, per un output più leggibile. tipo:<br />
<br />
vga=773<br />
<br />
aggiungerlo alla fine della linea del kernel, così da avere una risoluzione di 1024x768. Premere '''b''' per procedere nel boot.(avvio)<br />
<br />
Il sistema ora si avvierà e presenterà una schermata di login.<br />
<br />
===Login e Cambio della mappatura della tastiera===<br />
<br />
Loggarsi come 'root'. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
al prompt, scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Documentazione===<br />
La guida che stai leggendo ora, è disponibile sul sistema live. Cambia consolle vc/2 premendo <ALT>+F2 e fai:<br />
less /arch/beginnersguide.txt<br />
'''Less''' vi permetterà di scorrere le pagine del documento. Per tornare indietro alla vc/1 premi <ALT>+F1. <br />
<br />
Torna alla vc/2 se hai bisogno di leggere la guida ogni volta che vorrai.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Da root, per far partire l'installazione in vc/1:<br />
/arch/setup<br />
<br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Dopo la schermata di benvenuto, verrà suggerita una fonte di installazione.<br />
*Scegliere CD se si usa una ISO core<br />
*scegliere ftp se si vuole fare il download. Verrà chiesto di caricare manualmente i driver ethernet, se lo si desidera. Udev è molto efficace a caricare i moduli necessari, per cui, potete dare per scontato che l' ha già fatto. Si può verificare il tutto, invocando '''ifconfig -a''' da vc/3. (Selezionare OK per continuare.)<br />
<br />
===Configurare la rete (FTP/HTTP)===<br />
<br />
L' installatore chiederà se utilizzare DHCP. Scegliere si, farà partire dhcpcd<br />
<br />
Verranno mostrate le interfacce disponibili. Se una interfaccia e un HWaddr ('''H'''ard'''W'''are '''addr'''ess) è presente, allora il modulo è già stato caricato. Se l'interfaccia non è presente nella lista, è possibile provare a inserirlo tramite l'installer, o anche manualmente da un'altra console virtuale.<br />
Nella prossima schermata apparirà il prompt ''Select the interface,(seleziona l' interfaccia) Probe,(sonda)'' or ''Cancel''. Scegliere l' interfaccia appropriata e continuare.<br />
<br />
Il programma di installazione chiederà se si desidera utilizzare il protocollo DHCP. Scegliere Yes verrà eseguito '''dhcpcd''' cercherà un gateway disponibile e richiederà un indirizzo IP; sciegliendo No si dovrà immettere IP statico, netmask, broadcast, gateway DNS IP, HTTP proxy, and FTP proxy. Infine, vi verrà presentato un quadro generale per garantire se le voci immesse siano corrette.<br />
<br />
====Wireless Quickstart (Se hai bisogno di connettività wireless durante l'installazione)====<br />
<br />
I driver wireless e programmi correlati sono ora disponibili direttamente dall'ambiente live del supporto di installazione.<br />
<br />
Se hai bisogno di funzionalità wireless dall'installazione iniziale (ambiente di installazione live), i passi base saranno:<br />
* Spostati su una virtual console libera, ad esempio: <ALT>+F3<br />
* Identifica la tua scheda wireless e il modulo appropriato:<br />
hwdetect --show-net<br />
* Assicurati che udev abbia caricato il modulo:<br />
lsmod | grep <nome_modulo><br />
* Se no, caricalo:<br />
modprobe <nome_modulo><br />
* Assicurati che il driver abbia creato un'interfaccia wireless usabile:<br />
iwconfig<br />
(l'output ti dovrebbe mostrare un'interfaccia wireless disponibile)<br />
* Porta su l'interfaccia con <code>ifconfig <interfaccia> up </code><br />
<br />
Un esempio, usando una scheda atheros e i driver madwifi:<br />
ifconfig ath0 up<br />
(Ricorda, la tua interfaccia potrebbe avere un altro nome, a seconda del tuo modulo (driver) e chip: wlan0, eth1, etc.)<br />
* Specifica l'id della rete wireless conn iwconfig <interfaccia> essid <essid della rete> key <chiave wep>, per esempio:<br />
iwconfig ath0 essid linksys key 0241baf34c<br />
* Ottieni un indirizzo ip valido con dhcpcd <interfaccia>, esempio:<br />
dhcpcd ath0<br />
* Assicurati che l'instradamento sia andato a buon fine:<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
Fatto. :)<br />
<br />
Dopo che l'installazione iniziale di Arch è terminata, potresti voler vedere [[Configurazione Wireless]] per sistemare permanentemente la configurazione del tuo sistema.<br />
<br />
Ritorna alla virtual console 1 con <ALT>+F1. Continua con [[#Preparare il Disco Rigido|Preparare il Disco Rigido]]<br />
<br />
===Preparare il Disco Rigido===<br />
<font color="red"> '''ATTENZIONE:''' '''''il partizionamento dei dischi rigidi è in grado di distruggere i dati. Siete avvertiti, è fortemente consigliato fare il backup prima.'''''</font><br />
<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive".<br />
* Opzione 1: Auto Prepare<br />
Attenzione, "Auto-Prepare" divide il tuo disk nella seguente configurazione.<br />
* ext2 /boot di default è 32MB. ''Vi verrà chiesto di modificare la dimensione.''<br />
* swap di default è 256MB. ''Vi verrà chiesto di modificare la dimensione.'' <br />
* Una partizione separata per / e /home, (la dimensione può anche essere specificata). È possibile scegliere tra ext2, ext3, ReiserFS, XFS e JFS, ma nota che ''sia '''/''' e '''/home''' devono condividere lo stesso tipo di fs'' condizione necessaria per usare Auto Prepare<br />
<br />
Siete avvisati. Auto-prepare cancella completamente il disco rigido scelto. <font color="red">Attenzione</font>. Leggere l'avviso precedente con molta calma e assicurarsi di partizionare il dispositivo corretto.<br />
<br />
* Option 2: '''(Raccomandato)''' Partition Hard Drives (con cfdisk)<br />
<br />
opzione che consente un più robusto partizionamento e una soluzione personalizzata per le tue esigenze<br />
<br />
''A questo punto, gli utenti GNU/Linux più evoluti che hanno familiarità con il partizionamento manualmente potrebbe desiderare di saltare avanti '''[[#Selezionare i Pacchetti|Selezionare i Pacchetti]]'''''<br />
<br />
====Partizionare i Dischi Rigidi====<br />
<br />
=====Info su partizioni=====<br />
<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione '''Primaria, Estesa e Logica'''. <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
<br />
Una partizione di swap è uno spazio sul tuo disco rigido dove risiede ram virtuale, che consente al kernel di utilizzare facilmente archiviando su disco i dati che non rientrano nella RAM fisica<br />
<br />
Storicamente, la regola generale per la dimenzione della partizione di swap è stata 2x volte la quantità della RAM fisica. Nel corso del tempo, come i computer hanno acquisito sempre maggiore capacità di memoria, questa norma è diventata sempre più deprecata. In generale, su macchine fino a 512MB di RAM, la regola 2x è di solito più che sufficiente. Su macchine con 1GB RAM, la regola 1x, generalmente, è sufficiente. Se hai gratuita quantità di RAM (più di 1024 MB) può essere possibile rinunciare completamente una partizione di swap. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
{{Box Note|If you plan on using suspend-to-disk, (hibernate) you must have a swap partition at least '''equal''' in size to the amount of physical RAM, and some Arch users even recommend oversizing it beyond the amount of physical RAM by 10-15%, to allow for possible bad sectors.}}<br />
<br />
=====Schema di Partizioni=====<br />
<br />
Uno schema di partizionamento del disco ha molte preferenze personali. Ciascun utente sceglierà unicamente in base alle abitudini ed ai requisiti hardware. I Filesystem candidati per le partizioni separate, comprendono:<br />
<br />
/ (root) The root filesystem is the primary filesystem from which all other filesystems stem; the top of the hierarchy. All files and directories appear under the root directory "/", even if they are stored on different physical devices. The contents of the root filesystem must be adequate to boot, restore, recover, and/or repair the system.<br />
<br />
/boot This directory contains the kernel and ramdisk images as well as the bootloader configuration file, and bootloader stages. /boot also stores data that is used before the kernel begins executing userspace programs. This may include saved master boot sectors and sector map files.<br />
<br />
/home User data and user specific configuration files for applications are stored in each user's home directory in a file that starts with the '.' character (a "dot file").<br />
<br />
/usr While root is the primary filesystem, /usr is the secondary hierarchy, for user data, containing the majority of (multi-)user utilities and applications. /usr is shareable, read-only data. This means that /usr shall be shareable between various hosts and must not be written to, except in the case of system update/upgrade. Any information that is host-specific or varies with time is stored elsewhere.<br />
<br />
/tmp directory for programs that require temporary files<br />
<br />
/var contains variable data; spool directories and files, administrative and logging data, pacman's cache, the ABS tree, etc.<br />
<br />
Ci sono nolte ragioni per usare filesystems separati, piuttosto che unirne tutte in uno:<br />
<br />
*Sicurezza: i Filesystems possono essere configurati come 'nosuid', 'nodev', 'noexec', 'readonly', ecc. (Questo viene specificato in /etc/fstab).<br />
*Stabilità: A user, or a misbehaved program, can completely fill a filesystem with garbage if they have write permissions for it. Critical programs, which reside on a different filesystem, do not get interrupted.<br />
*Velocità: A filesystem which gets written to frequently may become somewhat fragmented. (An effective method of avoiding fragmentation is to ensure that each filesystem is never in danger of filling up completely.) Separate filesystems remain unaffected, and each can be defragmented separately as well.<br />
*Integrità: If one filesystem becomes corrupted, separate filesystems remain unaffected.<br />
*Versatilità: Sharing data across several systems becomes more expedient when independent filesystems are used. Separate filesystem types may also be chosen based upon the nature of data and usage. <br />
<br />
In this recommended example, we shall use separate partitions for /, /var, /home, and a swap partition. <br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
=====Quanto devono essere grandi le mie partizioni?=====<br />
This question is best answered based upon individual needs. If you have little or no experience with partitioning, you may wish to simply create one partition for root, and one partition for swap. Or, follow the recommended example closely, and consider these guidelines to provide a frame of reference:<br />
* The root filesystem (/) in the example will contain the /usr directory, which can become moderately large, depending upon how much software is installed.<br />
<br />
* The /var filesystem will contain, among other data, the pacman cache. Keeping cached packages is useful and versatile; it provides the ability to downgrade packages if needed. The cache can grow large over long periods of time, but can be safely cleared if needed.<br />
* The /home filesystem is typically where user data, downloads, and multimedia reside, typically resulting in the largest filesystem on the drive by a large margin. <br />
* An extra 25% of space added to each filesystem will provide a cushion for unforeseen occurrence, expansion, and serve as a preventive against fragmentation.<br />
From the guidelines above, the example system shall contain a ~12GB root (/) partition, ~6GB /var, 1GB swap, and a /home containing the remaining disk space.<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente)<br />
<br />
=====cfdisk=====<br />
Start by creating the primary partition that will contain the '''root''', (/) filesystem. <br />
<br />
Choose '''N'''ew -> Primary and enter the desired size for root (/). Put the partition at the beginning of the disk. <br />
<br />
Also choose the '''T'''ype by designating it as '83 Linux'. The created / partition shall appear as sda1 in our example.<br />
<br />
Now create a primary partition for /var, designating it as '''T'''ype 83 Linux. The created /var partition shall appear as sda2 <br />
<br />
Next, create a partition for swap. Select an appropriate size and specify the '''T'''ype as 82 (Linux swap / Solaris). The created swap partition shall appear as sda3.<br />
<br />
Lastly, create a partition for your /home directory. Choose another primary partition and set the desired size.<br />
<br />
Likewise, select the '''T'''ype as 83 Linux. The created /home partition shall appear as sda4.<br />
<br />
Esempio:<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
{{Box Note | Dal momento che gli ultimi sviluppi del kernel Linux tra cui i moduli, libata e PATA, tutti gli IDE, SATA e SCSI hanno adottato lo schema di denominazione sdx. Ciò è perfettamente normale e non deve essere una preoccupazione.}}<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera.<br />
<br />
=====Tipi di Filesystem=====<br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' ''Second Extended Filesystem''- E' il vecchio filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza supporto al journaling. ''Un filesystem ext2 può facilmente essere convertito in ext3.'' Generalmente è una buona scelta per /boot.<br />
<br />
2. '''ext3''' ''Third Extended Filesystem''- Essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. Ext3 è completamente compatibile con ext2. Estremamente stabile, maturo e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato da GNU/Linux FS. ''Leggermente'' più lento di ext2 ed altri filesystem.<br />
<br />
'''Filesystems ad Alte Performance:'''<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
===== Una nota sul Journaling=====<br />
<br />
Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i Pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base. Nella schermata successiva, eventualmente e solo se si sa cosa si sta facendo, è possibile affinare la selezione dei pacchetti base aggiungendone o togliendone qualcuno in base alle proprie esigenze. Il software così selezionato permetterà, una volta portata a termine l'installazione, di avere un sistema base funzionante che permetterà di installare altro software con pacman dal cd di installazione o dalla rete.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i Pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
''Seguire con attenzione, la comprensione di questa procedura è di importanza fondamentale per garantire un sistema configurato correttamente.''<br />
<br />
Il programma di installazione chiederà se si desidera scegliere [[Hwdetect | hwdetect]] per raccogliere informazioni per la propria configurazione. Per i principianti consigliamo di scegliere 'sì'.<br />
<br />
Agli utenti avanzati che hanno completamente familiarità con il loro hardware e moduli necessari, sono in grado di configurare manualmente / etc / rc.conf, / etc / mkinitcpio e / etc / fstab, ecc da zero. Potrebbero voler scegliere 'no'. (Inutile dire che questa opzione va al di là del campo di applicazione di questa guida che, pertanto, non è coperta.)<br />
<br />
Quindi, vi verrà chiesto se avete bisogno di supporto per l'avvio da dispositivi USB, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, il software RAID array, volumi LVM2, volumi cifrati e DSDT. Scegliere Sì se ne avete bisogno; nel nostro esempio non è necessario.<br />
<br />
Ora vi verrà chiesto editor di testo che si desidera utilizzare; scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] o [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vim] (raccomandato). Vi verrà presentato un menu tra cui i principali file di configurazione per il vostro sistema.<br />
<br />
=====Installer è in grado di gestire questo automaticamente?=====<br />
<br />
Nascondere il processo di configurazione del sistema è in diretta opposizione al [[The Arch Way]]. Se è vero che le recenti versioni di kernel e strumenti per sondare Hardware offrono eccellente supporto (auto-configurazione), Arch presenta all'utente tutti i file di configurazione durante l'installazione il fine è la ''trasparenza''. Con il tempo si terminerà di modificare questi file per le vostre esigenze specifiche, avrete imparato il metodo (semplice) manuale, di Arch Linux e diventare più familiari con la struttura di base, lasciando meglio disposti a una maggiore produttività.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
<br />
Arch Linux segue nella tradizione '''*BSD''' di utilizzare '''/etc/rc.conf''' come principale luogo di configurazione del sistema. Questo file contiene una vasta gamma di informazioni di configurazione, principalmente utilizzati all'avvio del sistema. Come il suo nome implica direttamente, contiene anche le impostazioni per e invoca il file /etc/rc* file, e, naturalmente, è di provenienza di questi file. /etc/rc.conf offre un semplice, elegante metodo di razionalizzazione delle risorse di sistema di configurazione che comprende una vasta gamma di controllo, facilmente accessibili per gli utenti Arch.<br />
<br />
* '''LOCALIZATION''' section<br />
** '''LOCALE'''=: se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
** '''HARDWARECLOCK'''=:UTC (orario universale) localtime (scheda madre)<br />
** '''TIMEZONE'''=: se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
** '''KEYMAP'''=: se necessario (e.g. "it")<br />
** '''CONSOLEFONT'''=: Available console fonts reside under /usr/share/kbd/consolefonts/ if you must change. The default (blank) is safe.<br />
** '''CONSOLEMAP'''=: Defines the console map to load with the setfont program on bootup. Possible maps are found in /usr/share/kbd/consoletrans, if needed. The default (blank) is safe. <br />
** '''USECOLOR'''=: Select "yes" if you have a color monitor and wish to have colors in your consoles.<br />
<br />
LOCALE="it_IT.utf8"<br />
HARDWARECLOCK="localtime"<br />
TIMEZONE="Europe/Rome"<br />
KEYMAP="it"<br />
CONSOLEFONT=<br />
CONSOLEMAP=<br />
USECOLOR="yes"<br />
<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
<br />
======DEMONI======<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor, ciò è valido se si sta usando l'editor "nano", se usate altri editor come vi, vim ecc ecc si dà per scontato che sappiate usarli! (si scherza.. per Vi o Vim dovete uscire premendo il tasto [Esc] e poi digitare :wq )<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
Per la maggior parte degli utenti il semplice aggiungere il nome dell'''hostname'' alla fine della linea di default funziona, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''miohostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Configurazione Wireless]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root scrivere una lettera o ascoltare musica, perchè è pericoloso. Utilizzatelo solo per gestire il sistema. Aggiungete invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, quando richiesto aggiungete i seguenti gruppi supplementari audio, optical, storage, video e wheel (separati con una virgola e non con uno spazio) - specialmente se avete in mente di avere un ambiente completo.<br />
Gruppi e utenti che ne fanno parte sono definiti in /etc/group.<br />
... <br />
Initial group [ users ]: <br />
<br />
Additional groups (comma separated) []: audio,floppy,lp,optical,storage,video,wheel<br />
...<br />
<br />
*'''audio''' - per processi che riguardano la scheda audio e il software relativo<br />
*'''floppy''' - per accedere al floppy se necessario<br />
*'''lp''' - per gestire i processi di stampa<br />
*'''optical''' - per gestire i drive ottici e masterizzare<br />
*'''storage''' - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
*'''video''' - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
*'''wheel''' - per usare sudo<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups_%28Italiano%29 Groups] per sapere quali sono i gruppi e di quali bisogna essere membri.<br />
<br />
Leggi il manuale di usermod e gpasswd per ulteriori informazioni.<br />
<br />
===Installare ed impostare Sudo===<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Sudo_%28Italiano%29 sudo]<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto durante la creazione dell' utente, aggiungerlo al gruppo audio con<br />
gpasswd -a <user> audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf.<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''cpufreq''')<br />
Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario ( è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
<br />
Ora che abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X, bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====Che cos'è /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf è il '''file di configurazione principale''' per il vostro '''X''' Window System, la base della vostra interfaccia grafica o GUI (dall'inglese '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface). Esso è un comune file di testo ordinato in sezioni e sottosezioni, quelle più importanti sono le sezioni ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, e ServerLayout''. Le sezioni possono comparire in qualsiasi ordine e potrebbero essercene più di una per ogni tipo (ad esempio se avete più di un monitor, come un LCD e un videoproiettore che avranno diverse impostazioni di risoluzione, refresh, ecc.. avrete più sezioni "Monitor")<br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools gnome-extra<br />
<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare uno GNOME più basilare, spogliato di molte applicazioni inutili per qualcuno:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con Sistema->Preferenze->Aspetto. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE (Italiano)|KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce (Italiano)|Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Mutt_(Italiano)&diff=41876
Mutt (Italiano)
2008-05-25T09:30:10Z
<p>Biagio: /* Configurare OfflineIMAP */</p>
<hr />
<div>[[Category:Internet and Email (Italiano)]]<br />
[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Mutt}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Mutt_(Italiano)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
<br />
:''Mutt è un programma per la gestione della posta elettronica testuale rinomato per le sue straordinarie caratteristiche. Mutt è il client di posta preferito da un gran numero di utenti esperti. Sfortunatamente, un'installazione standard di Mutt è tormentata da complesse associazioni di tasti, e ha una quantità di documentazione da scoraggiare i nuovi utenti. Questa guida aiuterà l'utente medio a configurare ed eseguire mutt, e iniziare a personalizzarlo secondo le proprie esigenze.''<br />
<br />
== Guida rapida ==<br />
<br />
=== Cosa Mutt non fa ===<br />
Mutt è un Mail User Agent (MUA), ed è concepito per leggere la posta. Non è concepito per ricevere, spedire o smistare la posta. Per compiere questo lavoro si appoggia a programmi esterni. Per questo wiki useremo offlineimap o getmail per ricevere la posta, procmail per smistarla nel caso di POP3, e msmtp per spedirla.<br />
<br />
==Configurazione per IMAP==<br />
<br />
Mentre la funzionlità IMAP è incorporata in mutt, mutt non scarica la posta per un uso non in linea. Questa sezione descrive come scaricare i messaggi di posta con [http://software.complete.org/offlineimap OfflineIMAP] in una cartella locale per essere poi elaborata da mutt.<br />
<br />
===Configurare OfflineIMAP===<br />
Per prima cosa, abilitare il repository community e installare OfflineIMAP con un semplice <code>pacman -Sy offlineimap</code>. Ora bisogna configurarlo secondo le proprie esigenze. Creare il file <code>~/.offlineimaprc</code> ed editarlo con l'editor di testo preferito. Vediamo ora una configurazione di esempio. Modificarlo secondo le proprie particolari esigenze, facendo attenzione che i commenti siano posti su una riga separata: mettere un commento sulla stessa riga dopo un'opzione o un valore provoca errori!<br />
<br />
<pre><br />
[general]<br />
# modificare secondo le preferenze<br />
accounts = myaccount<br />
<br />
# Gives you a nice blinky output on the console so you know what's happening.<br />
# Emette una gradevole segnalazione intermittente sulla console per essere informati di quanto accade.<br />
ui = Curses.Blinkenlights <br />
<br />
# If uncommented, this would show nothing at all. Great for cronjobs or background-processes<br />
# ui = Noninteractive.Quiet <br />
<br />
[Account myaccount]<br />
# Profile-Name for the local Mails for a given Account<br />
localrepository = mylocal<br />
<br />
# Profile-Name for the remote Mails for a given Account<br />
remoterepository = myremote <br />
<br />
# fetches your mails every 5 Minutes<br />
autorefresh = 5 <br />
<br />
[Repository mylocal]<br />
# Way of storing Mails locally. Only Maildir is currently supported<br />
type = Maildir <br />
<br />
Place where the synced Mails should be<br />
localfolders = ~/Mail #<br />
<br />
[Repository myremote]<br />
# Type of remote Mailbox. Only IMAP is supported right now.<br />
type = IMAP <br />
<br />
# Where to connect<br />
remotehost = imap.myhost.com <br />
<br />
# Whether to use SSL or not<br />
ssl = yes<br />
<br />
# Would specify a port if uncommented. That way, it just tries to use a default-port<br />
# remoteport = 993 <br />
<br />
# Login-Name<br />
remoteuser = myremoteusername<br />
<br />
# Specify login-password (there are other/safer options for storing passwords for use by OfflineIMAP,<br />
# see the OfflineIMAP manual. Make sure that ~/.offlineimaprc is readable only by you, if you <br />
# specify your password here!): <br />
remotepass = myremotepassword<br />
</pre><br />
<br />
Questa è una configurazione minimale per farlo funzionare. Per caratteristiche più avanzate, consultare la pagina principale di [http://software.complete.org/offlineimap OfflineIMAP] e andare a [http://software.complete.org/software/repositories/entry/offlineimap/offlineimap.conf annotated offlineimaprc].<br />
<br />
Siamo quasi pronti per eseguire OfflineIMAP. Creare la directory che è stata definita nel file offlineimaprc, in questo caso con <code>mkdir ~/Mail</code>. Quindi eseguire <code>offlineimap</code>. Le eMail ora saranno sincronizzate. Se qualcosa va storto, leggere attentamente il messaggio di errore. OfflineIMAP è normalmente molto analitico nella descrizione dei problemi.<br />
<br />
===Configurare mutt per MailDir===<br />
La bellezza di MailDir è che è un formato generico e standardizzato. Quasi ogni MUA è in grado di gestire le MailDir e il supporto che offre mutt è eccellente. Ci sono solo alcune semplici cose da fare per utilizzarle con mutt. Aprire il proprio muttrc con l'editor preferito e aggiungere le seguenti linee.<br />
<br />
<pre><br />
set mbox_type=Maildir<br />
set folder=$HOME/Mail<br />
set spoolfile=+/INBOX<br />
set header_cache=~/.hcache<br />
</pre><br />
<br />
This is a minimal Configuration that enables you to access your Maildir and checks for new local Mails in INBOX. This configuration also caches the headers of the eMails to speed up directory-listings. It might not be enabled in your build (but it sure is in the Arch-Package) Note that this does affect OfflineIMAP in any way. It always syncs the all directories on a Server. <code>spoolfile</code> tells mutt which local directories to poll for new Mail. You might want to add more Spoolfiles (for example the Directories of Mailing-Lists) and maybe other things. But this is subject to the mutt-Manual and beyond the scope of this document.<br />
<br />
That's it. Don't forget to adjust everything to your liking. Get cracking!<br />
<br />
==Configurazione per POP mail==<br />
<br />
=== Ricevere la posta ===<br />
Per prima installate [http://pyropus.ca/software/getmail/ getmail]. Si trova nel repository <code>[extra]</code> .<br />
pacman -S getmail<br />
Ora create la directory <code>~/.getmail/</code>. Aprite il file <code>~/.getmail/getmailrc</code> nell'editor di testo preferito.<br />
<br />
Ecco un esempio di <code>getmailrc</code> usato con un account gmail.<br />
<pre><br />
[retriever]<br />
type = SimplePOP3SSLRetriever<br />
server = pop.gmail.com<br />
username = username@gmail.com<br />
port = 995<br />
password = password<br />
<br />
[destination]<br />
type = Maildir<br />
path = ~/mail/<br />
</pre><br />
Potete assumere queste informazioni dalle specifiche del vostro fornitore del servizio POP3<br />
<br />
Per questa guida memorizzeremo la nostra posta nel formato <code>maildir</code>. I due principali formati di mailbox sono <code>mbox</code> and <code>maildir</code>. La principale differenza fra i due formati è che <code>mbox</code> è un file, con tutti i vostri messaggi di posta e le loro intestazioni memorizzati lì, mentre una <code>maildir</code> è una directory. Ogni messaggio di posta è un file.<br />
Una <code>maildir</code> è una cartella con all'interno le cartelle <code>cur</code>, <code>new</code> e <code>tmp</code>.<br />
mkdir -p ~/mail/{cur,new,tmp}<br />
<br />
Ora, avviate getmail. Se funziona, potete creare un ''cronjob'' (n.d.t., un comando mandato in esecuzione da <code>crontab</code>) per mandare in esecuzione getmail ogni n ore/minuti. Date da terminale il comando <code>crontab -e</code> per editare i ''cronjob'', e scrivi:<br />
*/30 * * * * /usr/bin/getmail<br />
<code>getmail</code> verrà eseguito ogni 30 minuti.<br />
<br />
=== Smistare la posta ===<br />
<br />
[http://www.procmail.org/ Procmail] è uno strumento di smistamento estremamente potente. Per lo scopo di questo wiki, imposteremo alcune regole di smistamento per cominciare.<br />
<br />
Per cominciare, installate procmail. È nel repository <code>[extra]</code>.<br />
pacman -S procmail<br />
Dovete scrivere il vostro getmailrc per passare a procmail i messaggi di posta ricevuti.<br />
<pre><br />
[destination]<br />
type = MDA_external<br />
path = /usr/bin/procmail<br />
</pre><br />
<br />
Ora, aprite <code>.procmailrc</code> nel vostro editor di testo preferito. Le righe che seguono smisteranno la mailing list di happy-kangaroos , e tutta la posta del vostro amico del cuore nelle rispettive maildir.<br />
<pre><br />
MAILDIR=$HOME/mail<br />
DEFAULT=$MAILDIR/inbox/<br />
LOGFILE=$MAILDIR/log<br />
<br />
:0:<br />
* ^To: happy-kangaroos@nicehost.com<br />
happy-kangaroos/<br />
<br />
:0:<br />
* ^From: loveydovey@iheartyou.net<br />
lovey-dovey/<br />
</pre><br />
Dopo aver salvato il vostro <code>.procmailrc</code>, avviate getmail e vedete se procmail riesce a a smistare la posta nelle directory giuste.<br />
<br />
==Configurazione per SMTP==<br />
<br />
Se usate POP o IMAP per ricevere la posta probabilmente userete SMTP per spedirle.<br />
<br />
=== Spedire la posta ===<br />
[http://msmtp.sourceforge.net/ Msmtp] è un gestore smtp molto semplce e facile da usare. Si trova nel repository <code>[extra]</code>.<br />
pacman -S msmtp<br />
Aprite <code>~/.msmtprc</code> nel vostro editor di testo preferito. Ciò che segue è un esempio di <code>.msmtprc</code> per un account gmail:<br />
<pre><br />
account default<br />
host smtp.gmail.com<br />
port 587<br />
protocol smtp<br />
auth on<br />
from username@gmail.com<br />
user username@gmail.com<br />
password mypassword<br />
tls on<br />
tls_starttls on<br />
</pre><br />
<br />
Questo file dev'essere in modalità lettura/scrittura solo per l'utente:<br />
<pre>chmod 600 ~/.msmtprc</pre><br />
<br />
Dalla versione 1.4.11 di msmtp definire la configurazione per TLS è un po' più complicato.<br />
L'articolo [http://mychael.gotdns.com/blog/2007/04/18/msmtp-tls-and-archlinux/ msmtp, TLS, and ArchLinux] contiene istruzioni su come configurare il certificato per msmtp.<br />
<br />
Ora mutt dev'essere configurato per usare msmtp. Create una directory <code>~/.mutt/</code>, e aprite <code>~/.mutt/muttrc</code>. Con le impostazioni che seguono dovreste essere in grado di leggere e spedire messaggi di posta.<br />
<pre><br />
set realname='Disgruntled Kangaroo'<br />
<br />
set sendmail="/usr/bin/msmtp"<br />
<br />
set edit_headers=yes<br />
set folder=~/mail<br />
set mbox=+mbox<br />
set spoolfile=+inbox<br />
set record=+sent<br />
set postponed=+drafts<br />
set mbox_type=Maildir<br />
<br />
mailboxes +inbox +lovey-dovey +happy-kangaroos<br />
</pre><br />
<br />
Ora, avviate mutt. Dovreste vedere tutti i messaggi in <code>~/mail/inbox</code>. Premete <code>m</code> per comporre il messaggio (verrà usato l'editor di testo definito dalla variabile d'ambiente <code>EDITOR</code>. Se questa variabile non è impostata, date il comando<br> <code>export EDITOR=/percorso/del/tuo/editor</code> (n.d.t., oppure nel file .muttrc impostare <code>set EDITOR="mioeditor"</code>). Per fare una prova, indirizzate il messaggio a voi stessi. Dopo aver scritto il messaggio, usate il comando salva ed esci dell'editor di testo. Ritornerte a mutt, che vi mostrerà informazioni sulla e-mail che avete scritto. Premete <code>y</code> per spedirla. Se tutto funziona bene, congratulationi! Potete usare mutt! Tuttavia, per rendervi conto della reale potenza di mutt dovete configurarlo con più opzioni.<br />
<br />
== Configurazione avanzata di Mutt ==<br />
Potete trovare alcuni esempi di configurazione in [http://wiki.mutt.org/?ConfigList Mutt Wiki].<br />
Guide di avviamento all'uso e alla personalizzazione di mutt: <br />
* [http://mutt.blackfish.org.uk/ My first mutt] (maintained by Bruno Postle) <br />
* [http://www.therandymon.com/woodnotes/mutt/using-mutt.html The Woodnotes Guide to the Mutt Email Client] (maintained by Randall Wood)<br />
<br />
[[User:Xterminus|xterminus]] is pretty active in the mutt community. His personal configs can be found at his [http://xtermin.us/code/#muttstuff Code and Configs Page] . If you have any mutt specific questions, feel free to ask in [[ArchChannel|the irc channel]].<br />
<br />
===Signature Block===<br />
Create a .signature in your home directory. Your signature will be appended at the end of your email.<br />
<br />
===Vedere le URL & Aprire il browser===<br />
Si dovrebbe iniziare col creare una directory ./mutt in $HOME se non è stato già fatto. Quindi creare un file chiamato macros. Inserire la seguente riga:<br />
<br />
macro pager \cb <pipe-entry>'urlview'<enter> 'Follow links with urlview'<br />
<br />
Installare urlview con<br />
pacman -S urlview<br />
Creare un file .urlview in $HOME e inserire:<br />
<br />
REGEXP (((http|https|ftp|gopher)|mailto)[.:][^ >"\t]*|www\.[-a-z0-9.]+)[^ .,;\t>">\):]<br />
COMMAND firefox %s <br />
(se si preferisce sostituire firefox con un altro browser)<br />
<br />
Quando si legge una e-mail sul pager, premendo <Ctrl>+b si avrà una lista di tutte le url contenute nella e-mail. Navigare su e giù con i tasti delle frecce e premere <Invio> sulla url desiderata. Il browser verrà avviato e verrà aperto il sito selezionato.<br />
<br />
<br />
=== Mutt e Vim ===<br />
Per impostare la lunghezza della riga ai 72 caratteri, aggiungere al file .vimrc la seguente riga:<br />
au BufRead /tmp/mutt-* set tw=72<br />
<br />
in questo modo Vim imposta la lunghezza della riga solo quando viene aperto da Mutt<br />
(vedi questo [http://lists.linux.it/pipermail/bglug/2004-July/007206.html thread])<br />
<br />
Per impostare una directory temporanea alternativa, p.es. ~/.tmp, inserire in ~/.muttrc la seguente riga:<br />
set tmpdir="~/.tmp"<br />
<!--vedi anche: [http://docs.mandragor.org/files/Misc/GLFM/lm33/Mutt_VIM.html "Mutt et Vim" (in francese)]<br>--><br />
Per riformattare un testo modificato si veda il paragrafo 10.7 dell'aiuto contestuale di Vim<br />
:h 10.7<br />
<br />
== Guide e tutorial in Italiano ==<br />
==== Guide ====<br />
[http://ataualpa.altervista.org/muttnirvana/ Il nirvana con Mutt] ''dicembre 2005''<br><br />
[http://www.telug.it/mutt-howto/mutt-howto_html.html La posta con Mutt] ''marzo 2002''<br><br />
==== HowTo (per iniziare) ====<br />
[http://pollycoke.wordpress.com/2005/02/12/mutt-fetchmail-procmail-msmtp/ Mutt+Fetchmail+Procmail+Msmtp]<br><br />
[http://www.gentoo.org/doc/it/guide-to-mutt.xml Guida rapida all'uso di Mutt]<br><br />
==== Altro ====<br />
[http://digilander.libero.it/mabozzo/muttfaq.html The Mutt FAQ (traduzione italiana)]<br></div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=41875
Master Boot Record (Italiano)
2008-05-25T09:26:04Z
<p>Biagio: /* Introduzione */</p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
== Introduzione ==<br />
<br />
Può succedere, ad esempio in sistemi dual boot, che il Master Boot Record (''MBR'') venga sovrascritto o cancellato dalla reinstallazione di un altro sistema operativo e che quindi non si riesca più ad avviare il proprio sistema Arch Linux. Si avrà quindi la necessità di ripristinare il MBR allo stato precedente.<br />
<br />
Nell'esempio sotto riportato, si assume che Arch Linux (che a seguito della cancellazione del MBR non si riesce più ad avviare) sia stato installato sulla seconda partizione del primo hard disk del computer.<br />
<br />
== Ripristinare il MBR ==<br />
<br />
Avviare il computer con inserito il CD di installazione di Arch Linux (oppure un qualsiasi live CD Linux in cui sia presente il programma Grub).<br />
<br />
Caricato il sistema live, al prompt avviare grub con <br />
grub<br />
<br />
alla linea di comando di grub, dare i seguenti comandi, sostituendo X e Y con i numeri corretti (come spiegato in seguito) e adatti alla propria configurazione di dischi e partizioni<br />
root (hdX,Y)<br />
<br />
ad esempio, ''root (hd0,1)'' indica a grub che il file menu.lst (il suo file di configurazione che verrà letto per riscrivere il MBR) risiede (''root'') nel primo hard disk (''hd0''), precisamente nella seconda partizione (''1'') dello stesso disco. Grub comincia a contare i dischi e le partizioni da ''0'' per cui attenzione nel numerare partizione e disco.<br />
<br />
In seguito, per scrivere il MBR, dare il comando<br />
<br />
setup (hdX)<br />
<br />
ad esempio, ''setup (hd0)'' indica a grub di scrivere sul MBR del primo (e in molti casi unico) hard disk presente nel computer.<br />
<br />
Fatto questo, uscire da grub con<br />
quit<br />
<br />
e riavviare il computer con<br />
reboot</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=41515
Beginners' guide (Italiano)
2008-05-17T19:40:47Z
<p>Biagio: /* Installazione */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code> e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
Per la maggior parte degli utenti il semplice aggiungere il nome dell'''hostname'' alla fine della linea di default funziona, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''miohostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups_%28Italiano%29 Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
=====Installare ed impostare Sudo=====<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Sudo_%28Italiano%29 sudo]<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
<br />
Ora che abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X, bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=40398
Beginners' guide (Italiano)
2008-04-27T22:33:00Z
<p>Biagio: /* Installare e configurare X */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code> e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
Per la maggior parte degli utenti il semplice aggiungere il nome dell'''hostname'' alla fine della linea di default funziona, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''miohostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
<br />
Ora che abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X, bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools gnome-utils<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=40397
Beginners' guide (Italiano)
2008-04-27T22:28:00Z
<p>Biagio: /* Familiarizzare con pacman */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code> e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
Per la maggior parte degli utenti il semplice aggiungere il nome dell'''hostname'' alla fine della linea di default funziona, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''miohostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg era stato rimosso ma ora è stato ripristinato. per un po' bisognava installare con "pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard").<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools gnome-utils<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=40396
Beginners' guide (Italiano)
2008-04-27T22:25:46Z
<p>Biagio: /* /etc/hosts: */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code> e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
Per la maggior parte degli utenti il semplice aggiungere il nome dell'''hostname'' alla fine della linea di default funziona, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''miohostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg era stato rimosso ma ora è stato ripristinato. per un po' bisognava installare con "pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard").<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools gnome-utils<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=40395
Beginners' guide (Italiano)
2008-04-27T22:16:16Z
<p>Biagio: /* Installazione */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; una distribuzione GNU/Linux semplice, snella e leggera, basata sul sistema operativo <code>UNIX</code>. E' più di una guida all'installazione: Arch Linux richiede una certa dose di conoscenze approfondite della sua configurazione e di metodologia dei sistemi <code>UNIX</code> e per questa ragione sono state incluse qua e là delle informazioni aggiuntive. <br />
Questa guida, pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, ambisce infatti a servire come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque. Sebbene intenda illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in Internet, lavorare con le e-mail e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche solo immaginare) tutte le possibilità e le opzioni possibili.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
''Arch è uno strumento atto ad essere modellato dall'utente.''<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "amichevole" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Semplice" è definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilità. E' meglio essere tecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare ma tecnicamente schifosi" - Aaron Griffin''<br />
<br />
''"La parte straordinaria del [mio metodo] sta nella sua semplicità...Ho sempre pensato che un metodo semplice è un metodo giusto."'' - Bruce Lee<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
{{Box Note |'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato, quindi ''per favore'', leggetelo attentamente.'''}}<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 58 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si desidera aggiungere qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
* Il wiki di Arch è una risorsa eccellente e dovrebbe essere consultata per ogni problema '''prima di tutto'''; Sono disponibili anche IRC e i forum, nel caso in cui non fosse possibile trovare una risposta.<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg era stato rimosso ma ora è stato ripristinato. per un po' bisognava installare con "pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard").<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-system-tools gnome-utils<br />
Per essere sicuri scegliere tutti i pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE necessita dei demoni '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) e '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor). Il demone '''kdm''' è il '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, il quale fornisce un login grafico, se desiderato.<br />
<br />
Richiamiamo da sopra che un demone è un programma che funziona in background, in attesa del verificarsi di un evento per offrire un particolare servizio. Il demone hal, fra le altre cose, renderà automatico il montaggio dei dischi, dei drive ottici, dei drive e chiavette USB per essere utilizzati tramite la GUI ('''G'''raphic '''U'''ser '''I'''nterface, interfaccia grafica dell'utente). Il demone fam invece permetterà una rappresentazione real time delle alterazioni dei file tramite la GUI, permettendo quindi un accesso istantaneo ai programmi recentemente installati, o ai cambiamenti occorsi nel filesystem. Sia '''hal''' che '''fam''' rendono la vita più facile per l'utente KDE, e sono installati quando viene installato KDE.<br />
Fate partire hal e fam con:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Modificate la vostra sezione DAEMONS nell' /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Aggiungete '''hal''' e '''fam''' alla sezione DAEMONS, per farli partire al boot. Se preferite un login grafico, aggiungete anche '''kdm''' alla lista: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(Se preferite loggarvi dalla console e far partire il server grafico manualmente, come la 'tradizione Slackware' vuole, non inserite kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
Questo file di configurazione controlla cosa succede quando date il comando 'startx'.<br />
<br />
Editate il vostro /home/nomeutente/.xinitrc per utilizzare KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Decommentate la riga 'exec startkde' così da far apparire una cosa simile a questa:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
Se non avete un file ~/.xinitrc, semplicemente createne uno con le informazioni qua sopra. Ricordate, dovete avere solo '''una''' riga decommentata nel vostro ~/.xinitrc.<br />
<br />
Tornate al vostro utente normale:<br />
su username<br />
Adesso provate a far partire il server X:<br />
startx<br />
<br />
Congratulazioni! Benvenuti nel vostro Kde Desktop Environment e al vostro nuovo sistema Arch Linux! Potreste continuare il discorso guardando i [[Post Installation Tips]] o il resto delle informazioni qua sotto.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=39369
Beginners' guide (Italiano)
2008-03-30T01:46:46Z
<p>Biagio: /* Schede grafiche ATI */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; a simple, agile and lightweight GNU/Linux distribution, <code>UNIX</code>-like operating system. It is aimed at new Arch users, but strives to serve as a strong reference and informative base for all. . Mentre questa guida intende illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in internet, lavorare con le email e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche prevedere) tutte le possibilità e le opzioni.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice".'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "user-friendly" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Simple" is defined from a technical standpoint, not a usability standpoint. It is better to be technically elegant with a higher learning curve, than to be easy to use, and technically crap." - Aaron Griffin''<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario." Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato.'''<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 42 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si aggiunge qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg era stato rimosso ma ora è stato ripristinato. per un po' bisognava installare con "pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard").<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
Installare anche il pacchetto libgl-dri se si vuole abilitare l'accelerazione 3d.<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-extra<br />
Per essere sicuri scegliere tuttii pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE will require the '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) and '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor) daemons. The '''kdm''' daemon is the '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, which provides a '''graphical login''', if desired.<br />
<br />
Recall from above that a daemon is a program that runs in the background, waiting for events to occur and offering services. The hal daemon, among other things, will automate the mounting of disks, optical drives, and USB drives/thumbdrives for use in the GUI. The fam daemon will allow real-time representation of file alterations in the GUI, allowing instant access to recently installed programs, or changes in the file system.. Both '''hal''' and '''fam''' make life easier for the KDE user, and are installed when you install KDE.<br />
<br />
Start hal and fam:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Edit your DAEMONS section in /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Add '''hal''' and '''fam''' to your DAEMONS section, to start them on bootup. If you prefer a graphical login, add '''kdm''' as well: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(If you prefer to log into the '''console''' and manually start X in the 'Slackware tradition', leave out kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
This configuration file controls what occurs when you type 'startx'.<br />
<br />
Edit your /home/username/.xinitrc to utilize KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Uncomment the 'exec startkde' line so that it looks like this:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
If you do not have a ~/.xinitrc file, simply create it with the above information. Remember, you must have only '''one''' uncommented line in your ~/.xinitrc.<br />
<br />
Switch to your normal user:<br />
su username<br />
Now try starting your X Server:<br />
startx<br />
<br />
Congratulations! Welcome to your KDE desktop environment on your new Arch Linux system! You may wish to continue by viewing [[Post Installation Tips]], or the rest of the information below.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=39368
Beginners' guide (Italiano)
2008-03-30T01:42:46Z
<p>Biagio: /* =Un semplice test per X */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; a simple, agile and lightweight GNU/Linux distribution, <code>UNIX</code>-like operating system. It is aimed at new Arch users, but strives to serve as a strong reference and informative base for all. . Mentre questa guida intende illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in internet, lavorare con le email e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche prevedere) tutte le possibilità e le opzioni.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice".'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "user-friendly" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Simple" is defined from a technical standpoint, not a usability standpoint. It is better to be technically elegant with a higher learning curve, than to be easy to use, and technically crap." - Aaron Griffin''<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario." Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato.'''<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 42 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si aggiunge qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg era stato rimosso ma ora è stato ripristinato. per un po' bisognava installare con "pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard").<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
(potrebbe essere necessario installare anche il pacchetto libgl-dri per abilitare l'accelerazione 3d.)<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-extra<br />
Per essere sicuri scegliere tuttii pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE will require the '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) and '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor) daemons. The '''kdm''' daemon is the '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, which provides a '''graphical login''', if desired.<br />
<br />
Recall from above that a daemon is a program that runs in the background, waiting for events to occur and offering services. The hal daemon, among other things, will automate the mounting of disks, optical drives, and USB drives/thumbdrives for use in the GUI. The fam daemon will allow real-time representation of file alterations in the GUI, allowing instant access to recently installed programs, or changes in the file system.. Both '''hal''' and '''fam''' make life easier for the KDE user, and are installed when you install KDE.<br />
<br />
Start hal and fam:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Edit your DAEMONS section in /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Add '''hal''' and '''fam''' to your DAEMONS section, to start them on bootup. If you prefer a graphical login, add '''kdm''' as well: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(If you prefer to log into the '''console''' and manually start X in the 'Slackware tradition', leave out kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
This configuration file controls what occurs when you type 'startx'.<br />
<br />
Edit your /home/username/.xinitrc to utilize KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Uncomment the 'exec startkde' line so that it looks like this:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
If you do not have a ~/.xinitrc file, simply create it with the above information. Remember, you must have only '''one''' uncommented line in your ~/.xinitrc.<br />
<br />
Switch to your normal user:<br />
su username<br />
Now try starting your X Server:<br />
startx<br />
<br />
Congratulations! Welcome to your KDE desktop environment on your new Arch Linux system! You may wish to continue by viewing [[Post Installation Tips]], or the rest of the information below.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=39172
Beginners' guide (Italiano)
2008-03-26T00:11:13Z
<p>Biagio: /* Installare e configurare X */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; a simple, agile and lightweight GNU/Linux distribution, <code>UNIX</code>-like operating system. It is aimed at new Arch users, but strives to serve as a strong reference and informative base for all. . Mentre questa guida intende illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in internet, lavorare con le email e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche prevedere) tutte le possibilità e le opzioni.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice".'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "user-friendly" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Simple" is defined from a technical standpoint, not a usability standpoint. It is better to be technically elegant with a higher learning curve, than to be easy to use, and technically crap." - Aaron Griffin''<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario." Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato.'''<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 42 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si aggiunge qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg era stato rimosso ma ora è stato ripristinato. per un po' bisognava installare con "pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard").<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
=====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
(potrebbe essere necessario installare anche il pacchetto libgl-dri per abilitare l'accelerazione 3d.)<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-extra<br />
Per essere sicuri scegliere tuttii pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE will require the '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) and '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor) daemons. The '''kdm''' daemon is the '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, which provides a '''graphical login''', if desired.<br />
<br />
Recall from above that a daemon is a program that runs in the background, waiting for events to occur and offering services. The hal daemon, among other things, will automate the mounting of disks, optical drives, and USB drives/thumbdrives for use in the GUI. The fam daemon will allow real-time representation of file alterations in the GUI, allowing instant access to recently installed programs, or changes in the file system.. Both '''hal''' and '''fam''' make life easier for the KDE user, and are installed when you install KDE.<br />
<br />
Start hal and fam:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Edit your DAEMONS section in /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Add '''hal''' and '''fam''' to your DAEMONS section, to start them on bootup. If you prefer a graphical login, add '''kdm''' as well: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(If you prefer to log into the '''console''' and manually start X in the 'Slackware tradition', leave out kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
This configuration file controls what occurs when you type 'startx'.<br />
<br />
Edit your /home/username/.xinitrc to utilize KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Uncomment the 'exec startkde' line so that it looks like this:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
If you do not have a ~/.xinitrc file, simply create it with the above information. Remember, you must have only '''one''' uncommented line in your ~/.xinitrc.<br />
<br />
Switch to your normal user:<br />
su username<br />
Now try starting your X Server:<br />
startx<br />
<br />
Congratulations! Welcome to your KDE desktop environment on your new Arch Linux system! You may wish to continue by viewing [[Post Installation Tips]], or the rest of the information below.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=39171
Beginners' guide (Italiano)
2008-03-26T00:10:29Z
<p>Biagio: /* Installare e configurare X */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; a simple, agile and lightweight GNU/Linux distribution, <code>UNIX</code>-like operating system. It is aimed at new Arch users, but strives to serve as a strong reference and informative base for all. . Mentre questa guida intende illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in internet, lavorare con le email e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche prevedere) tutte le possibilità e le opzioni.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice".'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "user-friendly" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Simple" is defined from a technical standpoint, not a usability standpoint. It is better to be technically elegant with a higher learning curve, than to be easy to use, and technically crap." - Aaron Griffin''<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario." Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato.'''<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 42 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si aggiunge qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg era stato rimosso ma ora è stato ripristinato. per un po' bisognava installare con "pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard")<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
=====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
(potrebbe essere necessario installare anche il pacchetto libgl-dri per abilitare l'accelerazione 3d.)<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-extra<br />
Per essere sicuri scegliere tuttii pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE will require the '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) and '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor) daemons. The '''kdm''' daemon is the '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, which provides a '''graphical login''', if desired.<br />
<br />
Recall from above that a daemon is a program that runs in the background, waiting for events to occur and offering services. The hal daemon, among other things, will automate the mounting of disks, optical drives, and USB drives/thumbdrives for use in the GUI. The fam daemon will allow real-time representation of file alterations in the GUI, allowing instant access to recently installed programs, or changes in the file system.. Both '''hal''' and '''fam''' make life easier for the KDE user, and are installed when you install KDE.<br />
<br />
Start hal and fam:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Edit your DAEMONS section in /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Add '''hal''' and '''fam''' to your DAEMONS section, to start them on bootup. If you prefer a graphical login, add '''kdm''' as well: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(If you prefer to log into the '''console''' and manually start X in the 'Slackware tradition', leave out kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
This configuration file controls what occurs when you type 'startx'.<br />
<br />
Edit your /home/username/.xinitrc to utilize KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Uncomment the 'exec startkde' line so that it looks like this:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
If you do not have a ~/.xinitrc file, simply create it with the above information. Remember, you must have only '''one''' uncommented line in your ~/.xinitrc.<br />
<br />
Switch to your normal user:<br />
su username<br />
Now try starting your X Server:<br />
startx<br />
<br />
Congratulations! Welcome to your KDE desktop environment on your new Arch Linux system! You may wish to continue by viewing [[Post Installation Tips]], or the rest of the information below.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38798
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-18T20:51:14Z
<p>Biagio: /* Introduzione */</p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
== Introduzione ==<br />
<br />
Può succedere, ad esempio in sistemi dual boot, che il Master Boot Record (''MBR'') venga sovrascritto o cancellato dall'installazione di un altro sistema operativo e che quindi non si riesca più ad avviare il proprio sistema Arch Linux. Si avrà quindi la necessità di ripristinare il MBR allo stato precedente.<br />
<br />
Nell'esempio sotto riportato, si assume che Arch Linux (che a seguito della cancellazione del MBR non si riesce più ad avviare) sia stato installato sulla seconda partizione del primo hard disk del computer.<br />
<br />
== Ripristinare il MBR ==<br />
<br />
Avviare il computer con inserito il CD di installazione di Arch Linux (oppure un qualsiasi live CD Linux in cui sia presente il programma Grub).<br />
<br />
Caricato il sistema live, al prompt avviare grub con <br />
grub<br />
<br />
alla linea di comando di grub, dare i seguenti comandi, sostituendo X e Y con i numeri corretti (come spiegato in seguito) e adatti alla propria configurazione di dischi e partizioni<br />
root (hdX,Y)<br />
<br />
ad esempio, ''root (hd0,1)'' indica a grub che il file menu.lst (il suo file di configurazione che verrà letto per riscrivere il MBR) risiede (''root'') nel primo hard disk (''hd0''), precisamente nella seconda partizione (''1'') dello stesso disco. Grub comincia a contare i dischi e le partizioni da ''0'' per cui attenzione nel numerare partizione e disco.<br />
<br />
In seguito, per scrivere il MBR, dare il comando<br />
<br />
setup (hdX)<br />
<br />
ad esempio, ''setup (hd0)'' indica a grub di scrivere sul MBR del primo (e in molti casi unico) hard disk presente nel computer.<br />
<br />
Fatto questo, uscire da grub con<br />
quit<br />
<br />
e riavviare il computer con<br />
reboot</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38797
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-18T20:49:39Z
<p>Biagio: /* Ripristinare il MBR */</p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
== Introduzione ==<br />
<br />
Può succedere, ad esempio in sistemi dual boot, che il Master Boot Record venga sovrascritto o cancellato dall'installazione di un altro sistema operativo e che quindi non si riesca più ad avviare il proprio sistema Arch Linux. Si avrà quindi la necessità di ripristinare il MBR allo stato precedente.<br />
<br />
Nell'esempio sotto riportato, si assume che Arch Linux (che a seguito della cancellazione del MBR non si riesce più ad avviare) sia stato installato sulla seconda partizione del primo hard disk del computer.<br />
<br />
== Ripristinare il MBR ==<br />
<br />
Avviare il computer con inserito il CD di installazione di Arch Linux (oppure un qualsiasi live CD Linux in cui sia presente il programma Grub).<br />
<br />
Caricato il sistema live, al prompt avviare grub con <br />
grub<br />
<br />
alla linea di comando di grub, dare i seguenti comandi, sostituendo X e Y con i numeri corretti (come spiegato in seguito) e adatti alla propria configurazione di dischi e partizioni<br />
root (hdX,Y)<br />
<br />
ad esempio, ''root (hd0,1)'' indica a grub che il file menu.lst (il suo file di configurazione che verrà letto per riscrivere il MBR) risiede (''root'') nel primo hard disk (''hd0''), precisamente nella seconda partizione (''1'') dello stesso disco. Grub comincia a contare i dischi e le partizioni da ''0'' per cui attenzione nel numerare partizione e disco.<br />
<br />
In seguito, per scrivere il MBR, dare il comando<br />
<br />
setup (hdX)<br />
<br />
ad esempio, ''setup (hd0)'' indica a grub di scrivere sul MBR del primo (e in molti casi unico) hard disk presente nel computer.<br />
<br />
Fatto questo, uscire da grub con<br />
quit<br />
<br />
e riavviare il computer con<br />
reboot</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38796
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-18T20:49:14Z
<p>Biagio: /* Ripristinare il MBR */</p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
== Introduzione ==<br />
<br />
Può succedere, ad esempio in sistemi dual boot, che il Master Boot Record venga sovrascritto o cancellato dall'installazione di un altro sistema operativo e che quindi non si riesca più ad avviare il proprio sistema Arch Linux. Si avrà quindi la necessità di ripristinare il MBR allo stato precedente.<br />
<br />
Nell'esempio sotto riportato, si assume che Arch Linux (che a seguito della cancellazione del MBR non si riesce più ad avviare) sia stato installato sulla seconda partizione del primo hard disk del computer.<br />
<br />
== Ripristinare il MBR ==<br />
<br />
Avviare il computer con inserito il CD di installazione di Arch Linux (oppure un qualsiasi live CD Linux in cui sia presente il programma Grub).<br />
<br />
Caricato il sistema live, al prompt avviare grub con <br />
grub<br />
<br />
alla linea di comando di grub, dare i seguenti comandi, sostituendo X e Y con i numeri corretti (come spiegato in seguito) e adatti alla propria configurazione di dischi e partizioni<br />
root (hdX,Y)<br />
<br />
ad esempio, ''root (hd0,1)'' indica a grub che il file menu.lst (il suo file di configurazione che verrà letto da grub per riscrivere il MBR) risiede (''root'') nel primo hard disk (''hd0''), precisamente nella seconda partizione (''1'') dello stesso disco. Grub comincia a contare i dischi e le partizioni da ''0'' per cui attenzione nel numerare partizione e disco.<br />
<br />
In seguito, per scrivere il MBR, dare il comando<br />
<br />
setup (hdX)<br />
<br />
ad esempio, ''setup (hd0)'' indica a grub di scrivere sul MBR del primo (e in molti casi unico) hard disk presente nel computer.<br />
<br />
Fatto questo, uscire da grub con<br />
quit<br />
<br />
e riavviare il computer con<br />
reboot</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38795
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-18T20:46:45Z
<p>Biagio: /* Ripristinare il MBR */</p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
== Introduzione ==<br />
<br />
Può succedere, ad esempio in sistemi dual boot, che il Master Boot Record venga sovrascritto o cancellato dall'installazione di un altro sistema operativo e che quindi non si riesca più ad avviare il proprio sistema Arch Linux. Si avrà quindi la necessità di ripristinare il MBR allo stato precedente.<br />
<br />
Nell'esempio sotto riportato, si assume che Arch Linux (che a seguito della cancellazione del MBR non si riesce più ad avviare) sia stato installato sulla seconda partizione del primo hard disk del computer.<br />
<br />
== Ripristinare il MBR ==<br />
<br />
Avviare il computer con inserito il CD di installazione di Arch Linux (oppure un qualsiasi live CD Linux in cui sia presente il programma Grub).<br />
<br />
Caricato il sistema live, al prompt avviare grub con <br />
grub<br />
<br />
alla linea di comando di grub, dare i seguenti comandi, sostituendo X e Y con i numeri corretti (come spiegato in seguito) e adatti alla propria configurazione di dischi e partizioni<br />
root (hdX,Y)<br />
<br />
ad esempio, ''root (hd0,1)'' indica a grub che il file menu.lst (il file che verrà letto da grub per riscrivere il MBR) risiede (''root'') nel primo hard disk (''hd0''), precisamente nella seconda partizione (''1'') dello stesso disco. Grub comincia a contare i dischi e le partizioni da ''0'' per cui attenzione nel numerare partizione e disco.<br />
<br />
In seguito, per scrivere il MBR, dare il comando<br />
<br />
setup (hdX)<br />
<br />
ad esempio, ''setup (hd0)'' indica a grub di scrivere sul MBR del primo (e in molti casi unico) hard disk presente nel computer.<br />
<br />
Fatto questo, uscire da grub con<br />
quit<br />
<br />
e riavviare il computer con<br />
reboot</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38794
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-18T20:31:36Z
<p>Biagio: /* Ripristinare il MBR */</p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
== Introduzione ==<br />
<br />
Può succedere, ad esempio in sistemi dual boot, che il Master Boot Record venga sovrascritto o cancellato dall'installazione di un altro sistema operativo e che quindi non si riesca più ad avviare il proprio sistema Arch Linux. Si avrà quindi la necessità di ripristinare il MBR allo stato precedente.<br />
<br />
Nell'esempio sotto riportato, si assume che Arch Linux (che a seguito della cancellazione del MBR non si riesce più ad avviare) sia stato installato sulla seconda partizione del primo hard disk del computer.<br />
<br />
== Ripristinare il MBR ==<br />
<br />
Avviare il computer con inserito il CD di installazione di Arch Linux (oppure un qualsiasi live CD Linux in cui sia presente il programma Grub).<br />
<br />
Caricato il sistema live, al prompt avviare grub con <br />
grub<br />
<br />
alla linea di comando di grub, dare i seguenti comandi<br />
root (hd0,1)<br />
<br />
questo indica a grub che il file menu.lst (il file che verrà letto da grub per riscrivere il MBR) risiede (root) nel primo hard disk (hd0), precisamente nella seconda partizione (1) dello stesso disco. Grub infatti comincia a contare i dischi e le partizioni da 0 per cui attenzione nel numerare partizione e disco.<br />
<br />
In seguito dare il comando<br />
<br />
setup (hd0)<br />
<br />
Questo indica a grub su quale MBR scrivere tra quelli degli hard disk presenti nel computer. In questo esempio, grub scrive sul MBR del primo disco.<br />
<br />
Fatto questo, uscire da grub con<br />
quit<br />
<br />
e riavviare il computer con<br />
reboot</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38670
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-16T16:19:13Z
<p>Biagio: /* Introduzione */</p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
== Introduzione ==<br />
<br />
Può succedere, ad esempio in sistemi dual boot, che il Master Boot Record venga sovrascritto o cancellato dall'installazione di un altro sistema operativo e che quindi non si riesca più ad avviare il proprio sistema Arch Linux. Si avrà quindi la necessità di ripristinare il MBR allo stato precedente.<br />
<br />
Nell'esempio sotto riportato, si assume che Arch Linux (che a seguito della cancellazione del MBR non si riesce più ad avviare) sia stato installato sulla seconda partizione del primo hard disk del computer.<br />
<br />
== Ripristinare il MBR ==<br />
<br />
Avviare il computer con inserito il CD di installazione di Arch Linux (oppure un qualsiasi live CD Linux in cui sia presente il programma Grub).<br />
<br />
Caricato il sistema live, al prompt avviare grub come root con <br />
grub<br />
<br />
alla linea di comando di grub, dare i seguenti comandi<br />
root (hd0,1)<br />
<br />
questo indica a grub che il file menu.lst (il file che verrà letto da grub per riscrivere il MBR) risiede (root) nel primo hard disk (hd0), precisamente nella seconda partizione (1) dello stesso disco. Grub infatti comincia a contare i dischi e le partizioni da 0 per cui attenzione nel numerare partizione e disco.<br />
<br />
In seguito dare il comando<br />
<br />
setup (hd0)<br />
<br />
Questo indica a grub su quale MBR scrivere tra quelli degli hard disk presenti nel computer. In questo esempio, grub scrive sul MBR del primo disco.<br />
<br />
Fatto questo, uscire da grub con<br />
quit<br />
<br />
e riavviare il computer con<br />
reboot</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38669
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-16T16:17:55Z
<p>Biagio: </p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
== Introduzione ==<br />
<br />
Succede, ad esempio in sistemi dual boot dove sia installato Arch Linux, che il Master Boot Record venga sovrascritto o cancellato dall'installazione di un altro sistema operativo e che quindi non si riesca più ad avviare il proprio sistema Linux. Si avrà quindi la necessità di ripristinare il MBR allo stato precedente.<br />
<br />
Nell'esempio sotto riportato, si assume che Arch Linux (che a seguito della cancellazione del MBR non si riesce più ad avviare) sia stato installato sulla seconda partizione del primo hard disk del computer.<br />
<br />
== Ripristinare il MBR ==<br />
<br />
Avviare il computer con inserito il CD di installazione di Arch Linux (oppure un qualsiasi live CD Linux in cui sia presente il programma Grub).<br />
<br />
Caricato il sistema live, al prompt avviare grub come root con <br />
grub<br />
<br />
alla linea di comando di grub, dare i seguenti comandi<br />
root (hd0,1)<br />
<br />
questo indica a grub che il file menu.lst (il file che verrà letto da grub per riscrivere il MBR) risiede (root) nel primo hard disk (hd0), precisamente nella seconda partizione (1) dello stesso disco. Grub infatti comincia a contare i dischi e le partizioni da 0 per cui attenzione nel numerare partizione e disco.<br />
<br />
In seguito dare il comando<br />
<br />
setup (hd0)<br />
<br />
Questo indica a grub su quale MBR scrivere tra quelli degli hard disk presenti nel computer. In questo esempio, grub scrive sul MBR del primo disco.<br />
<br />
Fatto questo, uscire da grub con<br />
quit<br />
<br />
e riavviare il computer con<br />
reboot</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38663
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-16T12:56:24Z
<p>Biagio: </p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]<br />
<br />
Succede, specialmente in sistemi multiboot, che il Master Boot Record venga sovrascritto o cancellato e che si abbia la necessità di ripristinarlo allo stato precedente.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38662
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-16T12:43:51Z
<p>Biagio: </p>
<hr />
<div>[[Category:HOWTOs (Italiano)]]</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38661
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-16T12:38:33Z
<p>Biagio: </p>
<hr />
<div>[[Category:System_recovery_%28Italiano%29]]</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38660
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-16T12:37:38Z
<p>Biagio: </p>
<hr />
<div>[[Category:Sistem recovery (italiano)]]</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Master_Boot_Record_(Italiano)&diff=38659
Master Boot Record (Italiano)
2008-03-16T12:19:51Z
<p>Biagio: New page: Category:Ripristino del sistema</p>
<hr />
<div>[[Category:Ripristino del sistema]]</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Category_talk:System_recovery_(Italiano)&diff=38658
Category talk:System recovery (Italiano)
2008-03-16T11:32:15Z
<p>Biagio: /* Ripristinare il Master Boot Record (MBR) */</p>
<hr />
<div>== Ripristinare il Master Boot Record (MBR) usando un live CD ==<br />
<br />
Può succedere, specialmente in sistemi multiboot, che il Master Boot Record venga sovrascritto o cancellato e che lo si voglia ripristinare allo stato precedente.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Category_talk:System_recovery_(Italiano)&diff=38657
Category talk:System recovery (Italiano)
2008-03-16T11:14:57Z
<p>Biagio: New page: == Ripristinare il Master Boot Record (MBR) ==</p>
<hr />
<div><br />
== Ripristinare il Master Boot Record (MBR) ==</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Official_Installation_Guide_(Italiano)&diff=38507
Official Installation Guide (Italiano)
2008-03-12T19:40:11Z
<p>Biagio: </p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
[[Category:Ottenere e installare Arch]]<br />
Pre-Installazione<br />
<br />
Arch Linux è ottimizzata per processori i686 e non gira su chip più lenti come i386, i486 o i586, è necessario quindi avere almeno un Pentium II (a onor del vero, il passaggio all’architettura i686 è avvenuto con il Pentium Pro vedi wikipedia).<br />
<br />
E’ disponibile anche un set di pacchetti per processori i586 ma al momento non è mantenuto. Volontari?<br />
<br />
Prima di installare Arch Linux bisogna decidere il metodo di installazione che si vuole usare. Arch Linux fornisce una ISO avviabile per l’installazione da CD-ROM oltre alle immagini per i floppy disk per chi vuole eseguire l’installazione via FTP. Si può anche scaricare una ISO base da soli 200MB che contiene solo i pacchetti necessari per avere una Arch base funzionante.<br />
<br />
Se non si ha a disposizione un lettore cdrom la scelta migliore è ovviamente l’installazione via FTP grazie ai floppy disk.<br />
<br />
Altrimenti cerca di reperire un CD di installazione Arch, scaricandolo e masterizzandolo, oppure facendotelo copiare da un amici se la tua connessione modem non ce la fa oppure non hai un masterizzatore. Puoi anche comprare un CD online da OSDisc, che spedisce in tutto il mondo.<br />
<br />
Puoi altresì effettuare un’installazione FTP con il CD, la variante floppy è consigliata solo come ultima risorsa perché i dischetti sono estremamente lenti e hanno il brutto vizio di rompersi facilmente.<br />
<br />
Non preoccuparti se hai un’immagine ISO vecchia, aggiornare il sistema una volta installato sarà molto semplice, almeno se possiedi una connessione veloce.<br />
<br />
Al momento NON è possibile utilizzare una connessione PPP per l’installazione, questo perché alcuni software necessari non sono presenti nel disco di installazione.<br />
<br />
Per un’installazione FTP devi avere un gateway già connesso ad Internet all’interno della tua LAN. Alternativamente potresti avere un server FTP con tutti i pacchetti e connetterti a quello. Il punto è che non puoi connettere il modem al tuo PC ed impostare una connessione al tuo provider attraverso il programma di installazione.<br />
<br />
Il metodo più semplice per installare Arch Linux è sicuramente installare solo il sistema base dal CD, dopo potrai aggiornare tutti i software all’ultima versione e aggiungere tutti i pacchetti che vorrai dopo aver configurato la connessione ad internet.<br />
<br />
Un’altra cosa che devi sapere prima di provare ad installare Arch Linux è che durante il processo di installazione ti verranno poste alcune domande circa il disco rigido da preparare, i moduli da caricare e quali cambiamenti effettuare a certi file di sistema quali lilo.conf e rc.conf. Il programma di installazione non ti guiderà attraverso le impostazioni ma dovrai sapere cosa fare. Questo è il principale requisito per un novizio, se non ti senti sicuro allora leggi attentamente tutto il manuale di installazione e saprai cosa ti verrà chiesto. In questo modo potrai cercare aiuto sui nostri forum oppure su IRC oppure dal tuo vicino di casa. Certamente puoi anche buttarti nella mischia e combattere duro finché tutto non funzionerà a dovere... ma se qualcosa va storto non dire che non ti avevamo avvertito. Detto questo... non poi così difficile come può sembrare. ;)<br />
Di cosa hai bisogno<br />
<br />
* una base di conoscenza di Linux e del tuo sistema<br />
* un media di installazione di Arch Linux (guarda la lista dei server)<br />
o il CD di installazione<br />
o da 2 a 7 dischi floppy a seconda delle tue necessità (SCSI, ethernet ecc...)<br />
* un computer i686 (PPro, Pentium 2 o superiore, Athlon/Duron, ecc... Nota che AMD K6, Transmeta Crusoe, CyrixIII e VIA-C3 NON sono supportati)<br />
* un po’ di tempo<br />
<br />
Ottenere Arch Linux<br />
<br />
Puoi scaricare Arch Linux da uno qualsiasi dei server riportati qui sotto.<br />
SERVER DI DOWNLOAD<br />
<br />
http://prdownloads.sourceforge.net (solo ISO) USA<br />
ftp://ftp.nethat.com USA<br />
ftp://ftp.ibiblio.org USA<br />
ftp://ftp.oit.unc.edu USA<br />
ftp://ftp-linux.cc.gatech.edu USA<br />
ftp://ftp.belnet.be Belgium<br />
ftp://ftp.kegep.tuc.gr/archlinux/ Greece<br />
ftp://ftp.du.se (ISO only) Sweden<br />
ftp://ftp.fsn.hu Hungary<br />
http://darkstar.ist.utl.pt Portugal<br />
ftp://ftp.parrswood.net Great Britain<br />
ftp://ftp.nluug.nl Netherlands<br />
ftp://ftp.surfnet.nl Netherlands<br />
ftp://ftp.archlinux.de Germany<br />
ftp://ftp.mpi-sb.mpg.de Germany<br />
ftp://ftp.tu-chemnitz.de Germany<br />
ftp://ftp.gwdg.de Germany<br />
ftp://ftp.rez-gif.supelec.fr France<br />
http://archlinux.antesis.org France<br />
ftp://archlinux.creativa.cl Chile<br />
ftp://saule.mintis.lt Lithuania<br />
ftp://sunsite.icm.edu.pl Poland<br />
http://mirror.pacific.net.au Australia<br />
ftp://gd.tuwien.ac.at Austria<br />
<br />
Preparare i media di installazione<br />
Floppy<br />
<br />
* Scarica images/boot.img (percorso relativo alla cartella radice del server di download)<br />
* Scarica images/root.img<br />
* Scarica tutti i file add-on di cui hai bisogno dalla cartella images/addons:<br />
<br />
ether_pcmcia.img<br />
moduli e software PCMCIA e moduli Etherner<br />
fs.img<br />
software per filesystem XFS/JFS, utilità aggiuntive per Ext2<br />
keymaps_usb_firewire.img<br />
mappe tastiera aggiuntive e font aggiuntivi per console, moduli USB/Firewire<br />
raid_lvm.img<br />
moduli e software per RAID/LVM<br />
scsi.img<br />
moduli SCSI<br />
<br />
* Trova alcuni dischetti vuoti e scrivi le immagini su di essi:<br />
<br />
(inserisci il primo disco)<br />
# dd if=boot.img of=/dev/fd0<br />
(inserisci il secondo disco)<br />
# dd if=root.img of=/dev/fd0<br />
(ripeti la stessa procedura per le immagini add-on)<br />
# dd if=scsi.img of=/dev/fd0<br />
<br />
Se vuoi scrivere i dischietti da un computer Windows puoi scaricare il programma rawrite.exe e utilizzarlo al posto di dd.<br />
<br />
* Scriviti tutte le tue impostazioni di rete, così potrai configurare il tuo sistema Arch in seguito:<br />
o Indirizzo IP<br />
o Subnet Mask<br />
o Gateway<br />
o Modulo Ethernet per la tua scheda di rete (es.: eepro100, 8139too)<br />
<br />
Installazione da CD<br />
<br />
* Scarica 0.7/iso/i686/arch-0.7.iso (percorso relativo alla cartella radice del server di download)<br />
* Scarica 0.7/iso/i686/arch-0.7.md5sum<br />
* Verifica l’integrità dell’immagine .iso utilizzando md5sum:<br />
<br />
# md5sum --check arch-0.7.md5sum<br />
arch-0.7.iso: OK<br />
<br />
* Masterizza l’immagine .iso su un CD-R vergine (questo passo varia a seconda del software che utilizzi).<br />
<br />
Se vuoi scaricare l’immagine base, utilizza il filename appropriato, ad esempio arch-0.7-base.iso invece che arch-0.7.iso. Fai altrettanto per il file md5sum.<br />
<br />
* Scriviti tutte le tue impostazioni di rete, così potrai configurare il tuo sistema Arch in seguito:<br />
o Indirizzo IP<br />
o Subnet Mask<br />
o Gateway<br />
o Modulo Ethernet per la tua scheda di rete (es.: eepro100, 8139too)<br />
<br />
Utilizzare il CD-ROM<br />
<br />
Se stai utilizzando i dischetti floppy allora salta questa sezione e vai direttamente alla successiva. Se hai familiarità con le operazioni di boot allora puoi passare a leggere direttamente le procedure di installazione.<br />
<br />
Riavvia il tuo computer con il CD di installazione di ArchLinux nel tuo drive. Controlla che il tuo BIOS sia impostato per accettare il boot da CD-ROM (leggi il manuale della scheda madre se non sai come fare). Una volta che il computer si è avviato da CD vedrai una linea di comando in attesa di input, con alcune linee di spiagazione delle opzioni disponibili. Se stai installando un sistema IDE premi semplicemente Enter. Se stai installando un sistema SCSI digita arch-scsi per caricare il kernel con il supporto SCSI. Puoi anche passare tutti i parametri che vuoi al kernel.<br />
<br />
Se il tuo CD-ROM fallisce il boot per ragioni non ovvie, probabilmente stai utilizzando un lettore CD molto vecchio e magari hai masterizzato Arch su un CD riscrivibile. Considera la possibilità di utilizzare un normale CD-R. Alcuni lettori CD molto vecchi infatti non sono in grado di leggere correttamente CD riscrivibili.<br />
<br />
Al termine della procedura di boot dovresti vedere una shell di amministrazione con un testo di istruzioni nella parte alta dello schermo. A questo punto puoi cominciare l’installazione vera e propria.<br />
<br />
Utilizzare i floppy<br />
<br />
Se hai possibilità di avviare il sistema con un CD ti consigliamo di utilizzare quel metodo. Non solo i dischetti sono inclini alle perdite di dati, ma tutto il processo di boot risulta molto più lento e il cambiamento di più dischetti può essere snervante. Nota che non è necessario avviare da floppy per installare via FTP, la versione CD-ROM è in grado di farlo ugualmente.<br />
<br />
Riavvia il tuo computer con il disco di boot nel lettore floppy. Dopo alcuni secondi dovresti vedere un prompt di avvio in attesa di input. Premi Invio per contianuare il processo di boot (se ne hai la necessità puoi aggiungere parametri per il kernel).<br />
<br />
Se stai utilizzando una tastiera USB avrai bisogno di caricare il supporto USB automaticamente all’avvio. Puoi fare questo impostando il parametro NEEDUSB al tuo tipo di bus USB. Ad esempio se ha un bus UHCI digita NEEDUSB=uhci al prompt di boot. Dopo che il disco di root sarà caricato, ti verrà chiesto di inserire il disco di add-on USB, che sarà caricato dopo 10 secondi di attesa. Se non sei sicuro di quale sia il modello del tuo bus USB allora digita NEEDUSB=auto, così il sistema caricherà in automatico tutti e tre i moduli possibili (UHCI,OHCI,EHCI).<br />
<br />
Durante il processo di avvio riceverai questo messaggio:<br />
<br />
VFS: Insert root floppy disk to be loaded into RAM disk and press ENTER<br />
<br />
Inserisci il disco root nel drive e premi Invio. Dopo alcuni secondi vedrai comparire una linea di comando. Se devi caricare i moduli ethernet del kernel allora inserisci il dischetto ether_pcmcia e digita:<br />
<br />
# loaddisk /dev/floppy/0<br />
<br />
Dopo un attimo tutti i moduli verranno estratti. Se la cartella /lib/modules/ è ancora vuota e/o hai ricevuto dei messaggi di errore allora il tuo dischetto era probabilmente fallato. Crea nuovamente il dischetto dei moduli (non è necessario riavviare) e lancia nuovamente il comando loaddisk.<br />
<br />
Dovresti anche caricare tutti i dischetti aggiuntivi di cui hai bisogno, ad esempio SCSI o RAID/LVM. Utilizza sempre il comando loaddisk per ogni floppy, l’ordine di esecuzione non è importante.<br />
<br />
Se sai quale modulo ethernet caricare allora ti consigliamo di farlo con il comando modprobe. Non ti preoccupare se non sai quale modulo caricare, l’installatore proverà a fare quest’operazione automaticamente.<br />
Procedura di installazione comune<br />
<br />
A questo punto il tuo sistema dovrebbe essere avviato e il disco su cui vuoi installare Arch Linux (così come il tuo media di installazione) dovrebbero essere accessibili. Controlla che i moduli necessari (se ce ne sono) siano correttamente caricati.<br />
Passi di installazione<br />
<br />
1. Lanciare l’installatore<br />
2. Configurare la rete (solo installazione FTP)<br />
3. Preparare il disco rigido<br />
1. Preparazione automatica<br />
2. Partizionamento dei dischi rigidi<br />
3. Impostazione dei punti di montaggio<br />
4. Selezionare i pacchetti<br />
5. Installare i pacchetti<br />
6. Installare il kernel<br />
7. Configurare il sistema<br />
8. Installare un bootloader<br />
9. Uscire dall’installatore<br />
<br />
Utilizzando i tool di shell gli utenti più esperti possono preparare i dischi rigidi e gli altri dispositivi prima di far partire l’installatore. Puoi semplicemente saltare questo paramentro se non vedi necessità immediata di interazione manuale. Nota che l’installazione di Arch Linux contiene anche un programma /arch/quickinst per utenti esperti. Questo programma installa il set di pacchetti “base” all’interno di una directory specificata. Se stai facendo un’installazione “esotica” con cosette divertenti tipo RAID o LVM, oppure se non vuoi l’installatore, allora quickinst probabilmente fa per te.<br />
Lanciare l'installatore<br />
<br />
Ora puoi lanciare /arch/setup per invocare il programma di installazione. Dopo alcuni messaggi informativi ti verrà chiesto di scegliere il metodo di installazione. Se hai una connessione veloce ad Internet potresti preferire l’installazione FTP, così sarai sicuro di avere tutti i pacchetti aggiornati (magari sul CD potrebbero essere più vecchi). Nota che potresti avere problemi in caso di configurazioni particolari di proxy. Se non puoi usare un CD-ROM, allora questo sarà l’unico metodo di installazione disponibile.<br />
<br />
Naviganto all’interno del programma di installazione assicurati di selezionare DONE dai sottomenù quando esegui ogni singolo passo. Questo salva tutti i settaggi e va al passaggio successivo. Cerca per quanto possibile di evitare di tornare indietro perché alcune operazioni potrebbero confondere l’installatore.<br />
<br />
Attualmente è abbastanza facile creare un proprio mirror FTP oppure creare un CD di installazione con i pacchetti di cui hai bisogno, così l’installazione di Arch Linux su più macchine potrebbe essere molto più semplice e potresti risparmiare molta banda. Rendi la tua e la nostra vita più facile, dai un’occhiata a queste alternative!<br />
<br />
Quando scegli un’installazione da CD-ROM potrai installare solo i pacchetti contenuti nel CD, che potrebbero anche essere vecchi. Certamente questa soluzione ha il merito di non necessitare di una connessione ad Internet ed è quindi la scelta raccomandata per gli utenti dialup e per chiunque non desideri scaricare almeno 100MB di pacchetti.<br />
<br />
Dopo aver scelto tra le due alternative, vedrai il menù di installazione, contenente tutti i passi necessari nell’ordine in cui dovranno essere completati.<br />
<br />
In qualsiasi momento potrai andare sulla quinta console virtuale (ALT-F5) per vedere l’output di tutti i comandi che l’installatore lancerà automaticamente. Usa (ALT-F1) per ritornare alla prima console (dove viene visualizzato l’installatore) e ogni altro tasto funzione se hai bisogno di aprire un’altra console virtuale (per interventi manuali).<br />
Configurare la rete (solo installazione FTP)<br />
<br />
Il menù “configure network” ti permetterà di installare e configurare i tuoi dispositivi di rete.<br />
<br />
Se il dispositivo eth0 non è disponibile in questo momento, ti verrà chiesto se vuoi che l’installatore provi a cercare il modulo adatto. Scegli sì a meno che tu non sappia di eventuali problemi di compatibilità (non dovrebbe mai accadere). Scegli no se vuoi fare tutto manualmente. Se l’installatore non riesce a configurare automaticamente i dispositivi di rete, assicurati di aver caritato i moduli con il comando loaddisk. Se hai utilizzato il CD-ROM questo è già stato fatto automaticamente. Se la tua scheda di rete non è ancora stata rilevata allora assicurati che sia fisicamente installata nella maniesta corretta e che sia supportata dal kernel Linux.<br />
<br />
Quando il modulo corretto è caricato potrai scegliere se configurare la rete con DHCP (se scegli sì l’installatore farà tutto in automatico) oppure con configurazione statica (dovrai inserire le informazioni manualmente).<br />
<br />
Questo elemento di menù è disponibile sono se hai scelto l’installazione FTP.<br />
Preparare il disco rigido<br />
<br />
Il menù “Prepare Hard Drive” ti fara accedere ad un sottomenù con due alternative.<br />
<br />
La prima scelta è “Auto-Prepare”, che partizionerà automaticamente il tuo disco in tre parti: boot, swap e root. Queste partizioni saranno anche formattate e montate nei punti giusti. Per maggiore precisione, questa opzione creerà:<br />
<br />
* una partizione /boot ext2 da 32 MB<br />
* una partizione swap da 256 MB<br />
* una partizione root ext3 per tutto lo spazio rimanente<br />
<br />
Attenzione: “AUTO-PREPARE” CANCELLERA’ TUTTI I DATI PRESENTI SUL TUO DISCO RIGIDO! Leggi attentamente il messaggio che dell’installatore e assicurati di aver selezionato il dispositivo corretto!<br />
<br />
Un modo per verificare il dispositivo sceto è aprire un altro terminale (ALT-F2, Invio) e digitare<br />
<br />
# cfdisk -P s <nome del dispositivo><br />
<br />
così avrai l’elenco delle partizioni presenti sul disco selezionato e potrai facilmente verificare che sia quello giusto.<br />
<br />
Se nessun dispositivo viene mostrato (”[nothing] will be COMPLETELY ERASED! ...”) e l’installatore produce un messaggio di errore “Device not valid” assicurati di aver caricato i moduli necessari (richiesti se SCSI, RAID ecc...). Puoi ancora caricare i moduli corretti spostandoti su un terminale e digitando i comandi corretti, per poi tornare all’installatore con (ALT-F1).<br />
<br />
Se preferisci fare il partizionamento manualmente, utilizza se opzioni “Partition Hard Drives” e “Set Filesystem Mountpoints”, altrimenti ritorna al menù principale dopo aver auto-preparato il disco.<br />
Partizionamento dei dischi rigidi<br />
<br />
Salta questa sezione se hai utilizzato l’opzione “Auto-Prepare”.<br />
<br />
Altrimenti seleziona il disco che vuoi partizionare e verrà automaticamente caricato il programma cfdisk, grazie a cui potrai modificare la configurazione e salvarla con write e quit.<br />
<br />
Avrai bisogno almeno di una partizione swap e una root per poter continuare l’installazione.<br />
Impostazione dei punti di montaggio<br />
<br />
Salta questa sezione se hai utilizzato l’opzione “Auto-Prepare”.<br />
<br />
Seleziona questa opzione solamente se hai già partizionato il tuo disco rigido.<br />
<br />
La prima domanda a cui dovrai rispondere è quale partizione utilizzare come swap, selezionandola dalla lista delle partizioni disponibili. Successivamente dovrai selezionare quale partizione utilizzare come root.<br />
<br />
Ogni volta che selezionerai una partizione da montare, ti verrà chiesto se desideri che su di essa venga creato un file system. Selezionando sì ti verrà chiesto quale tipo di file system creare (ext2 ecc... scegli quello che preferisci), in seguito la partizione sarà formattata con il file system prescelto e tutti i dati saranno distrutti. Non è un problema annullare l’operazione digitando no.<br />
<br />
Se vuoi preservare i dati esistenti sulla partizione, ti consigliamo fortemente di creare backup e non di sperare che nulla vada storto durante l’installazione. Non dire che non ti avevamo avvertito!<br />
<br />
Non ti verrà chiesto quale file system utilizzare per la swap, perché quest’ultima utilizza un unico file system apposito.<br />
<br />
Se vuoi montare altre partizioni, ad esempio per separare /boot o /home, puoi tranquillamente farlo ora in questo modo:<br />
<br />
* seleziona la partizione da montare<br />
* scegli il filesystem (se ne vuoi creare uno invece che mantenere i dati presenti)<br />
* scegli il punto di montaggio (la cartella)<br />
<br />
Ripeti questi passi finché non avrai terminato, poi seleziona DONE per procedere. Dopo che il sistema avrà lavorato alcuni secondi ti verrà riproposto il menù principale.<br />
<br />
Non montare /tmp su una partizione separata a questo punto perché confonderebbe l’installatore! Lascia semplicemente le impostazioni per /tmp così come sono fintanto che l’installazione non sia terminata, dopo potrai manualmente variarla a tuo piacimento.<br />
Selezionare i pacchetti<br />
<br />
Questa opzione ti permetterà di selezionare i pacchetti che desideri installare, dal CD oppure FTP.<br />
<br />
Se scegli l’installazione da CD-ROM dovrai dire all’installatore se deve provare a montarlo oppure se l’hai già montato in /src. Seleziona l’opzione secondo le tue necessità, normalmente vorrai utilizzare il CD e ti verrà chiesto quale lettore CD-ROM utilizzare dalla lista di quelli connessi al tuo computer.<br />
<br />
Se il tuo lettore CD-ROM non è nella lista, controlla di aver correttamente caricato i moduli necessari al suo funzionamento, ad esempio SCSI oppure USB.<br />
<br />
Se scegli l’installazione via FTP, ti verrà chiesto di selezionare un server da cui scaricare i pacchetti, selezionane uno dalla lista oppure vai su CUSTOM se vuoi digitare un indirizzo non presente (ad esempio se hai un tuo mirror nella tua LAN).<br />
<br />
Qualsiasi sorgente tu scelga, dopo che l’installatore avrà scaricato la lista dei pacchetti ti verrà chiesto di scegliere le categorie da installare.<br />
<br />
Se ricevi un errore durante il download del database dei pacchetti prova a selezionare un altro mirror FTP, controlla che la tua rete stia funzionando correttamente e di non aver effettuato errori di battitura durante la digitazione dell’indirizzo del server. Potrebbe anche esserci stato un errore durante il montaggio del sorgente di installazione della directory /src se questo è stato effettuato manualmente.<br />
<br />
Ora che tutto è andato a buon fine puoi selezionare quali gruppi di pacchetti vuoi installare, dopo potrai ancora selezionare o deselezionare i singoli pacchetti.<br />
<br />
Tutti i pacchetti nella categoria BASE dovrebbero restare selezionati in ogni circostanza.<br />
<br />
Nota che la selezione dei singoli pacchetti viene mostrata solo per le categorie selezionate, quindi se hai selezionato solo la categoria BASE vedrai solamente i pacchetti nella categoria BASE.<br />
<br />
Se non vuoi selezionare solamente il minimo indispensabile per l’installazione, ma vuoi navigare tutti i pacchetti allora seleziona tutte le categorie, ma ti consigliamo di selezionare anche l’opzione NO a “select all packages by default”.<br />
<br />
L’opzione “seleziona tutti i pacchetti di default” può essere facilmente confusa, se scegli SI allora tutti i pacchetti veranno selezionati, altrimenti nessun pacchetto lo sarà.<br />
<br />
Scegliendo NO avrai sicuramente un sistema più pulito!<br />
<br />
Ricorda, è sempre raccomandato installare tutti i pacchetti della categoria BASE ma null’altro. Non ti preoccupare perché aggiungere nuovi pacchetti è veramente semplice una volta che il sistema sarà avviato. L’unica eccezione può essere quella di porre maggiore attenzione ai pacchetti per la connessione ad Internet:<br />
<br />
dhcpcd (base)<br />
Aggiungilo se la tua macchina è un client DHCP.<br />
isdn4k-utils (network)<br />
Aggiungilo se utilizzi una linea ISDN per la connessione dialup.<br />
ppp (daemons)<br />
Aggiungilo se utilizzi un modem analogico.<br />
rp-pppoe (network)<br />
Aggiungilo se utilizzi una connessione DSL con protocollo pppoe.<br />
<br />
La ISO denominata base non contiene alcun pacchetto che non sia nella categoria BASE, per cui per poter configurare la connessione ad Internet avrai bisogno della ISO completa.<br />
<br />
Una volta terminata questa serie di operazioni puoi continuare al prossimo passo ed installare i pacchetti.<br />
Installare i pacchetti<br />
<br />
Questo parte del programma andrà ad installare tutti i pacchetti selezionati (risolvendone le dipendenze) sul tuo disco rigido.<br />
<br />
Se hai saltato la preparazione del disco rigido ti verrà chiesto dove hai montato la tua partizione di root. Questo capiterà solo a chi ha creato manualmente le partizioni. L’installatore monta la partizione di root nella directory /mnt.<br />
<br />
Tutti i messaggi di errore e debug sono visibili sul terminale 5 (ALT-F5). Dopo che tutti i pacchetti saranno stati installati potrai procedere al prossimo passo, l’installazione del kernel.<br />
Installare il kernel<br />
<br />
Qui ti verrà chiesto quale immagine del kernel vuoi installare:<br />
<br />
2.6 IDE<br />
Il kernel 2.6.x con il solo supporto IDE. Nota che questa<br />
versione permette di utilizzare i masterizzatori ATAPI<br />
e le memorie di massa USB senza l'emulazione SCSI.<br />
2.6 SCSI<br />
Il kernel 2.6.x con supporto IDE e SCSI. Scegli questa<br />
immagine se hai unità SCSI installate. Se hai dubbi<br />
considera questo come un kernel più grande e lento però<br />
più adatto a configurazioni "delicate".<br />
2.4 IDE<br />
Il kernel 2.4.x con il solo supporto IDE.<br />
2.4 SCSI<br />
Il kernel 2.4.x con supporto IDE e SCSI. Scegli questa<br />
immagine se hai unità SCSI oppure necessiti dell'emulazione<br />
SCSI.<br />
2.6 SRC<br />
Decomprime i sorgenti del kernel 2.6 al fine di permetterti<br />
di compilarlo come preferisci. Se non sei sicuro lascia stare.<br />
2.4 SRC<br />
Decomprime i sorgenti del kernel 2.4 al fine di permetterti<br />
di compilarlo come preferisci. Se non sei sicuro lascia stare.<br />
<br />
Se vuoi compilare il tuo kernel manualmente ti consigliamo comunque di farlo dopo aver terminato l’installazione.<br />
<br />
Nota che Arch Linux utilizza il kernel 2.6 come scelta predefinita. Questo non conta realmente ma volevamo fartelo sapere.<br />
Configurare il sistema<br />
<br />
L’installatore di Arch Linux ti permette di editare i file di configurazione cruciali per il tuo sistema appena installato.<br />
<br />
Se sei proprio di fretta puoi saltare questa sezione e sperare che i valori impostati di default siano corretti, ma è fortemente raccomandato che tu controlli i file proposti e effettui eventuali cambiamenti con attenzione. Fai riferimento alla sezione Configurare il sistema per istruzioni più dettagliate.<br />
Installare un bootloader<br />
<br />
Puoi installare un bootloader (GRUB o LILO) sul tuo disco rigido. Scegli quale dei due preferisci anche se ti raccomandiamo GRUB.<br />
<br />
Controlla di aver correttamente editato i file di configurazione prima di installare il bootloader.<br />
<br />
Se scegli di istallare LILO, il bootloader sarà automaticamente installato secondo le opzioni impostate nel file di configurazione, mentre GRUB ti chiederà prima su quale partizione installarsi. Qui dovresti scegliere ciò che avresti impostato come opzione boot di LILO, che normalmente è [...]/disc, in quanto si riferisce al master boot record di un disco rigido. Eventuali messaggi di errori possono essere visionati sul terminale 5.<br />
<br />
Se vuoi impostare un sistema multiboot potrebbe essere meglio installare il bootloader nella tua partizione root o boot e riferirsi a quel settore di boot dal bootloader principale (installato sul master boot record).<br />
<br />
Installare un bootloader sull’MBR eliminerà permanentemente qualsiasi altro bootloader! Cerca di comprendere tutte le implicazioni di questo problema se vuoi un sistema multiboot oppure se vuoi preservare il bootloader di altri sistemi operativi!<br />
Uscire dall'installatore<br />
<br />
Ora puoi uscire dall’installatore, rimuovere il CD dal lettore e digitare il comando reboot.<br />
<br />
Quando il tuo sistema si sarà avviato potrai autenticarti come root senza alcuna password (la prima cosa che ti consigliamo di fare è di impostarne una con il comando passwd).<br />
<br />
Congratulazioni! Ora puoi procedere con la configurazione delle parti più interessanti del tuo sistema.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=38452
Beginners' guide (Italiano)
2008-03-10T10:42:56Z
<p>Biagio: /* Schede grafiche ATI */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; a simple, agile and lightweight GNU/Linux distribution, <code>UNIX</code>-like operating system. It is aimed at new Arch users, but strives to serve as a strong reference and informative base for all. . Mentre questa guida intende illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in internet, lavorare con le email e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche prevedere) tutte le possibilità e le opzioni.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice".'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "user-friendly" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Simple" is defined from a technical standpoint, not a usability standpoint. It is better to be technically elegant with a higher learning curve, than to be easy to use, and technically crap." - Aaron Griffin''<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario." Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato.'''<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 42 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si aggiunge qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg è stato rimosso. Se riappare, le opzioni per il suo uso saranno elencate qui.)<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
=====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
(potrebbe essere necessario installare anche il pacchetto libgl-dri per abilitare l'accelerazione 3d.)<br />
<br />
Modificare poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
Inserire radeon anche nella sezione MODULES del file /etc/rc.conf.<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-extra<br />
Per essere sicuri scegliere tuttii pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE will require the '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) and '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor) daemons. The '''kdm''' daemon is the '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, which provides a '''graphical login''', if desired.<br />
<br />
Recall from above that a daemon is a program that runs in the background, waiting for events to occur and offering services. The hal daemon, among other things, will automate the mounting of disks, optical drives, and USB drives/thumbdrives for use in the GUI. The fam daemon will allow real-time representation of file alterations in the GUI, allowing instant access to recently installed programs, or changes in the file system.. Both '''hal''' and '''fam''' make life easier for the KDE user, and are installed when you install KDE.<br />
<br />
Start hal and fam:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Edit your DAEMONS section in /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Add '''hal''' and '''fam''' to your DAEMONS section, to start them on bootup. If you prefer a graphical login, add '''kdm''' as well: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(If you prefer to log into the '''console''' and manually start X in the 'Slackware tradition', leave out kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
This configuration file controls what occurs when you type 'startx'.<br />
<br />
Edit your /home/username/.xinitrc to utilize KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Uncomment the 'exec startkde' line so that it looks like this:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
If you do not have a ~/.xinitrc file, simply create it with the above information. Remember, you must have only '''one''' uncommented line in your ~/.xinitrc.<br />
<br />
Switch to your normal user:<br />
su username<br />
Now try starting your X Server:<br />
startx<br />
<br />
Congratulations! Welcome to your KDE desktop environment on your new Arch Linux system! You may wish to continue by viewing [[Post Installation Tips]], or the rest of the information below.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=38451
Beginners' guide (Italiano)
2008-03-10T10:39:12Z
<p>Biagio: /* Schede grafiche ATI */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; a simple, agile and lightweight GNU/Linux distribution, <code>UNIX</code>-like operating system. It is aimed at new Arch users, but strives to serve as a strong reference and informative base for all. . Mentre questa guida intende illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in internet, lavorare con le email e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche prevedere) tutte le possibilità e le opzioni.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice".'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "user-friendly" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Simple" is defined from a technical standpoint, not a usability standpoint. It is better to be technically elegant with a higher learning curve, than to be easy to use, and technically crap." - Aaron Griffin''<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario." Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato.'''<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 42 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si aggiunge qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg è stato rimosso. Se riappare, le opzioni per il suo uso saranno elencate qui.)<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
=====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
(potrebbe essere necessario installare anche il pacchetto libgl-dri per abilitare l'accelerazione 3d.)<br />
<br />
Modifica poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" inserendo come Driver "radeon".<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-extra<br />
Per essere sicuri scegliere tuttii pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE will require the '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) and '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor) daemons. The '''kdm''' daemon is the '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, which provides a '''graphical login''', if desired.<br />
<br />
Recall from above that a daemon is a program that runs in the background, waiting for events to occur and offering services. The hal daemon, among other things, will automate the mounting of disks, optical drives, and USB drives/thumbdrives for use in the GUI. The fam daemon will allow real-time representation of file alterations in the GUI, allowing instant access to recently installed programs, or changes in the file system.. Both '''hal''' and '''fam''' make life easier for the KDE user, and are installed when you install KDE.<br />
<br />
Start hal and fam:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Edit your DAEMONS section in /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Add '''hal''' and '''fam''' to your DAEMONS section, to start them on bootup. If you prefer a graphical login, add '''kdm''' as well: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(If you prefer to log into the '''console''' and manually start X in the 'Slackware tradition', leave out kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
This configuration file controls what occurs when you type 'startx'.<br />
<br />
Edit your /home/username/.xinitrc to utilize KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Uncomment the 'exec startkde' line so that it looks like this:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
If you do not have a ~/.xinitrc file, simply create it with the above information. Remember, you must have only '''one''' uncommented line in your ~/.xinitrc.<br />
<br />
Switch to your normal user:<br />
su username<br />
Now try starting your X Server:<br />
startx<br />
<br />
Congratulations! Welcome to your KDE desktop environment on your new Arch Linux system! You may wish to continue by viewing [[Post Installation Tips]], or the rest of the information below.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=38450
Beginners' guide (Italiano)
2008-03-10T10:38:12Z
<p>Biagio: /* Schede grafiche ATI */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; a simple, agile and lightweight GNU/Linux distribution, <code>UNIX</code>-like operating system. It is aimed at new Arch users, but strives to serve as a strong reference and informative base for all. . Mentre questa guida intende illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in internet, lavorare con le email e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche prevedere) tutte le possibilità e le opzioni.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice".'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "user-friendly" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Simple" is defined from a technical standpoint, not a usability standpoint. It is better to be technically elegant with a higher learning curve, than to be easy to use, and technically crap." - Aaron Griffin''<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario." Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato.'''<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 42 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si aggiunge qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg è stato rimosso. Se riappare, le opzioni per il suo uso saranno elencate qui.)<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
=====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
(potrebbe essere necessario installare anche il pacchetto libgl-dri per abilitare l'accelerazione 3d.)<br />
<br />
Modifica poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" e inserisci come Driver "radeon".<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-extra<br />
Per essere sicuri scegliere tuttii pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE will require the '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) and '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor) daemons. The '''kdm''' daemon is the '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, which provides a '''graphical login''', if desired.<br />
<br />
Recall from above that a daemon is a program that runs in the background, waiting for events to occur and offering services. The hal daemon, among other things, will automate the mounting of disks, optical drives, and USB drives/thumbdrives for use in the GUI. The fam daemon will allow real-time representation of file alterations in the GUI, allowing instant access to recently installed programs, or changes in the file system.. Both '''hal''' and '''fam''' make life easier for the KDE user, and are installed when you install KDE.<br />
<br />
Start hal and fam:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Edit your DAEMONS section in /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Add '''hal''' and '''fam''' to your DAEMONS section, to start them on bootup. If you prefer a graphical login, add '''kdm''' as well: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(If you prefer to log into the '''console''' and manually start X in the 'Slackware tradition', leave out kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
This configuration file controls what occurs when you type 'startx'.<br />
<br />
Edit your /home/username/.xinitrc to utilize KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Uncomment the 'exec startkde' line so that it looks like this:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
If you do not have a ~/.xinitrc file, simply create it with the above information. Remember, you must have only '''one''' uncommented line in your ~/.xinitrc.<br />
<br />
Switch to your normal user:<br />
su username<br />
Now try starting your X Server:<br />
startx<br />
<br />
Congratulations! Welcome to your KDE desktop environment on your new Arch Linux system! You may wish to continue by viewing [[Post Installation Tips]], or the rest of the information below.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Beginners%27_guide_(Italiano)&diff=38449
Beginners' guide (Italiano)
2008-03-10T10:37:51Z
<p>Biagio: /* Schede grafiche ATI */</p>
<hr />
<div>[[Category:Getting and installing Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:Tutorials (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|Deutsch|Beginners Guide (Deutsch)}}<br />
{{i18n_entry|English|Beginners Guide}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Průvodce začátečníka (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Beginners Guide (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|Lietuviškai|Pradedančiųjų gidas (Lietuviškai)}}<br />
{{i18n_links_end}}<br />
==Prefazione==<br />
===== Prime considerazioni sull'installazione di Arch=====<br />
<br />
Questo documento guiderà l'utente attraverso il processo di installazione e configurazione di Arch Linux; a simple, agile and lightweight GNU/Linux distribution, <code>UNIX</code>-like operating system. It is aimed at new Arch users, but strives to serve as a strong reference and informative base for all. . Mentre questa guida intende illustrare come ottenere un sistema Arch Linux completamente configurato (un ambiente desktop grafico, la possibilità di guardare DVD, navigare in internet, lavorare con le email e ascoltare musica), è impossibile descrivere (o anche prevedere) tutte le possibilità e le opzioni.<br/><br />
<br />
Così come è stata concepita, questa guida concentrerà l'attenzione su alcuni punti ritenuti particolarmente utili; per approfondire si può utilizzare il [[Main Page (Italiano)|Wiki di Arch Linux]] o i [http://bbs.archlinux.org/ forum di Arch Linux]. Una lettura interessante è [[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]], che delinea i principi fondamentali della distribuzione Arch Linux.<br />
<br />
Per chi si avvicina per la prima volta al sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sul sistema GNU/Linux in generale. Il testo più completo in lingua italiana è [http://a2.pluto.it/ Appunti di informatica libera]. Una buona documentazione sui sistemi GNU/Linux è reperibile sul sito del [http://www.pluto.it/ PLUTO Project] in Italiano, e sul sito del [http://tldp.org/ The Linux Documentation Project] in lingua inglese.<br />
<br />
Questa guida è strutturata il 3 parti principali:<br />
<br />
'''[[#Part I: Install the Base System|Parte I: Installare il sistema di base]]'''<br />
<br />
'''[[#Part II: Install X and configure ALSA|Parte II: Installare X e configurare ALSA]]'''<br />
<br />
'''[[#Part III: Installing and configuring a Desktop Environment|Parte III: Installare un ambiente grafico]]'''<br />
<br />
=====DON'T PANIC!=====<br />
Per i nuovi utenti, bisogna tener conto che le procedure e metodi d'installazione di Arch Linux potrebbero essere in gran parte differenti da altre distribuzioni GNU/Linux. Un sistema Arch Linux è costruito '''dall'utente''', partendo dall'installatore ncurses e dal sistema base con nient'altro che una shell bash e strumenti di base del sistema. Diversamente da altre distribuzioni, non vi sono ambienti di default ne' configurazioni già settate ed imposte all'utente. Dalla linea di comando si aggiungeranno pacchetti dai repository Arch usando [[pacman]] attraverso la connessione ad internet e si procederà alla configurazione manuale dell'installazione, fino a che il sistema sarà adattato alle proprie esigenze. Questo permette la massima flessibilità, scelta, e controllo delle risorse occupate dal sistema. Dato che è l''''utente''' che lo costruisce, egli conoscerà perfettamente i pregi e i difetti del proprio sistema, e acquisterà familiarità con quello che c'è sotto l'involucro.<br />
<br />
Il sistema Arch Linux deve essere configurato editando files di testo. L'utente non ha a disposizione alcuna utilità grafica e non viene guidato nella progettazione e personalizzazione del proprio sistema.<br />
Arch Linux è destinato all'utente esperto di GNU/Linux o all'utente disposto ad investire del tempo per imparare i meccanismi del sistema.<br />
<br />
=====[[The Arch Way (Italiano) | Il metodo Arch]]=====<br />
<br />
'''''Il principio su cui Arch si basa è "mantenersi semplice".'' '''<br />
<br />
Da notare che, in questo contesto, "semplice" ''non'' significa "facile" ne' "user-friendly" ma piuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante e minimalistico.<br />
<br />
''"Simple" is defined from a technical standpoint, not a usability standpoint. It is better to be technically elegant with a higher learning curve, than to be easy to use, and technically crap." - Aaron Griffin''<br />
<br />
Il rasoio di Occam: ''Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem'' cioè "Non moltiplicare gli elementi più del necessario." Il termine rasoio si riferisce all'atto di grattare via le assunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.<br />
<br />
'''Seguire questa guida è essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux ben configurato.'''<br />
* Si può stampare questa guida come un libro di 42 pagine che servirà come utile prontuario per l'utente di Arch Linux. <br />
*''Se si aggiunge qualcosa a questo wiki, si prega di includere il "Perchè" e il "Come", in modo appropriato. La migliore documentazione insegna come fare ma anche il perché!''<br />
----<br />
Benvenuto in Arch! Ora cominciamo.<br />
<br />
==Ottenere l'ultima versione ISO ==<br />
<br />
E' possibile ottenere l'ultimo rilascio ufficiale da [http://www.archlinux.org/download/ www.archlinux.org/download/].<br />
<br />
Si raccomanda di scegliere il '''core-iso''' per diverse ragioni:<br />
<br />
# richiede meno tempo per il download e usa meno banda. Questo è una buona cosa anche per i server.<br />
# la versione completa ha pacchetti in conflitto, e sebbene l'utente sappia quello che fa, l'installatore non permette di installare con conflitti in corso; <br />
# il sistema core è più facile e più rapido da aggiornare; inoltre <br />
# questa guida è impostata sulla procedura d'installazione del sistema core.<br />
<br />
Una volta installato il sistema core, è possibile accedere ai repository in internet per proseguire la configurazione secondo le proprie esigenze.<br />
<br />
==Installare il sistema core==<br />
<br />
Al pari delle indicazioni di questa guida, può essere altrettanto utile la [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.txt Guida ufficiale di installazione di Arch Linux]. Inoltre, è disponibile una [http://www.archlinux.org/static/docs/arch-install-guide.html copia stampabile].<br />
<br />
===Avviare il CD di Arch Linux===<br />
<br />
Inserire il CD nel lettore cdrom e avviare il pc da lì. Potrebbe essere necessario cambiare l'ordine di avvio nel bios del computer o premere un tasto (generalmente F11 o F12) durante la fase del bios.<br />
<br />
Alcune utili opzioni per l'avvio del CD di Arch Linux:<br />
* ide-legacy se si verificano problemi coi drive IDE<br />
* noapic acpi=off pci=routeirq nosmp se il sistema si blocca durante il processo di avvio<br />
* memtest86+ per individuare eventuali errori nella memoria<br />
* lowmem is useful for older machines. It requires only 96MB of system RAM vs 256MB for the normal install<br />
Scegliere "Arch Linux Installation / Rescue System". Per modificare le opzioni di avvio premere ''e'' per editare le linee corrispondenti.<br />
Il sistema si avvierà e comparirà un messaggio di benvenuto con delle spiegazioni.<br />
<br />
===Cambiare la mappatura della tastiera===<br />
Premere Invio alla schermata di benvenuto. Per configurare una tastiera non-US scrivere<br />
km<br />
nella linea di comando e scegliere la mappatura appropriata per la tastiera.<br />
<br />
''Example''(norwegian) for illustrative purposes:<br />
<br />
In console keymap screen select<br />
no-latin1<br />
In console font screen select<br />
lat0-16<br />
<br />
Per il font della consolle "default8x16.psfu.gz" va sempre bene.<br />
<br />
===Iniziare l'installazione===<br />
Immettere<br />
/arch/setup <br />
per far partire l'installazione. <br />
<br />
====Selezionare una sorgente di installazione====<br />
Verrà suggerita una fonte di installazione. Scegliere CD se si usa una ISO core, scegliere ftp se si usa l'ISO ftp.<br />
<br />
====Preparare il disco rigido====<br />
Selezionare la prima voce di menù "Prepare Hard Drive". Attenzione, "Auto-Prepare" può essere rischioso perchè cancella l'intero disco rigido.<br />
Vediamo ora come suddividere il disco rigido in partizioni manualmente. Scegliere "2. Partition Hard Drives", selezionare il disco da ripartire (/dev/sdx), e creare alcune partizioni. <br />
<br />
=====Partitions=====<br />
Una partizione è una sezione dello spazio del disco rigido che appare come un disco separato, e può essere aggiunto al filesystem di Archlinux. Le partizioni sono suddivise in partizione "Primaria", "Estesa" e "Logica". <br/><br />
Le partizioni primarie possono essere avviabili, e sono limitate a 4. Per esempio. se si usa un PC con un solo drive SATA, la prima partizione primaria sarà identificata come sda1. La seconda partizione primaria sarà identificata come sda2, e di seguito sda3, e sda4. Superate 4 partizioni, saremo costretti a usare una partizione estesa contenente partizioni logiche.<br/><br />
I dischi ATA (IDE) sono identificati come hd*<br />
<br />
Le partizioni estese di per se non sono utilizzabili, esse sono dei meri "contenitori" per le partizioni logiche. Le partizioni logiche devono essere contenute in questa partizione estesa. Quando si suddivide un disco in partizioni, si può vedere questo schema di numerazione creando 3 partizioni primarie sda1-3 più una partizione estesa sda4, e creando poi dentro la partizione estesa più partizioni logiche (sda5, sda6 e così via).<br />
<br />
Ognuno ha un'opinione diversa sul metodo migliore per suddividere il disco rigido. Quello che serve è almeno una partizione primaria contenente il [http://it.wikipedia.org/wiki/File_system Filesystem] della directory radice ( / ) e una per la swap. Altre partizioni possono essere create per /boot (che contiene principalmente il kernel) e /home (che contiene i dati dell'utente). É consigliabile avere / e /home su partizioni separate. Ciò rende possibile reinstallare Arch Linux (o anche un'altra distribuzione) preservando dati, musica, immagini e preferenze dell'ambiente desktop.<br />
<br />
In questa guida di esempio verrà creata una partizione per /, una partizione per /home e una partizione di swap.<br />
<br />
=====La partizione swap=====<br />
Una partizione swap è uno spazio nel disco rigido dove risiede la "ram virtuale". Se i processi hanno bisogno di più RAM di quella che è fisicamente disponibile, Linux non può soddisfare la richiesta e si verifica un errore. Una partizione swap viene in soccorso in questa situazione integrando la RAM fisica con una RAM virtuale. Linux usa lo spazio del disco rigido per conservare una certa quantità di dati che non è più possibile tenere nella memoria fisica (in realtà è un po' più complicato perchè Linux tenta di mettere nello spazio swap le infomazioni utilizzate meno frequentemente). Poiché un disco rigido è molto lento paragonato alla RAM fisica, questo è solo un ripiego. <br />
<br />
<br />
Interrogando due persone sulla partizione swap si riceveranno quattro risposte diverse. Se si ha a disposizione RAM in abbondanza (più di 1024 MB) sarebbe possibile non usare affatto una partizione swap. Alcuni suggeriscono di usare il doppio della quantità di RAM fisica, altri raccomandano di non usarne più di 1024 MB. Una quantità di swap fra 512 MB and 1 GB potrebbe essere una buona scelta. In questo esempio verrà creato uno spazio di swap pari a 1 GB.<br />
<br />
Per iniziare creiamo la '''partizione primaria''' che dovrà contenere il filesystem della '''directory radice'''. Scegliere New -> Primary e inserire la dimensione desiderata (a volte fra 4 e 8 GB è una buona scelta per avere un sistema Linux completo). Mettere la partizione all'inizio del disco. Selezionare la partizione appena creata e scegliere "Bootable" per rendere questa partizione avviabile. Aggiungiamo un'altra '''partizione per la directory home'''. Scegliere un'altra partizione primaria e impostare la dimensione a un valore a scelta. La dimensione dipende proprio dalla quantità di dati da memorizzare nelle directory degli utenti, per cui non si può dare nessun suggerimento. La dimensione può variare da poche centinaia di MB per alcuni documenti da ufficio a centinaia di GB e più per video e mp3. Se si vuole utilizzare tutto lo spazio del disco rigido, la dimensione è pari allo spazio rimanente meno 512 MB - 1 GB. Alla fine creiamo una terza '''partizione di swap'''. Selezionare una dimensione fra 512 MB e 1 GB e cambiare il tipo a 82 (Linux swap / Solaris).<br />
<br />
Il risultato potrebbere essere qualcosa di simile: (la dimensione potrebbere variare in base alle decisioni dell'utente):<br />
<br />
Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)<br />
-------------------------------------------------------------------------<br />
sda1 Boot Primary Linux (4096 - 8192)<br />
sda2 Primary Linux (> 100)<br />
sda3 Primary Linux swap / Solaris (512 - 1024)<br />
<br />
Scegliere Write e digitare yes. Attenzione, questa operazione può distruggere i dati sul disco se si sono cancellate delle partizioni. Scegliere Quit per abbandonare il partizionatore. <br />
Scegliere Done per abbandonare questo menù e continuare con "Definire i punti di montaggio del Filesystem"<br />
<br />
====Definire i punti di montaggio del filesystem====<br />
=====Due parole su '''filesystem''' e "file system":=====<br />
<br />
Tecnicamente, e per la precisione, un filesystem è un formato di dati per le informazioni di throughput, mentre un "file system" (notare lo spazio) è un termine di riferimento per indicare la struttura di tutti i file e directory di un dato sistema. Pertanto, quando viene chiesto se si desidera creare un "filesystem", viene chiesto se si desidera un "formato" particolare per una partizione (ext3, fat, reiserfs ecc.)... Ma quando viene chiesto un punto di mount, si sta chiedendo dove risiederà (in che cartella) una data partizione nel "file system" Arch Linux. Andiamo a cominciare.<br />
<br />
Per prima cosa bisogna rispondere alla domanda sulla partizione da usare come swap, scegliere quella appropriata (in questo esempio sda3). Verrà chiesto se si vuol creare un filesystem swap, selezionare yes. Poi bisogna decidere dove montare la directory / (root), scegliere la partizione (sda1 nell'esempio). Verrà chiesto che genere di filesystem si desidera. <br />
<br />
Di nuovo, se si chiede a due persone quale filesystem scegliere si avranno 5 risposte differenti. Ognuno ha vantaggi e svantaggi. Qui di seguito è riportata una breve panoramica sui filesystem supportati.<br />
<br />
1. '''ext2''' - è il vecchio, affidabile filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile, ma senza journaling.<br />
<br />
2. '''ext3''' - essenzialmente è il sistema ext2, ma col supporto per il journaling. ''Leggermente'' più lento di ext2 e altri filesystem. Estremamente stabile e di gran lunga il più usato, supportato e sviluppato.<br />
<br />
3. '''ReiserFS''' - il journaling FS ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo molto interessante di data throughput. ReiserFSè molto veloce, specialmente quando opera con molti file piccoli. ReiserFS è piuttosto ben affermato e stabile.<br />
<br />
4. '''JFS''' - è il journaling FS di IBM. JFS è piuttosto ben affermato, veloce e stabile.<br />
<br />
5. '''XFS''' - è un veloce journaling filesystem che è più adatto per file di grandi dimensioni, maggiori 1 GB; è più lento con piccoli file. Piuttosto stabile.<br />
<br />
Una delle differenze maggiori è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Journaling journaling] (qualcosa di simile ai log di transazione negli ambienti di database). Tutti i filesystem ad eccezione di Ext2 usano il journaling. Ext3 è completamente compatibile con Ext2, perciò si può montarlo anche con CD di ripristino molto vecchi. Una scelta sicura per la partizione radice è Ext3. Reiserfs, XFS e JFS vanno ugualmente bene dal momento che GRUB (il boot manager che installeremo dopo) può avviare anche da questi. Creare il filesystem (format the partition) selezionando yes. Ora verrà chiesto di creare qualche partizione aggiuntiva. Nell'esempio rimane solo sda2, scegliere un tipo di filesystem e montarlo sotto /home. Di nuovo creare il filesystem e scegliere Done. Tornare al menù principale.<br />
<br />
===Selezionare i pacchetti===<br />
Ora selezioniamo alcuni pacchetti da installare. Scegliere CD come sorgente e selezionare il drive cd appropriato, se ce n'è più d'uno.<br/><br />
Scegliere la cateria base (si consiglia di selezionare tutti i pacchetti base). Se si sceglie l'ISO current piuttosto che l'ISO base, è possibile selezionare più pacchetti, però vedremo più avanti come installare altro software aggiornato più facilmente piuttosto che installare e reinstallare (da quando il CD d'installazione che si sta usando è stato creato, senza dubbio saranno disponibili numerosi aggiornamenti per i pacchetti contenuti lì, e più avanti vedremo come installare software aggiuntivoaggiornato con pacman ). Se si è '''sicuri''' di non aver bisogno di alcuni pacchetti (per esempio, un tipo di filesystem che non si utilizza, o il supporto per ISDN o PPPoE), questi si possono rimuovere tranquillamente dalla selezione dei pacchetti base.<br />
<br />
Andare alla fase successiva per "Installare i pacchetti".<br />
<br />
===Installare i pacchetti===<br />
Questo è un lavoro facile perchè tutto si svolge automaticamente. Andare a prendere un caffè e attendere la fine dell'installazione (premere ''continue'' se necessario).<br />
<br />
===Configurare il sistema===<br />
Verrà chiesto se si vuole scegliere hwdetect per reperire qualche informazione per la propria configurazione. Questo è raccomandato, perciò è meglio scegliere questa opzione. <br />
Ora verrà chiesto se serve il supporto per avviare da dispositivi usb, dispositivi FireWire, dispositivi PCMCIA, condivisioni NFS, serie RAID software, volumi LVM2 e volumi cifrati. Scegliere yes se se ne ha bisogno, nel nostro esempio non serve niente di tutto questo. La prossima domanda riguarda l'editor di testo da usare, scegliere [http://en.wikipedia.org/wiki/Nano_%28text_editor%29 nano] se non si ha familiarità con [http://en.wikipedia.org/wiki/Vim_%28text_editor%29 vi/vim]. Ora comparirà un menù coi più importanti file di configurazione er il sistema. Per adesso faremo solo alcuni piccoli aggiustamenti. Per vedere le opzioni disponibili in rc.conf semplicemente premere Alt+F2 per aprire una shell, vedere il file e tornare all'installatore con Alt+F1.<br />
<br />
=====/etc/rc.conf:=====<br />
* Cambiare LOCALE se necessario (e.g. "it_IT.utf8") <br />
* Cambiare TIMEZONE se necessario (e.g. "Europe/Rome")<br />
* Cambiare KEYMAP se necessario (e.g. "it")<br />
* Cambiare MODULES se si è a conoscenza che un modulo importante non viene caricato (hwdetect dovrebbe aver rilevato i moduli più importanti)<br />
* Cambiare il proprio HOSTNAME Cambiare le impostazioni di rete:<br />
** Non modificare la linea lo <br />
** Aggiustare l'indirizzo IP, netmask e broadcast se si utilizza un ip statico <br />
** Impostare eth0="dhcp" se si ha un router che assegna un indirizzo ip dinamicamente <br />
** Se si ha un IP statico impostare l'indirizzo del gateway a quello del proprio router e rimuovere il prefisso ! dalla relativa voce in ROUTES<br />
=====DEMONI=====<br />
Non si deve cambiare la linea [[daemons]] in questo momento, però è utile spiegare cosa sono i demoni, perchè ne avremo bisogno più avanti in questa guida.<br/><br />
Un demone è un programma che viene eseguito in background, rimane in attesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio è un webserver che attende una richiesta per trasmettere una pagina o un server SSH in attesa che qualcuno cerchi di autenticarsi. Mentre queste sono applicazioni<br />
complete, ci sono demoni il cui lavoro non è quello visibile. Un demone che scrive messaggi in un file log (e.g. syslog, metalog), un demone che abbassa la frequenza della cpu se il sistema non ha niente da fare o un demone che fornisce un login grafico (e.g. gdm, kdm).<br/><br />
Tutti questi programmi possono essere aggiunti alla linea daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utili saranno presentati nel corso di questa guida.<br />
<br />
Utilizzare Ctrl+X per abbandonare l'editor.<br />
<br />
=====/etc/hosts:=====<br />
Aggiungere l'''hostname'' desiderato (quello che hai definito prima in rc.conf) come nel seguente esempio:<br />
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost ''miohostname''<br />
Questo formato, '''incluso i nomi dei 'localhost'''', è richiesto per la compatibilità del programma.<br />
For most users, simply adding the ''hostname'' to the end of the default line will work, comunque alcuni utenti raccomandano di usare la seguente sintassi:<br />
127.0.0.1 ''yourhostname''.domain.org localhost.localdomain localhost ''yourhostname''<br />
<br />
Se si usa un IP statico, aggiungere una nuova linea <static-ip> hostname.domainname hostname, p. es.<br />
192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname<br />
<br />
=====/etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf=====<br />
Non è necessario modificare /etc/fstab, mkinitcpio.conf e modprobe.conf a questo punto ([[fstab]] gestisce i filesystem, mkinitcpio configura la ramdisk (e.g. avviare da RAID, volumi cifrati) e modprobe può essere usato per definire alcune opzioni di configurazione particolari per i moduli).<br />
<br />
=====/etc/resolv.conf (per IP statico)=====<br />
Se si usa un ip statico impostare il server dns in /etc/[[resolv.conf]] (nameserver <ip-address>)<br />
You may have as many as you wish.<br />
<br />
Se si utilizza un router, sarebbe meglio specificare i server DNS nel router stesso, e semplicemente puntare a essi dal file resolv.conf, usando l'indirizzo IP del router (che è anche il proprio gateway da /etc/rc.conf), e.g.:<br />
nameserver 192.168.1.1<br />
Alternativamente, aggiungere i server preferiti uno ad uno, e.g.:<br />
nameserver 4.2.2.1<br />
nameserver 4.2.2.2<br />
<br />
=====/etc/locale.gen =====<br />
<br />
Scegliere i ''locale'' che servono (rimuovere il prefisso # dalla linea desiderata), e.g.:<br />
en_US ISO-8859-1<br />
en_US.UTF-8 <br />
('''Il proprio ''locale'' deve coincidere con quello specificato nel file /etc/rc.conf di cui sopra.''')<br />
<br />
=====root password===== <br />
Per finire impostare una password per l'utente ''root'' e assicurarsi di ricordarla in futuro.<br/><br />
Tornare al menù principale e proseguire con l'intallazione di un kernel.<br />
<br />
===Installare il Kernel===<br />
Qui non ci sono molte scelte, scegliere v2.6 e continuare. Si potrebbe cambiare il kernel in un secondo momento. Verrà creata un'immagine di fallback; per andare sul sicuro mantenere mkinitcpio così com'è. Continuare con "installare un bootloader".<br />
<br />
===Installare un bootloader===<br />
Poichè non abbiamo alcun sistema operativo secondario nel nostro esempio, ci serve un bootmanager. Si consiglia [http://www.gnu.org/software/grub/ GNU GRUB]. In alternativa si può optare per [http://lilo.go.dyndns.org/ LILO]. La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente. La sola cosa che si potrebbe modificare è la risoluzione della consolle. Aggiungere un vga=<numero> alla prima linea del kernel. Una tavola di corrispondenza tra le risoluzioni e i numeri vga compare nel file menu.lst.<br />
title Arch Linux (Main)<br />
root (hd0,0)<br />
kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 ro vga=773<br />
initrd /boot/kernel26.img<br />
L'argomento "vga=773" assegna un framebuffer 1024x768 con color depth 256.<br />
<br />
Uscire dall'installazione e digitare reboot.<br />
<br />
Se tutto va bene, il nuovo sistema ArchLinux verrà caricato e al termine comparirà una riga di login (è possibile cambiare l'ordine di avvio nel BIOS per avviare dal disco rigido).<br />
<br />
Congratulations, and welcome to your shiny, new Arch Linux core system<br />
<br />
==Configurare il sistema core ==<br />
Il nuovo sistema core Arch Linux è ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto per essere personalizzato. From here, you may build this elegant set of tools into whatever you wish or require for your purposes!<br />
Let's begin. <!--da tradurre--><br />
-----<br />
Autenticarsi (''login'') con l'account ''root''. Vedremo come configurare pacman e aggiornare il sistema come utente root, aggiungeremo poi un utente normale.<br />
<br />
===Configurare pacman===<br />
=====Cos'è pacman ?=====<br />
[[Pacman]] è il gestore di pacchetti di Arch Linux. Pacman è scritto in C ed è veloce, semplice, ed estremamente potente. Gestisce l'intero sistema dei pacchetti e permette l'installazione, la disinstallazione, il ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti autocompilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro. <br />
Pacman scarica ed installa i pacchetti dei programmi da repository remoti.<br />
<br />
Pacman è la più importante tra le applicazioni di Arch Linux per la costruzione del sistema più adatto alle proprie esigenze.<br />
<br />
=====Modifica di /etc/pacman.conf=====<br />
Pacman cercherà di leggere pacman.conf ogni volta che è invocato. Questo file di configurazione è diviso in sezioni corrispondenti ai repository. Ogni sezione definisce un repository <!--di pacchetti--> che pacman può utilizzare quando cerca dei pacchetti. Un comportamento diverso ha la sezione opzioni, che definisce le opzioni globali.<br />
nano -w /etc/pacman.conf<br />
Esempio:<br />
[core]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/current/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/core<br />
[extra]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/extra/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/extra<br />
#[unstable]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/unstable/os/i686<br />
#Include = /etc/pacman.d/unstable<br />
[community]<br />
# Add your preferred servers here, they will be used first<br />
#Server = http://mirrors.easynews.com/linux/archlinux/community/os/i686<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
Assicurarsi che il repository [community] sia abilitato (rimuovere # dall'inizio delle righe "Include = /etc/pacman.d/community" e "[community]"). Il repository della comunità Arch offre molte utili applicazioni.<br />
<br />
La linea "Server =", se decommentata, costringerà il server specificato ad essere il primo luogo di ricerca dei pacchetti. Ulteriori server per la ricerca sono nei file presenti in /etc/pacman.d/<br />
<br />
Se non è stato fatto durante l'installazione, modificare i file in /etc/pacman.d/ (core, extra, community) spostando in alto le righe relative ai mirrors che si trovano più vicini a te (se usi nano, Alt+A inizia la selezione di un'area, il cursore in basso marca le linee, Ctrl+K taglia l'area selezionata e Ctrl+U incolla). Mirror più veloci migliorano notevolmente le performance di Pacman e l'esperienza globale di Arch Linux. Si potrebbe voler tornare a modificare questi file di configurazione sperimentando vari mirrors.<br />
<br />
Dopo aver configurato la rete (vedere sotto), è possibile utilizzare lo script "rankmirrors", fornito con il pacchetto pacman più recente, che ordinerà automaticamente i mirrors in base alla loro velocità. Per esempio, per ordinare i mirrors nel repository "core", si esegua come root:<br />
rankmirrors /etc/pacman.d/core<br />
<br />
===Configurare la rete (se necessario)===<br />
<br />
Se tutto è andato bene si dovrebbe avere una rete funzionante. Provare con ping www.google.it per verificarlo.<br />
ping -c 3 www.google.com<br />
<br />
Se viene stabilita una connessione di rete, continuare con "Aggiornare, sincronizzare e Upgrade il sistema con pacman".<br />
<br />
Se, dopo aver eseguito ping www.google.com, viene segnalato un errore "unknown host", la rete non è configurata. Provare a ricontrollare se sono corretti i settaggi nei seguenti files:<br />
<br />
'''/etc/rc.conf''' # Controllare soprattutto la riga HOSTNAME= e la sezione NETWORKING<br />
<br />
'''/etc/hosts''' # Double-check your format. (See above.)<br />
<br />
'''/etc/resolv.conf''' # If you are using a static IP. If you are using DHCP, this file will be dynamically created and destroyed by default, but can be changed to your preference. (See [[Network]].)<br />
<br />
Istruzioni avanzate per configurare la rete si trovano nell'articolo [[Network]].<br />
<br />
====Rete locale via cavo====<br />
Controllare con<br />
ifconfig<br />
ci dovrebbe essere una voce per eth0. É possibile definire un nuovo ip statico con<br />
ifconfig eth0 <ip address> netmask <netmask> up <br />
e il gateway di default con<br />
route add default gw <ip address of the gateway><br />
Controllare se /etc/resolv.conf contiene il server dns e aggiungerlo se manca. <br />
Controllare di nuovo la rete con ping www.google.it. Se tutto ora funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (IP statico). Se si ha un server/router dhcp nella rete provare<br />
dhcpcd eth0<br />
Se questo funziona, adattare /etc/rc.conf come descritto nella sezione 2.6 (ip dinamico).<br />
<br />
====Rete locale Wireless====<br />
Guida di configurazione dettagliata [[Wireless Setup]]<br />
<br />
====Modem analogico====<br />
Per poter usare un modem Hayes-compatibile, esterno, analogico, bisogna aver installato almeno il pacchetto ppp. Modificare il file /etc/ppp/options per adattarlo alle proprie esigenze e seguendo la pagina man di pppd (''man pppd''). Bisogna definire uno script di chat per fornire username e password all'ISP una volta stabilita la connessione iniziale. Le pagine man di pppd e chat forniscono esempi che dovrebbero essere sufficienti per stabilire una connessione funzionante se si ha abbastanza esperienza o perseveranza. Con udev, le porte seriali in genere sono /dev/tts/0 and /dev/tts/1.<br />
Leggere il suggerimento [[Dialup without a dialer HOWTO]]<br />
<br />
Invece di combattere con lo spartano pppd, si può scegliere di installare wvdial o uno strumento simile che semplifichi considerevolmente il processo di configurazione. Nel caso si usi un cosidetto WinModem, che è sostanzialmente una scheda plugin PCI che funziona come un modem analogico interno, ci si può soffermare sull'ampia documentazione nella pagina principale di [http://www.linmodems.org/ LinModem].<br />
<br />
====ISDN====<br />
<br />
La configurazione dell'ISDN è fatta in tre fasi:<br />
# Installare e configurare l'hardware<br />
# Installare e configurare le utilità ISDN<br />
# Aggiungere le impostazioni per il proprio ISP <br />
<br />
Gli attuali kernel standard di Arch includono i moduli ISDN necessari, intendendo con ciò che non è necessario ricompilare il kernel a meno che non si debba usare un hardware ISDN alquanto insolito. Dopo aver installato fisicamente la scheda ISDN sulla macchina oppure collegato il box ISDN alla porta USB, si cercherà di caricare i moduli con modprobe. Quasi tutte le schede ISDN PCI passive sono gestite dal modulo isax che richiede due parametri; type and protocol. Il protocollo dev'essere impostato a '1' se il proprio paese usa lo sandard TR6, '2' se usa EuroISDN (EDSS1), '3' se si è agganciati ad una cosidetta leased-line senza canale Delta, and '4' per US NI1.<br />
<br />
I dettagli di tutte queste impostazioni e su come definirle sono inclusi nella documentazione del kernel, più specificatamente nella subdirectory isdn, oppure sono disponibili online. Il parametro type dipende dalla scheda; Una lista di tutti i possibili tipi si trova nel file README.HiSax della documentazione del kernel. Sceglere la propria scheda e caricare il modulo con le opzioni appropriate in questo modo:<br />
<br />
modprobe hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Questo carica il modulo hisax per ELSA Quickstep 1000PCI, che in Germania è usato col protocollo EDSS1. Si può trovare un utile rapporto di debug nel file /var/log/everything.log nel quale si vede come la scheda viene preparata per il funzionamento. Notare che probabilmente sarà necessario caricare alcuni moduli usb prima di poter utilizzare un adattatore USB ISDN esterno.<br />
<br />
Verificato che la scheda funziona con determinate impostazioni, aggiungere le opzioni del modulo a /etc/modprobe.conf:<br />
<br />
alias ippp0 hisax<br />
options hisax type=18 protocol=2<br />
<br />
Alternativamente, si può aggiungere qui solo la linea delle opzioni, e aggiungere hisax all'array MODULES in rc.conf. Questa è veramente una scelata personale, ma questo esempio ha il vantaggio che il modulo non verrà caricato finché non ce ne sarà veramente bisogno.<br />
<br />
Fatto questo, si dovrebbe avere un hardware funzionante e supportato. Ora servono i programmi di utilità essenziali per poterlo usare effettivamente!<br />
<br />
Installare il pacchetto isdn4k-utils e leggere la pagina man di isdnctrl per iniziare. Proseguendo nella pagina man si troveranno spiegazioni su come creare un file di configurazione che può essere analizzato da isdnctrl, così come alcuni utili esempi di configurazione. Notare che se si usa US NI1 bisogna aggiungere il proprio SPID all'impostazione dell'MSN separato da due punti.<br />
<br />
Dopo aver configurato la scheda ISDN con l'utilità isdnctrl, si dovrebbe essere in grado di collegarsi al numero di telefono specificato nel parametro PHONE_OUT, senza però riuscire nell'autenticazione con nome utente e password. Per far questo è necessario aggiungere nome utente e password a /etc/ppp/pap-secrets o /etc/ppp/chap-secrets, a seconda del protocollo usato dal proprio ISP per l'autenticazione, come se si dovesse configurare una normale connessione analogica PPP. Nel dubbio inserire i dati in entrambi i file.<br />
<br />
Se tutto è configurato correttamente, si dovrebbe essere in grado di stabilire una connessione dial-up con<br />
isdnctrl dial ippp0<br />
come utente root. Se ci sono problemi controllare i file di log!<br />
<br />
====DSL (PPPoE)====<br />
<br />
Queste istruzioni valgono solo se dovrà essere il proprio PC a controllare la connessione all'ISP. Non c'è bisogno di fare nient'altro che definire un corretto gateway di default se si usa un router separato di qualche tipo per svolgere le funzioni secondarie.<br />
<br />
Prima di usare la connessione alla linea DSL, bisogna installare fisicamente la scheda di rete che sarà connessa al modem DSL nel computer. Dopo aver aggiunto la scheda di rete appena intallata a modprobe.conf o all'array MODULES, si dovrà installare il pacchetto rp-pppoe ed eseguire lo script pppoe-setup per configurare la connessione. Una volta inseriti tutti i dati richiesti, ci si può connettere e disconnettere con<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl start<br />
<br />
e<br />
<br />
/etc/rc.d/adsl stop<br />
<br />
rispettivamente. La configurazione è generalmente piuttosto facile e lineare, però si possono leggere le pagine man per avere suggerimenti. Per connettersi automaticamente all'avvio aggiungere adsl all'array DAEMONS.<br />
<br />
==Aggiornare il sistema con [[pacman]]== <!--Update, Sync and Upgrade the system ...--><br />
Ora aggiorneremo il sistema con [[pacman]]-<br />
<br />
Aggiornare e sincronizzare il database dei pacchetti con:<br />
pacman -Syu<br />
pacman acquisirà le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili e effettuerà tutti gli aggiornamenti. (You may be prompted to upgrade pacman itself at this point. If so, say yes, and then reissue the pacman -Syu command when finished.)<br />
<br />
=====''Se avviene un importante aggiornamento del kernel.''=====<br />
<br />
Se il kernel viene sottoposto ad un importante aggiornamento, alcuni moduli come nvidia (sarà installato dopo nella guida) saranno inutilizzabili. Dovranno essere disinstallati e reinstallati sul nuovo kernel. Dopo l'installazione sarà necessario un riavvio.<br />
<br />
=====La bellezza di una distribuzione rolling release=====<br />
Tenere presente che Arch è una distribuzione '''rolling release'''. Questo significa che non c'è necessità di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione più recente. Dare periodicamente il comando '''pacman -Syu''' mantiene aggiornato il sistema alla versione corrente.<br />
<br />
=====Familiarizzare con pacman=====<br />
Pacman è il miglior amico dell'utente Arch. E' fortemente raccomandato di studiarne i comandi e poi provarli. Provare:<br />
man pacman<br />
Andare in fondo a questo articolo per una panoramica sui comandi di [[pacman]].<br />
<br />
===Aggiungere un utente e impostare i gruppi===<br />
Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano con l'account di root perchè è troppo potente per usarlo solo per scrivere una lettera o ascoltare musica. Aggiungere invece un account utente con:<br />
adduser<br />
Mentre la maggior parte delle opzioni di default possono essere usate tranquillamente, si dovrebbe aggiungere ai propri gruppi supplementari almeno audio e wheel. <br />
Audio permette all'utente di utilizzare la scheda audio mentre wheel permette di passare all'account root con su. Altri gruppi da aggiungere (separati da una virgola) sono:<br />
<br />
*storage - per gestire i dispositivi di archiviazione<br />
<br />
*video - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3d<br />
<br />
*optical - per gestire i drive ottici<br />
<br />
*floppy - per accedere al floppy se necessario<br />
<br />
*lp - per gestire i processi di stampa <br />
<br />
<br />
Si può inoltre aggiungere optical ai gruppi se si vuole abilitare la registrazione di CD / DVD da parte dell'account utente.<br />
<br />
Vedi [http://wiki.archlinux.org/index.php/Groups Groups] per sapere di quali gruppi bisogna essere membri.<br />
Si può aggiungere il proprio utente ai gruppi desiderati in questo modo (come root):<br />
usermod -aG audio,video,floppy,lp,optical,network,storage,wheel USERNAME<br />
<br />
==Installare e configurare l'Hardware==<br />
===Configurare la scheda audio con alsamixer===<br />
L'Advanced Linux Sound Architecture (conosciuto con l'acronimo ALSA) è un componente del kernel di Linux che intende rimpiazzare l'originale Open Sound System (OSS) nel fornire i drivers per la scheda audio. Besides the sound device drivers, ALSA also bundles a user space library for application developers who want to use driver features with a higher level API than direct interaction with the kernel drivers. Il pacchetto alsa-utils contiene alsamixer, che permette di configurare la periferica audio dalla console. (Si può anche avviare da terminale in ambiente grafico).<br />
<br />
Installare il pacchetto alsa-utils:<br />
pacman -S alsa-utils<br />
<br />
poi configurare la scheda audio con<br />
alsaconf<br />
<br />
e usare alsamixer per regolare i volumi.<br />
alsamixer<br />
<br />
La scheda audio dovrebbe essere già funzionante ma non si sentirà alcun suono perché i volumi sono muti di default.<br />
Attivare il volume almeno del Master e del canale PCM muovendosi con le frecce di direzione sinistra/destra e premendo '''M'''. Incrementare o diminuire il livello dei volumi con le frecce di direzione sopra/sotto. (70-90 dovrebbe essere un livello ottimale). Uscire da alsamixer premendo ESC. <br />
<br />
Per non perdere al riavvio i settaggi appena effettuati dare i comando<br />
alsactl store<br />
<br />
e aggiungere alsa alla sezione DAEMONS in /etc/rc.conf.<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond '''alsa''')<br />
<br />
Se non è stato già fatto, aggiungere il proprio utente al gruppo audio con<br />
gpasswd -a USERNAME audio<br />
<br />
===Configurare la regolazione della frequenza della CPU===<br />
I processori moderni possono diminuire la frequenza e il voltaggio per ridurre il riscaldamento e il il consumo di energia. In primo luogo una riduzione porterà ad avere un sistema più silenzioso, quindi anche un sistema desktop ne avrà vantaggi. Installare cpufrequtils con<br />
pacman -S cpufrequtils<br />
e aggiungere cpufreq ai demoni in /etc/rc.conf. Editare il file di configurazione /etc/conf.d/cpufreq e cambiare <br />
governor="conservative"<br />
che incrementa dinamicamente la frequenza della cpu quando è necessario (che è una scelta sicura anche sui sistemi desktop). Modificare min_freq e max_freq per adattarle alle specifiche della cpu del sistema. If you don't know the frequencies, run ''cpufreq-info'' after loading one of the frequency scaling modules. Add the frequency scaling modules to your /etc/rc.conf modules line. Most modern notebooks and desktops can simply use the ''acpi-cpufreq'' driver, however other options include the ''p4-clockmod, powernow-k6, powernow-k7, powernow-k8, and speedstep-centrino'' drivers. Caricare il modulo con<br />
modprobe <modulname> <br />
e far partire cpufreq con<br />
/etc/rc.d/cpufreq start<br />
Per maggiori e più dettagliate informazione vedere [[Cpufrequtils]]<br />
<br />
===Alcune precisazioni per i portatili===<br />
Il supporto per ACPI è necesssario per usare alcune funzioni speciali sul notebook (e.g. ''sleep'', ''sleep'' quando il coperchio è chiuso, tasti speciali...). Installare acpid <br />
pacman -S acpid<br />
aggiungerlo ai demoni in /etc/rc.conf (acpid). Avviarlo con<br />
/etc/rc.d/acpid start<br />
<br />
Informazioni più specifiche riguardo ad Arch Linux sui diversi computer portatili si trovano in [[:Category:Laptops (English)]]<br />
<br />
==Installare e configurare X ==<br />
The X Window System (commonly X11, or just simply X) is a networking and display protocol which provides windowing on bitmap displays. It provides the standard toolkit and protocol to build graphical user interfaces (GUIs) on Unix-like operating systems.<br />
<br />
X provides the basic framework, or primitives, for building GUI environments: drawing and moving windows on the screen and interacting with a mouse and/or keyboard. X does not mandate the user interface individual client programs handle this. <br />
-----<br />
Installare i pacchetti base di Xorg usando pacman. E' il primo passo per costruire un ambiente grafico (GUI, Graphical User Interface).<br />
<br />
Da root, dare il comando:<br />
pacman -S xorg-server xorg-xkb-utils xorg-xauth xorg-server-utils xorg-xinit xf86-video-vesa xf86-input-mouse xf86-input-keyboard<br />
(Il vecchio gruppo di pacchetti xorg è stato rimosso. Se riappare, le opzioni per il suo uso saranno elencate qui.)<br />
Ora abbiamo i pacchetti base che servono per far partire il server X. Ora bisogna aggiungere il driver per la scheda grafica (e.g. xf86-video-<nome>). Per avere una lista completa dei driver video '''open-source''' digitare:<br />
pacman -Ss xf86-video | less<br />
Se non si conosce la scheda grafica in uso eseguire<br />
lspci | grep VGA<br />
Si riporta una lista dei driver '''open source''', e dei corrispondenti chipset video.<br />
*'''xf86-video-apm''' Alliance ProMotion video driver<br />
*'''xf86-video-ark''' ark video driver<br />
*'''xf86-video-ati''' ati video driver<br />
*'''xf86-video-chips''' Chips and Tehcnologies video driver<br />
*'''xf86-video-cirrus''' Cirrus Logic video driver<br />
*'''xf86-video-dummy''' dummy video driver<br />
*'''xf86-video-fbdev''' framebuffer video driver<br />
*'''xf86-video-glint''' GLINT/Permedia video driver<br />
*'''xf86-video-i128''' Number 0 i128 video driver<br />
*'''xf86-video-i740''' Intel i740 video driver<br />
*'''xf86-video-i810''' Intel i810/i830/i9xx video drivers<br />
*'''xf86-video-imstt''' Integrated Micro Solutions Twin Turbo vidoe driver<br />
*'''xf86-video-mga''' mga video driver (Matrox Graphics Adapter)<br />
*'''xf86-video-neomagic''' neomagic video driver<br />
*'''xf86-video-nv''' nvidia nv video driver<br />
*'''xf86-video-rendition''' Rendition video driver<br />
*'''xf86-video-s3''' S3 video driver<br />
*'''xf86-video-s3virge''' S3 Virge video driver<br />
*'''xf86-video-savage''' savage video driver<br />
*'''xf86-video-siliconmotion''' siliconmotion video driver<br />
*'''xf86-video-sis''' SiS video driver<br />
*'''xf86-video-sisusb''' SiS USB video driver<br />
*'''xf86-video-tdfx''' tdfx video driver<br />
*'''xf86-video-trident''' Trident video driver<br />
*'''xf86-video-tseng''' tseng video driver<br />
*'''xf86-video-unichrome''' Unichrome video drivers<br />
*'''xf86-video-v4l''' v4l video driver<br />
*'''xf86-video-vesa''' vesa video driver<br />
*'''xf86-video-vga''' VGA 16 color video driver<br />
*'''xf86-video-via''' via video driver<br />
*'''xf86-video-vmware ''' vmware video driver<br />
*'''xf86-video-voodoo ''' voodoo video driver<br />
<br />
* Notare che il driver '''vesa''' è il più generico, e dovrebbe essere compatibile con quasi tutti i moderni chipset video. Se non si riesce a trovare un driver adatto per il proprio chipset video, vesa '''dovrebbe''' funzionare.<br />
<br />
*Se si ha una scheda video nVIDIA o ATI, si può voler installare il driver proprietario nVIDIA or ATI. '''Installare i drivers video proprietari come spiegato più avanti''' in "Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)"<br />
<br />
Installare il driver video appropriato per la propria scheda video, ad esempio:<br />
pacman -S xf86-video-i810<br />
(per installare il driver del chipset intel 810.)<br />
<br />
==Creare /etc/X11/xorg.conf==<br />
=====What is /etc/X11/xorg.conf?=====<br />
/etc/X11/xorg.conf is the '''main configuration file''' for your '''X''' Window System, the foundation of your '''G'''raphical '''U'''ser '''I'''nterface. It is a plain text file ordered into sections and subsections. Important sections are ''Files, InputDevice, Monitor, Modes, Screen, Device, and ServerLayout''. Sections can appear in any order and there may be more than one section of each kind, for example, if you have more than one monitor, say a video projector and an on board LCD of a notebook. <br />
------<br />
Per default non c'è un file di configurazione di Xorg, e con l'ultimo Xorg non serve, se l'autoidentificazione ''funziona adeguatamente'' e non si devono attivare caratterisctiche tipo aiglx e simili. Tuttavia molti avranno ancora la necessità di generare un file di configurazione.<br />
<br />
*Per fare un file di configurazione usando Xorg eseguire<br />
Xorg -configure<br />
Che crea il file /root/xorg.conf. Spostare il file di configurazione generato nella posizione appropriata, e.g.,<br />
mv /root/xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
*Un altro metodo per fare un file xorg.conf senza metterci le mani sopra è quello di servirsi dell'utilità di tpowa:<br />
hwd -xa<br />
hwd (per vedere le diverse opzioni)<br />
<br />
I drive video proprietari inoltre hanno strumenti di utilità che elaborano il file xorg.conf per configurare i driver (vedi sotto). Questi sono <br />
aticonfig<br />
e<br />
nvidia-xconfig<br />
<br />
Tuttavia si dovrebbe avere dimestichezza nel modificare il file di configurazione manualmente (poiché ciò è necessario di solito per risolvere diversi inconvenienti di tanto in tanto):<br />
<br />
nano /etc/X11/xorg.conf<br />
<br />
Editare il file /etc/X11/xorg.conf per specificare i propri driver video. e.g.:<br />
Section "Device"<br />
Driver "i810"<br />
<br />
=====Un semplice test per X====<br />
<br />
A questo punto si dovrebbe avere xorg installato, con un driver video adatto e un file di configurazione /etc/X11/xorg.conf. Per testare la propria configurazione velocemente, prima di installare un ambieinte desktop completo, installare '''xterm'''. Xterm è un emulatore di terminale molto semplice che gira nell'ambiente X Server. Xterm consentirà di verificare effettivamente se il driver video e /etc/X11/xorg.conf sono configurati correttamente. In alternativa, si può verificare se l'autorilevamento di X funziona in modo soddisfacente, in assenza di /etc/X11/xorg.conf.<br />
<br />
pacman -S xterm<br />
<br />
Modificare il file /home/username/.xinitrc, '''come utente normale''', per stabilire l'evento del server X da chiamare col comando 'startx':<br />
<br />
su mionomeutente<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
e aggiungere (o decommentare)<br />
<br />
exec xterm<br />
<br />
Si dovrebbe avere qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
exec xterm<br />
# exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
(Assicurarsi di avere una sola linea commentata in ~/.xinitrc ) Se non c'è ~/.xinitrc, si deve semplicemente crearne uno con le informazioni viste sopra.<br />
<br />
Avviare il server X come utente normale, con:<br />
<br />
startx<br />
Si dovrebbe avere una sessione di xterm aperta. Si può uscire dal server X con Ctrl+Alt+Backspace, o digitando "exit". Se si hanno problemi nell'avviare X, si possono cercare gli errori nel file /var/log/Xorg.0.log e nei messaggi sulla consolle da cui è stato avviato X.<br />
<br />
Ora si potrebbe installare un login manager grafico (per evitare di dover editare startx ogni volta che si accende il computer) tipo [[GDM]] or [[KDM]], però per questo ''si può'' attendere e si trovano istruzioni dettagliate sulla configurazione di Xorg nell'articolo [[Xorg]].<br />
<br />
===Regolare il layout della tastiera===<br />
Per cambiare il layout della tastiera aprire il file /etc/X11/xorg.conf e aggiungere queste linee nella sezione Input (keyboard0) (l'esempio mostra un layout italiano con nessun tasto inattivo, modificarlo secondo le necessità).<br />
Option "XkbLayout" "it"<br />
Option "XkbVariant" "nodeadkeys"<br />
<br />
===Regolare il Mouse per l'uso della rotellina===<br />
Se si vuole abilitare l'uso della rotellina, aggiungere alla sezione Input (mouse0):<br />
Option "ZAxisMapping" "4 5 6 7"<br />
<br />
===evdev===<br />
Se si possiede un mouse moderno con diversi tasti e funzioni, sarebbe meglio installare il driver per il mouse evdev, che permette di sfruttare la piena funzionalità del proprio mouse:<br />
<br />
pacman -S xf86-input-evdev<br />
Caricare il driver:<br />
modprobe evdev<br />
Trovare il nome del mouse:<br />
cat /proc/bus/input/devices | egrep "Name"<br />
Utilizzando il nome del mouse, configurare la sezione InputDevice di /etc/X11/xorg.conf di conseguenza, eg:<br />
Section "InputDevice"<br />
Identifier "Evdev Mouse"<br />
Driver "evdev"<br />
Option "Name" "Logitech USB-PS/2 Optical Mouse"<br />
Option "CorePointer"<br />
EndSection<br />
Si può avere solo '''un''' dispositivo "CorePointer" specificato in /etc/X11/xorg.conf, perciò assicurarsi di decommentare le righe relative ad un nuovo mouse solo dopo aver correttamente rimosso quelle relative al mouse non più utilizzato.<br />
<br />
Modificare anche la sezione ServerLayout per includere Evdev Mouse come CorePointer e.g.:<br />
Section "ServerLayout"<br />
Identifier "Layout0"<br />
Screen 0 "Screen0"<br />
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"<br />
InputDevice "Evdev Mouse" "CorePointer"<br />
<br />
===Usare i driver proprietari della scheda grafica (Nvidia, Ati)===<br />
Si potrebbero voler utilizzare i drivers proprietari nVIDIA or ATI. <br />
====Scheda grafica Nvidia====<br />
I driver nVIDIA proprietari sono generalmente cosiderati di qualità eccellente, e offrono prestazioni 3D superiori.<br />
<br />
Prima di configurare la scheda grafica bisogna sapere quali sono i driver adatti. Arch ha attualmente 3 diversi diriver ognuno dei quali è adatto a un certo sottogruppo di schede:<br />
# '''nvidia-71xx''' ''per schede molto vecchie come TNT e TNT2''<br />
# '''nvidia-96xx''' ''supporta debolmente le schede più nuove fino alla GF 4''<br />
# '''nvidia''' ''supporta solo le GPU più nuove, successive alla GF 4''<br />
<br />
Consultare l'homepage di nVIDIA per vedere quella che va bene. La differenza è solo per l'intallazione; la configurazione è la stessa per tutti i driver.<br />
<br />
Installare i driver nvidia appropriati, p. es.:<br />
pacman -S nvidia<br />
<br />
A questo punto, ci sono 3 modi di procedere.<br />
<br />
*'''1.''' Se non esiste affatto un file xorg.conf, o se c'è un xorg.conf e si vuole '''generarne uno completamente nuovo''' con l'utilità di nVIDIA, fare una copia di quello vecchio:<br />
mv /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.old<br />
Quindi creare il nuovo /etc/X11/xorg.conf con<br />
nvidia-xconfig<br />
L'utilità nvidia-xconfig crea nomalmente un xorg.conf molto corto, semplificato e facile da leggere.<br />
<br />
Ha anche diverse opzioni che specificano ulteriormente il contenuto e le opzioni del file xorg.<br />
Per esempio,<br />
nvidia-xconfig --composite --add-argb-glx-visuals<br />
<br />
Per informazioni più dettagliate, vedere nvidia-xconfig(1).<br />
<br />
*'''2.'' ''''Expert Option:''' Se esiste un xorg.conf e si vuole utilizzare quello, editare xorg manualmente, e at the very least, aggiustare la sezione Device Section cambiando Driver "<vecchionomedriver>" con Driver "nvidia".<br />
Section "Device"<br />
<br />
Driver "nvidia" <br />
*'''3.''' In alternativa, si può tenere il file /etc/X11/xorg.conf esistente ed eseguire:<br />
nvidia-xconfig<br />
che '''aggiorna''' automaticamente /etc/X11/xorg.conf per l'utilzzo col driver proprietario nVIDIA.<br />
<br />
Alcune opzioni utili nella sezione device sono (attenzione che queste potrebbero non funzionare sul sistema in uso):<br />
Option "RenderAccel" "true"<br />
Option "NoLogo" "true"<br />
Option "AGPFastWrite" "true"<br />
Option "EnablePageFlip" "true"<br />
<br />
nvidia-xconfig aggiunge automaticamente l'opzione glx in xorg. Se non si usa nvidia-xconfig, si dovrebbe aggiungerla alla sezione module:<br />
<br />
Load "glx"<br />
Ricontrollare /etc/X11/xorg.conf per essere sicuri che i valori di default depth, horizontal refresh, vertical refresh e resolutions siano accettabili.<br />
<br />
Logout e login.<br />
<br />
Avviare il server X server come utente normale, per testare la configurazione:<br />
startx<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione Nvidia si trovano nell'articolo [[NVIDIA]].<br />
<br />
====Schede grafiche ATI====<br />
I possessori di schede ATI hannno due opzioni per i driver. Se si è indecisi sui driver da usare si consiglia di provare prima quello open source. Il driver open source soddisfa la maggior parte delle esigenze oltre a essere generalmente meno problematico.<br />
<br />
Installare il driver ATI '''proprietario''' con<br />
pacman -S catalyst catalyst-utils<br />
<br />
Usare lo strumento di utilità aticonfig per modificare il file xorg.conf. Aggiungere quindi fglrx alla riga MODULES in /etc/rc.conf.<br />
Nota: Il driver proprietario non supporta [[AIGLX]]. Per usare [[Compiz]] o [[Beryl]] con questo driver si deve usare [[XGL]].<br />
<br />
Installare il driver ATI '''open-source''' con<br />
pacman -S xf86-video-ati<br />
(potrebbe essere necessario installare anche il pacchetto libgl-dri per abilitare l'accelerazione 3d.)<br />
Modifica poi il file /etc/X11/xorg.conf nella sezione "Device" e inserisci come Driver "radeon".<br />
<br />
Attualmente il driver open source non ha lo stesso livello di prestazioni di quello proprietario. Inoltre non ha il TV-out, il supporto per i DVI dual-link, e probabilmente altre caratteristiche. Per un'altro verso supporta Aiglx e ha un miglior supporto per il dual-head.<br />
<br />
Istruzioni avanzate per la configurazione delle schede ATI si trovano in [[ATI | ATI wiki]].<br />
<br />
==Installare e configurare un ambiente Desktop==<br />
Se si chiede quale sia il miglior Desktop Environment o Window Manager, si riceveranno diverse risposte. Bisogna scegliere tra varie possibilità l'ambiente più adatto alle proprie esigenze.<br />
* Se si cerca qualcosa di completo e simile a Windows e Mac OSX, '''KDE''' è una buona scelta.<br />
* Se si cerca qualcosa più minimale, che segue il pincipio K.I.S.S. più da vicino, è meglio '''GNOME'''.<br />
* Se si ha una vecchia macchina o si cerca qualcolsa di più leggero, una buona soluzione è '''xfce4''' poichè dà ancora un ambiente desktop completo.<br />
* Se si vuole qualcosa di ancora più leggero, '''openbox''', '''fluxbox''' o '''fvwm2''' può essere quello giusto (per non parlare di tutti gli altri window manager leggeri come '''icewm''', '''windowmaker''' e''' twm'''). <br />
* Se si ha in mente qualcosa di completamente differente provare '''ion''', '''wmii''' o '''dwm'''.<br />
<br />
===Installare i font===<br />
Inizialmente conviene installare alcuni font attraenti '''prima di installare un ambiente desktop/window manager. Dejavu e bitstream-vera sono dei set di font carini. Per i siti web sarebbe meglio avere anche i font microsoft. Installare con<br />
pacman -S ttf-ms-fonts ttf-dejavu ttf-bitstream-vera<br />
<br />
===Gnome===<br />
====Generalità su Gnome====<br />
The '''G'''NU '''N'''etwork '''O'''bject '''M'''odel '''E'''nvironment. Il progetto GNOME project prevede due cose: l'ambiente desktop GNOME, un intuitivo e attraente desktop per utenti finali, e la piattaforma di sviluppo GNOME, un'architettura estesa per la creazione di applicazioni da integrare nel resto del desktop.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare l'ambiente GNOME completo con:<br />
pacman -S gnome gnome-extra<br />
Per essere sicuri scegliere tuttii pacchetti mostrati.<br />
In alternativa, si può installare un more basic, stripped-down GNOME:<br />
pacman -S gnome<br />
<br />
=====DEMONI utili per GNOME=====<br />
Un demone è un programma che gira in background, attendendo un segnale per intervenire ed offire un servizio. Il demone '''hal''', tra l'altro, automatizza il montaggio di dischi, drives ottici (CD/DVD) e drives/thumbdrives USB per l'utilizzo in ambiente grafico. Il demone '''fam''' consente l'aggiornamento in tempo reale dell'interfaccia grafica del sistema ad ogni alterazione dei file nel file system. Permette ad esempio l'accesso istantaneo ai programmi appena installati e l'aggiornamento di Desktop e File Manager dopo aver spostato o cancellato un file. Entrambi '''hal''' e '''fam''' rendono più facile la vita dell'utente di GNOME.<br />
<br />
Si può voler installare un Login Manager grafico. Per GNOME, il demone '''gdm''' è la scelta giusta. Installare gdm con<br />
pacman -S gdm<br />
Quasi sicuramente si vorranno i demoni '''hal''' and '''fam'''.<br />
<br />
Per attivare hal e fam:<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Aggiungerli in /etc/rc.conf nella sezione DAEMONS, così partiranno automaticamente all' avvio del sistema:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
<br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam gdm''')<br />
(se si preferisce loggarsi in console e far partire X manualmente come da 'tradizione Slackware', omettere gdm).<br />
<br />
====~/.xinitrc====<br />
<br />
Questo file di configurazione controlla ciò che succede quando si da il comando 'startx'.<br />
<br />
Modificare /home/username/.xinitrc per utilizzare GNOME:<br />
<br />
nano ~/.xinitrc<br />
<br />
Decommentare la linea 'exec gnome-session' in modo che somigli a qualcosa di simile:<br />
<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
# exec startkde<br />
exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
<br />
Se il file ~/.xinitrc non esiste, bisogna crearlo e inserirvi le informazioni indicate qui sopra. Tenere ben presente che si deve avere '''solo una''' linea decommentata nel file ~/.xinitrc.<br />
<br />
Passare all'utente normale:<br />
su USERNAME<br />
<br />
e provare con:<br />
startx<br />
<br />
Sarebbe opportuno installare anche un terminale e un editor di testo. Tra le possibili scelte si segnalano gnome-terminal e geany:<br />
pacman -S geany gnome-terminal<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Gnome si trovano nell'articolo [[Gnome (Italiano)|Gnome]].<br />
<br />
====Migliorare l'aspetto del desktop====<br />
Non tutti trovano i temi e le icone di gnome molto attraenti. Un tema gtk carino è murrine. Installarlo con<br />
pacman -S gtk-engine-murrine<br />
e selezionarlo con System->Preferences->Theme. Diversi temi, icone e sfondi si trovano in [http://www.gnome-look.org Gnome Look]<br />
<br />
===KDE===<br />
====Generalità su KDE====<br />
The '''K''' '''D'''esktop '''E'''nvironment. KDE è un potente ambiente grafico desktop Free Software per stazioni di lavoro GNU/Linux e Unix. Unisce facilità d'uso, contemporanea funzionalità e grafica straordinaria con la superiorità tecnologica dei sistemi operativi simili a UNIX.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Arch propone diverse versioni di kde: '''kde, kdebase, and KDEmod'''. Scegliere '''una''' delle seguenti e proseguire con '''"Useful KDE DAEMONS"''':<br />
<br />
'''1.)''' Il pacchetto '''kde''' è il pacchetto KDE vanilla completo, ~300MB.<br />
pacman -S kde<br />
'''2.)''' Il pacchetto '''kdebase''' è una versione is più snella con meno applicazioni, ~80MB.<br />
pacman -S kdebase<br />
'''3.)''' Infine, '''KDEmod''' è un sistema esclusivo di Arch Linux tenuto dalla comunità, modificato per avere grandi prestazioni e modularità. Il sito web del progetto KDEmod si trova in [http://kdemod.ath.cx/ http://kdemod.ath.cx/]. KDEmod è estremamente veloce, leggero e reattivo, con tema gradevole e personalizzabile. <br />
<br />
Per installare KDEmod in 5 facili passi, è sufficiente seguire queste istruzioni d'intallazione...<br />
Note: Prima di iniziare ricordarsi di leggere tutti i messaggi d'installazione. Essi sono abbstanza esaurienti e should solve any upcoming questions after the installation. If you cant scroll back to see all messages, just take a look into /var/log/pacman.log<br />
<br />
*1. Add the kdemod repo to your /etc/pacman.conf:<br />
nano /etc/pacman.conf<br />
Add one of these entries at the top of your server list:<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/i686<br />
for 32 bit Arch, or<br />
[kdemod]<br />
Server = http://kdemod.ath.cx/repo/current/x86_64<br />
for 64 bit Arch.<br />
<br />
*2. You must also activate the [community] repository in /etc/pacman.conf because KDEmod needs some packages from this repository. Make sure the following lines are uncommented:<br />
[community]<br />
Include = /etc/pacman.d/community<br />
<br />
<br />
*3. Update your package database with pacman -Syu. Now you can choose between two installations:<br />
<br />
pacman -S kdemod ''- installs a light base system''<br />
pacman -S kdemod-complete ''- installs the full KDE desktop''<br />
<br />
If you encounter any errors or conflicts at this step, check pacmans output, and if there are some unsolvable problems, tell us about them at the forums.<br />
*4. Install your localization. Take a look at the list of packages or simply do a pacman -Ss kdemod-kde-i18n to see which of them are already included.<br />
<br />
*5. Install all the extra apps you want. You can check out all available KDEmod packages by entering pacman -Sl kdemod<br />
<br />
====Useful KDE DAEMONS====<br />
<br />
KDE will require the '''hal''' ('''H'''ardware '''A'''bstraction '''L'''ayer) and '''fam''' ('''F'''ile '''A'''lteration '''M'''onitor) daemons. The '''kdm''' daemon is the '''K''' '''D'''isplay '''M'''anager, which provides a '''graphical login''', if desired.<br />
<br />
Recall from above that a daemon is a program that runs in the background, waiting for events to occur and offering services. The hal daemon, among other things, will automate the mounting of disks, optical drives, and USB drives/thumbdrives for use in the GUI. The fam daemon will allow real-time representation of file alterations in the GUI, allowing instant access to recently installed programs, or changes in the file system.. Both '''hal''' and '''fam''' make life easier for the KDE user, and are installed when you install KDE.<br />
<br />
Start hal and fam:<br />
<br />
/etc/rc.d/hal start<br />
<br />
/etc/rc.d/fam start<br />
<br />
Edit your DAEMONS section in /etc/rc.conf:<br />
nano /etc/rc.conf<br />
Add '''hal''' and '''fam''' to your DAEMONS section, to start them on bootup. If you prefer a graphical login, add '''kdm''' as well: <br />
DAEMONS=(syslog-ng network crond alsa '''hal fam kdm''')<br />
(If you prefer to log into the '''console''' and manually start X in the 'Slackware tradition', leave out kdm.)<br />
<br />
=====~/.xinitrc=====<br />
This configuration file controls what occurs when you type 'startx'.<br />
<br />
Edit your /home/username/.xinitrc to utilize KDE:<br />
nano ~/.xinitrc<br />
Uncomment the 'exec startkde' line so that it looks like this:<br />
#!/bin/sh<br />
#<br />
# ~/.xinitrc<br />
#<br />
# Executed by startx (run your window manager from here)<br />
#<br />
#exec xterm<br />
#exec wmaker<br />
exec startkde<br />
# exec gnome-session<br />
# exec icewm<br />
# exec blackbox<br />
# exec fluxbox<br />
If you do not have a ~/.xinitrc file, simply create it with the above information. Remember, you must have only '''one''' uncommented line in your ~/.xinitrc.<br />
<br />
Switch to your normal user:<br />
su username<br />
Now try starting your X Server:<br />
startx<br />
<br />
Congratulations! Welcome to your KDE desktop environment on your new Arch Linux system! You may wish to continue by viewing [[Post Installation Tips]], or the rest of the information below.<br />
<br />
Istruzioni avanzate su come installare e configurare KDE si trovano nell'articolo [[KDE]].<br />
===Xfce===<br />
====Generalità su Xfce====<br />
Xfce è un ambiente desktop (DE), tipo GNOME o KDE. Contiene una serie di applicazioni come: un'applicazione root window, un window manager, un file manager, un pannello, etc. Xfce è scritto utilizzando il toolkit GTK2 e contiene un proprio ambiente di sviluppo (librerie, demoni, etc.) simile agli altri grandi DE. Diversamente da GNOME o KDE, Xfce è leggero e progettato più sul modello di CDE che su quello di Windows o Mac. Ha un ciclo di sviluppo molto più lento, ma è molto stabile ed estremamente veloce. Xfce è ottimo per sistemi hardware più vecchi.<br />
<br />
====Installazione====<br />
Installare xfce con<br />
pacman -S xfce4 xfce4-goodies <br />
<br />
In kdm o gdm xfce compare nell'elenco delle nuove sessioni. In alternativa si può usare<br />
startxfce4<br />
<br />
Istruzioni avanzate per l'installazione e la configurazione di Xfce si trovano nell'articolo [[Xfce]].<br />
<br />
===*box===<br />
====Fluxbox====<br />
Fluxbox © è un altro windowmanager per X.<br />
E' basato sul codice di Blackbox 0.61.1. Fluxbox assomiglia a blackbox e può gestire stili, colori, posizione di finestre e cose simili esattamente come blackbox (ha compatibilità al 100% con stili e temi).<br />
<br />
Installa Fluxbox usando <br />
pacman -S fluxbox fluxconf<br />
<br />
Se usi gdm/kdm come gestori dei login sarà aggiunta una nuova sessione fluxbox automaticamente. Altrimenti dovrai modificare il file .xinitrc del tuo utente ed aggiungere questo:<br />
exec startfluxbox<br />
<br />
Sono disponibili maggiori informazioni in [[Fluxbox]].<br />
<br />
====Openbox====<br />
Openbox è un window manager aderente agli standard, veloce, leggero ed estensibile.<br />
<br />
Openbox lavora con le tue applicazioni, e rende più facile la gestione del tuo desktop. Questo perchè l'approccio al suo sviluppo è stato l'esatto opposto di quello che sembra essere lo standard per i gestori di finestre. Openbox è stato scritto prima di tutto per essere aderente agli standard e lavorare a dovere. Solo quando questi requisiti sono stati soddisfatti, gli sviluppatori si sono concentrati sull'interfaccia.<br />
<br />
Openbox è perfettamente funzionale come unico ambiente di lavoro, o può essere usato come un rimpiazzo per i gestori di finestre predefiniti in GNOME o KDE.<br />
<br />
Installa openbox usando<br />
pacman -S openbox obconf obmenu<br />
<br />
Una volta che openbox è stato installato riceverai l'avviso di spostare menu.xml e rc.xml in ~/.config/openbox nella tua cartella home.<br />
<br />
mkdir -p ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/rc.xml ~/.config/openbox/<br />
cp /etc/xdg/openbox/menu.xml ~/.config/openbox/<br />
<br />
Nel file "rc.xml" puoi cambiare diversi impostazioni per Openbox (oppure puoi usare OBconf). In "menu.xml" puoi cambiare il menu che compare con il click del tasto destro.<br />
<br />
Per poter fare l'accesso ad openbox puoi fare il login grafico con KDM/GDM oppure con startx, nel qual caso dovrai editare il tuo ~/.xinitrc (come utente) e aggiungere <br />
<br />
exec openbox<br />
<br />
Per KDM non c'è nient'altro da fare, openbox è aggiunta nel menu "Sessioni" di KDM.<br />
<br />
Programmi utili per openbox sono:<br />
* PyPanel o lxpanel ise vuoi un pannello<br />
* feh se vuoi impostare lo sfondo<br />
* ROX se vuoi un filemanager semplice e le icone sul desktop<br />
<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili in [[Openbox]].<br />
<br />
===fvwm2===<br />
FVWM è un manager di desktop virtuali per X estremamente potente e conforme alle specifiche ICCCM. Lo sviluppo è attivo, e il supporto è eccellente.<br />
<br />
Installa fvwm2 con<br />
pacman -S fvwm <br />
<br />
fvwm sarà automaticamente aggiunto al menu sessioni di kdm/gdm. Altrimenti aggiungi<br />
exec fvwm<br />
<br />
al .xinitrc del tuo utente.<br />
<br />
Nota che questa versione stabile di fvwm è vecchia di qualche anno. Se vuoi versioni più recenti di fvwm, ci sono un po' di pacchetti fvwm-devel nelle repositories unstable.<br />
<br />
==HAL==<br />
Since you have now installed a desktop environment now would be a good time to also install HAL. HAL allows plug-and-play for your mobile phone, your iPod, your external HD's, etc. It will mount the device and make a nice visual icon on your desktop and/or in 'My Computer', allowing you to access the device after you have plugged it in instead of having to manually configure the /etc/fstab file or udev rules for each and every new device.<br />
<br />
KDE, GNOME and XFCE uses HAL.<br />
<br />
The installation procedure is described in the [[HAL]] article. Some information can also be found at [http://en.wikipedia.org/wiki/HAL_(software) Wikipedia].<br />
<br />
==Applicazioni utili==<br />
Questa sezione non sarà mai completa. Mostra solamente alcune buone applicazioni per l'utente di ogni giorno.<br />
===Internet===<br />
Firefox e Thunderbird sono buone applicazioni per navigare in internet e gestire le tue email. Se stai usando Gnome potresti voler dare un'occhiata a epiphany ed evolution, se stai usando KDE konqueror e kmail potrebbero fare al caso tuo. Se vuoi qualcosa di completamente differente puoi sempre usare Opera e vari browser testuali. Pidgin (Gaim) e Kopete sono buoni instant-messengers rispettivamente per Gnome e KDE. PSI e Gajim sono perfetti se usi solo Jabber o GoogleTalk.<br />
<br />
===Ufficio===<br />
Openoffice è una suite per l'ufficio completa (simile a Microsoft Office). Abiword è una buon e leggero wordprocessor alternativo, gnumeric è un'alternativa a excel per Gnome. KOffice è una suite per l'ufficio completa per il desktop KDE. Gimp (o gimpshop) sono programmi di grafica (pixel based e simili a Adobe Photoshop) mentre Inkscape è un programma di grafica vettoriale (come Adobe Illustrator). E ovviamente Arch rende disponibile un set completo di programmi LaTex. <br />
<br />
==Multimedia ==<br />
<br />
<br />
===Lettori Video===<br />
====VLC====<br />
<br />
VLC Player è un lettore multimediale per Linux. Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy vlc<br />
<br />
(TODO) Instructions for VLC mozilla plug-in<br />
<br />
====Mplayer====<br />
<br />
MPlayer è un lettore multimediale per Linux Per installarlo dai semplicemente<br />
<br />
pacman -Sy mplayer<br />
<br />
Ha anche un plugin per Mozilla per i video e gli stream nelle pagine web. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy mplayer-plugin<br />
<br />
Se usi KDE, KMplayer è la scelta migliore. Ha un plugin per i video e gli stream nelle pagine web, che funziona con Konqueror. Per installarlo:<br />
<br />
pacman -Sy kmplayer<br />
<br />
(TODO) GMPlayer instructions<br />
<br />
====Totem====<br />
(TODO)totem-xine resta la migliore scelta se vuoi guardare dvd.<br />
====Kaffeine====<br />
<br />
Kaffeine è una buona scelta per gli utenti KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy kaffeine<br />
<br />
===Lettori Audio===<br />
====Gnome====<br />
(TODO)Banshee, Quodlibet, [[Exaile]], Rhythmbox, Listen sono tutti buoni lettori audio. Guarda su gnomefiles.org per compararli.<br />
<br />
====KDE ====<br />
<br />
Amarok è uno dei migliori lettori audio e libreria musicale per KDE. Per installarlo,<br />
<br />
pacman -Sy amarok-base<br />
<br />
====Console====<br />
Moc è un lettore audio basato su ncurses; un'altra buona scelta è mpd con un frontend.<br />
<br />
Un'altra ottima scelta è cmus[http://freshmeat.net/projects/cmus/] o anche cplay.<br />
<br />
====Altri lettori basati su X====<br />
(TODO)Xmms, audacious, bmpx.<br />
<br />
<br />
===Codecs e altri tipi di contenuti multimediali===<br />
====DVD====<br />
Puoi usare totem-xine, mplayer o kaffeine (tanto per dire tre dei più conosciuti) per guardare dvd. L'unica cosa di cui potresti aver bisogno è libdvdcss. Ricordati che usarla può essere illegale in certi stati.<br />
<br />
====Flash====<br />
Installa il plugin flash con <code>pacman -S flashplugin</code> per abilitare Macromedia (ora Adobe) Flash nel tuo browser.<br />
====Quicktime====<br />
I codec quicktime sono contenuti nel pacchetto '''codecs''' . Per installarlo dai<br />
pacman -S codecs<br />
====Realplayer====<br />
Il codec per Realplayer 9 è contenuto nel pacchetto codecs. Per installarlo,<br />
pacman -S codecs<br />
C'è Realplayer 10 disponibile come pacchetto binario per Linux. Puoi ottenerlo da AUR [http://aur.archlinux.org/packages.php?do_Details=1&ID=1590&O=0&L=0&C=0&K=realplay&SB=&SO=&PP=25&do_MyPackages=0&do_Orphans=0&SeB=nd here]<br />
<br />
===Masterizzare CD e DVD===<br />
(Todo)Brasero, k3b, cdrecord, graveman...<br />
<br />
La maggioranza dei programmi di masterizzazione usano cdrecord:<br />
<br />
pacman -S cdrkit<br />
<br />
Un buon programma per masterizzare DVD da linea di comando è growisofs:<br />
<br />
pacman -S dvd+rw-tools<br />
<br />
===TV-Cards===<br />
Ci sono molte cose da fare se vuoi guardare la TV in (Arch) Linux. La parte più importante è trovare che Chip sta usando il tuo sintonizzatore tv. Comunque, ce ne sono parecchi supportati. Assicurati di controllare in qualche Database di Hardware per esserne sicuro (per esempio, [http://en.opensuse.org/HCL/TV_Cards] ). Una volta che conosci il tuo modello, ci sono pochi passi per far funzionare tutto.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi, avrai bisogno di usare i bttv-drivers (esistono altri drivers, vedi [http://linux.bytesex.org/v4l2/drivers.html]) , con i moduli I2C-modules.<br />
<br />
Configurarli è il passo più difficile. Se sei fortunato,<br />
modprobe bttv <br />
riconoscerà automaticamente la scheda (guarda <code>dmesg</code> per i risultati). Nel qual caso, hai solo bisogno di installare un programma per guardare la TV. Ne parleremo più avanti, comunque.<br />
Se il riconoscimento automatico non ha funzionato, avrai bisogno di controllare il file CARDLIST, che è incluso nell'archivio di bttv[http://dl.bytesex.org/releases/video4linux/] per cercare i giusti parametri per la tua scheda. Una PV5951 senza supporto radio avrà bisogno di questa linea:<br />
modprobe bttv card=42 radio=0<br />
<br />
Alcune schede hanno bisogno della linea seguente per produrre suono:<br />
modprobe tvaudio<br />
Comunque, questo può cambiare. Semplicemente fai delle prove. Altre schede hanno bisogno di<br />
modprobe tuner<br />
<br />
E' una questione di tentativi ed errori, comunque.<br />
<br />
TODO: clarify the installation-procedure<br />
<br />
Per guardare la TV, installa il pacchetto xawtv con<br />
pacman -S xawtv<br />
e leggi la sua pagina man.<br />
<br />
TODO: clarify some possible problems and procedures. Introduction to XAWTV on another page?<br />
<br />
===Fotocamere Digitali===<br />
I modelli recenti di macchine digitali sono supportati come periferiche usb di archiviazione, il che vuol dire che puoi semplicemente collegarle e copiare le immagini. Modelli più vecchi possono usare il ptp (Picture Transfer Protocol), che ha bisogno di un "driver speciale". Gphoto2 fornisce questo driver e permette un trasferimento delle immagini da shell, digikam (per kde) e gthumb (per Gnome, gtkam potrebbe essere un'altra scelta) usano questo driver e offrono una comoda interfaccia.<br />
<br />
===Memorie USB / Hard Disks===<br />
Memorie USB e hard disks sono supportati fin da subito e apparirà un nuovo device scsi (/dev/sdx). Se stai usando KDE o Gnome dovresti usare dbus e hal (aggiungili ai tuoi demoni in /etc/rc.conf) e loro saranno montati automaticamente. Se usi un Desktop Environment diverso dai un'occhiata a ivman.<br />
<br />
==Manuntenzione del sistema==<br />
===Pacman===<br />
[[Pacman]] è un package manager sia dal lato binario sia dal lato sorgenti, capace di scaricare, installare e aggiornare pacchetti da repositories locali e remoti, con piena gestione delle dipendenze, e ha tools facili da capire per creare i tuoi pacchetti.<br />
<br />
Una descrizione più dettagliata può essere trovata in [[Pacman]].<br />
<br />
==== Comandi Utili ====<br />
<br />
Per sincronizzare il database locale dei pacchetti con le repositories remote (è una buona idea far questo prima di installare e aggiornare pacchetti):<br />
pacman -Sy<br />
<br />
Per installare o aggiornare un singolo pacchetto o una lista di pacchetti (incluse le dipendenze):<br />
pacman -S pacchetto1 pacchetto2<br />
<br />
Per rimuovere un singolo pacchetto, lasciando tutte le sue dipendenze installate:<br />
pacman -R pacchetto<br />
<br />
Per rimuovere anche tutti le dipendenze dei pacchetti che non sono usate da nessun'altro pacchetto installato:<br />
pacman -Rs pacchetto<br />
<br />
Per aggiornare tutti i pacchetti nel sistema:<br />
pacman -Su<br />
<br />
Per cercare nel database pacchetti una lista di pacchetti che corrispondono alla parola cercata:<br />
pacman -Ss parola<br />
<br />
==Ulteriori Informazioni==<br />
Ulteriori informazioni e supporto possono essere trovati all'[http://www.archlinux.it homepage italiana di arch] ,nell'[http://www.archlinux.org homepage ufficiale di arch], nei [http://www.archlinux.it/forum forum italiano] e [http://bbs.archlinux.org forum inglese ] , nei canali irc di Arch e nelle mailing list.</div>
Biagio
https://wiki.archlinux.org/index.php?title=Official_repositories_(Italiano)&diff=38118
Official repositories (Italiano)
2008-03-05T17:02:18Z
<p>Biagio: /* Sfondo Storico */</p>
<hr />
<div>[[Category:Package management (Italiano)]]<br />
[[Category:About Arch (Italiano)]]<br />
[[Category:General (Italiano)]]<br />
{{i18n_links_start}}<br />
{{i18n_entry|English|Official Repositories}}<br />
{{i18n_entry|Česky|Oficiální repozitáře (Česky)}}<br />
{{i18n_entry|Español|Repositorios Oficiales}}<br />
{{i18n_entry|Italiano|Official Repositories (Italiano)}}<br />
{{i18n_entry|简体中文|官方软件仓库}}<br />
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:''In quanto c'è molta confusione sui repository ufficiali questa wiki prova a spiegare il loro significato:''<br />
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= Sfondo Storico =<br />
<br />
La maggioranza delle suddivisioni dei repository esistono per motivi storici. Originariamente quando questa distro era usata da pochissimi utenti, c'era un solo repo che ora è [core] - si chiamava [official]. Questo repository conteneva le applicazioni preferite di Judd , nonostante ciò non è abbastanza il caso adesso. È destinato a contenere una di ogni "tipo" di programma - un DE uno dei principali browser, etc.<br />
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C'erano utenti in passato a cui non piaceva la selezione di Judd, così da quando [[ABS - The Arch Build System | ABS]] è così semplice da usare loro si crearono i pacchetti da soli. Questi pacchetti andarono in un repo chiamato [unofficial], che fu mantenuto da altri sviluppatori oltre Judd. Alla fine, i due repo erano entrambi considerati ugualmente sostenuti dagli sviluppatori, dunque i nomi<br />
[official] e [unofficial] non erano più adatti. Furono rinominati [current] e [extra] alla versione 0.5. In breve tempo dopo la versione 2007.8.1, [current] cambiò nome in [core] per non confondere sul suo contenuto. I repo ora sono praticamente uguali agli occhi degli sviluppatori e della comunità ma [core] ha qualche differenza, la principale è che i pacchetti conenuti nell' Install CD e nelle release snapshots sono prese solo da[core]. Questo repo garantisce ancora un completo sistema Linux ma può non essere il sistema che tu voglia.<br />
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Ora, tra la 0.5 o 0.6, si accorsero che c'erano molti pacchetti che gli sviluppatori non volevano mantenere. Uno degli sviluppatori (Xentac) preparò il "Trusted User Repositories" che erano dei repo fondamentalmente non ufficiali in cui utenti fidati avrebbero potuto collocare i pacchetti che avevano creato. C'era un repo [staging] dove i pacchetti potevano essere promossi nei repo ufficiali da uno degli sviluppatori di Arch, ma diversamente da questo, gli sviluppatori e gli utenti fidati erano più o meno distinti. <br />
<br />
Questo funzionò per un pò, ma non quanto gli utenti fidati trascuravano i loro repo e gli utenti non fidati volevano condividere i propri pacchetti. Qusto portò allo sviluppo di [http://aur.archlinux.org/ AUR]. I TUs (utenti fidati) furono furono aggregati in un gruppo più unnito, e ora insieme mantengono il repo [community] . I Trusted Users sono ancora un gruppo separato dagli svilupptori di Arch Linux e non c'è molto dialogo tra di loro. Comunque, pacchetti popolari sono ancora promossi talvolta da [community] a [extra]. [http://aur.archlinux.org/ AUR] inoltrepermette a non TU di inviare PKGBUILD per farli usare ad altri utenti. Questi pacchetti non sono supportati e i pacchetti sono talvolta definiti il repo [unsupported] sebbene in quanto nessun pacchetto binario venga distribuito, unsupported non è veramente un repository.I Trusted users possono adottare pacchetti da unsupported in [community] a loro discrezione, sia perchè il pacchetto sia popolare o perchè sono interessati a mantenerlo.<br />
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= Lista di repository =<br />
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== [core] ==<br />
<br />
Il repo [core] può essere trovato in ''core/os/i686'' o ''core/os/x86_64'' sui tuoi mirror preferiti. Contiene i pacchetti fondamentali di Arch e qualche software aggiuntivo, la filosofia è "uno di ciascuno", così che dovrebbe contenere un editor, un gestore finestre e così via( certamente questa scelta non è seguita con troppa rigidezza)<br />
Istantanee del repo core sono pubblicate nel cd di installazione "full".<br />
<br />
== [extra] ==<br />
<br />
il repo [extra] può essere trovato in ''extra/os/i686'' o ''extra/os/x86_64'' sui tuoi mirror preferiti. Contiene tutti i pacchetti di Arch che non sono conenuti in [core]. Cose importanti come KDE o GNOME possono essere trovate qui.<br />
<br />
== [unstable] ==<br />
<br />
Il repo [unstable] può essere trovato in ''unstable/os/i686'' sul tuo mirror preferito. Questo repo contine software sperimentale e instabile specialmente se una versione di sviluppo di un pacchetto è diventata popolare per qualche motivo, per esempio se la versione stabile non è aggiornata o la versione unstable ha delle importanti modifiche che interessano molti users.Per esempio sono presenti le versioni sperimentali dei driver per il kernel o versioni -svn.<br />
<br />
Contrariamente a quanto si possa credere, è perfettamente sicuro abilitare il repo unstabe, in quanto non ci sono conflitti di nome con [core] o [extra], questo significa che i pacchetti da [unstable] sono installati solo se tu lo vuoi esplicitamente.<br />
Il repo [unstable] non è mantenuto per ''x86_64''.<br />
<br />
== [testing] ==<br />
<br />
Il repo [testing] può essere trovato in ''testing/os/i686'' sul tuo mirrror preferito. [testing] è speciale. Contiene pacchetti che sono candidati per i repo [core], [extra] o [unstable]. I nuovi pacchetti vanno in [testing] se:<br />
* si pensa che possano rovinare qualcosa durante un aggiornamento e hanno bisogno di essere testati prima.<br />
* richiedono il rebuild di altri pacchetti . In questo caso, tutti i pacchetti che hanno bisogno di un rebuild sono messi prima in [testing] e quando tutti i rebuild sono stati fatti sono spostati di nuovo agli altri repo<br />
[testing] è l'unico repo che può avere conflitti di nome con gli altri repo ufficiali. Se abilitato deve essere il primo repo nella lista del tuo "pacman.conf" .<br />
<br />
Fai attenzione quando abiliti [testing].Il tuo sistema potrebbe diventare instabile dopo un aggiornamento con [testing] abilitato. Solo utenti con esperienza dovrebbero usarlo.<br />
<br />
== [release] ==<br />
Il repo [release] è una istantanea del repo [core] quando la release della distro è stata fatta. C'è per scopi principalmente storici e non è inteso per uso generico.<br />
<br />
== [community] ==<br />
<br />
Il repo [community+ si può trovare in ''community/os/i686'' o ''community/os/x86_64'' sul tuo mirrror preferito. È mantenuto dai ''Trusted Users (TUs)'' e fa parte di ''Aur User Repository (AUR)''. <br />
Contiene i pacchetti da "AUR" che hanno avuto abbastanza boti e sono stati adottati da un ''TU''.<br />
<br />
Il repo[community] solo da poco è stato reso disponibile per ''x86_64'', così non ti aspettare di trovarci tutto.<br />
<br />
==[unsupported] ==<br />
<br />
Il repo [unsupported] non è veramente un repository. A differenza degli altri repository, non fornisce pacchetti binari. È usato come riferimento alla collezione di PKGBUILD in AUR che sono stati inviati dagli user normali, percciò il repo [unsupported] non è ufficiale.</div>
Biagio