Network configuration (Italiano)

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Questo articolo descrive come configurare le connessioni di rete su strato OSI 3 e versioni successive. Le specifiche del supporto sono gestite nelle sottopagine /Ethernet e /Wireless.

Controllare la connessione

Per risolvere i problemi relativi a una connessione di rete, attenersi alle seguenti condizioni e assicurarsi di soddisfarle:

  1. La vostra interfaccia di rete è elencata e abilitata. Altrimenti, controllate il driver del dispositivo – vedasi /Ethernet#Driver del dispositivo o /Wireless#Driver del dispositivo.
  2. Siete connessi alla rete. Il cavo è collegato o siete connessi alla LAN wireless.
  3. La vostra interfaccia di rete ha un indirizzo IP.
  4. La vostra tabella di instradamento è configurata correttamente.
  5. Potete effettuare il ping di un indirizzo IP locale (es. il vostro gateway predefinito).
  6. Potete effettuare il ping di un indirizzo IP pubblico (es. 9.9.9.9, che è un server DNS appartenente alla Fondazione Quad9 ed è un indirizzo conveniente con cui eseguire prove).
  7. Controllate se potete risolvere i nomi di dominio (es. archlinux.org).

Ping

ping viene usata per verificare di poter raggiungere un host.

$ ping www.example.com
PING www.example.com (93.184.216.34): 56(84) data bytes
64 bytes from 93.184.216.34: icmp_seq=0 ttl=56 time=11.632 ms
64 bytes from 93.184.216.34: icmp_seq=1 ttl=56 time=11.726 ms
64 bytes from 93.184.216.34: icmp_seq=2 ttl=56 time=10.683 ms
...

Per ogni risposta ricevuta, l'utilità ping scriverà una riga come quella sopra finchè non la interrompete (Ctrl+c) in modo interattivo. Per maggiori informazioni vedere il manuale ping(8). Si noti che i computer possono essere configurati per non rispondere alle richieste echo ICMP. [1]

Se vi viene mostrato un messaggio di errore (vedasi indicazioni di errore di ping) oppure non ricevete risposta, ciò potrebbe essere correlato ad una configurazione incompleta, ma anche al vostro gateway predefinito o al vostro Provider di Servizi Internet (ISP). Potete eseguire un traceroute per diagnosticare ulteriormente il percorso verso l'host.

Gestione della rete

Per configurare una connessione di rete, seguire i passaggi seguenti:

  1. Assicuratevi che la vostra interfaccia di rete sia elencata e abilitata.
  2. Connettetevi alla rete. Collegate il cavo Ethernet o connettetevi alla LAN wireless.
  3. Configurate la vostra connessione di rete:
Nota: L'immagine di installazione utilizza systemd-resolved e systemd-networkd, che è configurato come client DHCP per interfacce di rete Ethernet, WLAN e WWAN.

net-tools

Arch Linux ha deprecato net-tools in favore di iproute2.[2]

Comando deprecato comandi di rimpiazzo
arp ip neighbor
ifconfig ip address, ip link
netstat ss
route ip route

Per una panoramica più completa, vedere Comandi di Linux deprecati per la gestione di una rete e loro sostituzioni.

iproute2

iproute2 è una dipendenza del metacontenuto base e fornisce l'interfaccia a riga di comando ip(8), utilizzata per gestire interfacce di rete, indirizzi IP e la tabella di instradamento. Tenete presente che la configurazione eseguita utilizzando ip andrà perduta dopo un riavvio. Per una configurazione persistente, potete utilizzare un gestore di rete o automatizzare i comandi ip utilizzando script e unità di systemd. Si noti inoltre che i comandi ip possono essere generalmente abbreviati, per chiarezza sono comunque scritti per intero in questo articolo.

Interfacce di rete

Per impostazione predefinita udev assegna dei nomi ai vostri controller dell'interfaccia di rete utilizzando Nomi dell'Interfaccia di Rete Prevedibili, che antepone i nomi delle interfacce con en (cablata/Ethernet), wl (wireless/WLAN), o ww (WWAN). Vedasi systemd.net-naming-scheme(7).

Suggerimento: Per modificare i nomi dell'interfaccia, vedere #Cambiare il nome dell'interfaccia e #Ritornare ai nomi dell'interfaccia tradizionali.

Elencare le interfacce di rete

I nomi delle interfacce sia cablate che wireless possono essere trovati tramite ls /sys/class/net o ip link. Si noti che lo è l'interfaccia virtuale di loopback e non viene utilizzata per effettuare connessioni di rete.

I nomi dei dispositivi wireless possono essere recuperati anche utilizzando iw dev. Vedere anche /Wireless#Ottenere il nome dell'interfaccia.

Se la vostra interfaccia di rete non è elencata, assicuratevi che il driver del dispositivo sia stato caricato correttamente. Vedasi /Ethernet#Driver del dispositivo o /Wireless#Driver del dispositivo.

Abilitare e disabilitare le interfacce di rete

Le interfacce di rete possono essere abilitate o disabilitate mediante ip link set interfaccia up|down, vedere ip-link(8).

Per controllare lo stato dell'interfaccia enp2s0:

$ ip link show dev enp2s0
2: enp2s0: <BROADCAST,MULTICAST,UP,LOWER_UP> mtu 1500 qdisc pfifo_fast master br0 state DOWN mode DEFAULT qlen 1000
...

La parola UP in <BROADCAST,MULTICAST,UP,LOWER_UP> è l'effettiva indicazione che l'interfaccia è attiva, non la successiva state DOWN.

Nota: Se il vostro percorso predefinito è attraverso l'interfaccia enp2s0, disattivarla rimuoverà anche il percorso e riattivarla non ristabilirà automaticamente il percorso predefinito. Vedere #Tabella di instradamento per ristabilirlo.

Indirizzo IP statico o dinamico?

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Reason: Troppo complicato da seguire. (Discuss in Talk:Network configuration (Italiano))

Se utilizzate un Wi-FI o un router, ad esempio, a casa, starete molto probabilmente utilizzando un indirizzo IP dinamico. L'indirizzo IP viene assegnato dal Wi-Fi o dal router ed è ciò che la configurazione del vostro computer dovrebbe utilizzare. Oppure, se siete a casa e il vostro computer è connesso al modem del vostro ISP, ad esempio un modem via cavo, anch'esso utilizzerà un indirizzo IP dinamico. Gli indirizzi IP dinamici possono cambiare ogni volta che accendete il vostro computer. In un ambiente di lavoro, potreste avere un indirizzo IP statico o un indirizzo IP dinamico. A casa, potete configurare il vostro router in modo che assegni sempre al vostro computer lo stesso indirizzo IP, dunque starete utilizzando un indirizzo IP statico. Quando state utilizzando un indirizzo IP dinamico, dovrete utilizzare DHCP, così esso potrà configurare la vostra interfaccia di rete con l'indirizzo IP corretto. Oltre a configurare il vostro ìndirizzo IP, DHCP può anche configurare il vostro instradamento (come arrivare da dove ci si trova a un qualsiasi punto della rete si stia andando) così come i vostri name servers, che convertono il nome host, ad esempio, example.com, nel suo indirizzo IP, quel numero con dei punti inseriti.

Indirizzo IP statico

Un indirizzo IP statico può essere configurato con la maggior parte dei gestori di rete predefiniti e anche con dhcpcd.

Per configurare manualmente un indirizzo IP statico, aggiungete un indirizzo IP come descritto in #Indirizzi IP, impostate la vostra Tabella di instradamento e configurate i vostri server DNS.

Indirizzi IP

Gli indirizzi IP sono gestiti mediante ip-address(8).

Elencare gli indirizzi IP:

$ ip address show

Aggiungere un indirizzo IP a una interfaccia:

# ip address add indirizzo/lunghezza_prefisso broadcast + dev interfaccia
Notate che:
Nota: Assicuratevi che gli indirizzi IP assegnati manualmente non siano in conflitto con quelli assegnati da DHCP.

Eliminare un indirizzo IP da un'interfaccia:

# ip address del indirizzo/lunghezza_prefisso dev interfaccia

Eliminare tutti gli indirizzi che corrispondono a un criterio, ad es. di una specifica interfaccia:

# ip address flush dev interfaccia
Suggerimento: Gli indirizzi IP possono essere calcolati con ipcalc (ipcalc).

Tabella di instradamento

La tabella di instradamento è utilizzata per determinare se potete raggiungere direttamente un indirizzo IP o quale gateway (router) dovreste usare. Se nessun'altro perscorso corrisponde all'indirizzo IP, viene utilizzato il gateway predefinito.

La tabella di instradamento è gestita utilizzando ip-route(8).

PREFISSO è una notazione CIDR o default per il gateway predefinito.

Elencare percorsi IPv4:

$ ip route show

Elencare percorsi IPv6:

$ ip -6 route

Aggiungere un percorso:

# ip route add PREFISSO via indirizzo dev interfaccia

Cancellare un percorso:

# ip route del PREFISSO via indirizzo dev interfaccia

DHCP

Un server Protocollo Dinamico di Configurazione Host (DHCP) fornisce ai client un indirizzo IP dinamico, la maschera della sottorete, l'indirizzo IP del gateway predefinito e, facoltativamente, anche i name server del DNS.

Per utilizzare DHCP è necessario un server DHCP nella vostra rete e un client DHCP:

Client Contenuto Archiso Nota Unità di systemd
dhcpcd dhcpcd Yes DHCP, DHCPv6, ZeroConf, IP statico dhcpcd.service, dhcpcd@interfaccia.service
ISC dhclient dhclient Yes DHCP, DHCPv6, BOOTP, IP statico dhclient@interfaccia.service
Nota:
  • ISC ha terminato lo sviluppo sul client DHCP ISC da inizio 2022. Questa implementazione del client non è più mantenuta e non dovrebbe essere utilizzata in ambito produttivo.
  • Non dovreste eseguire due client DHCP contemporaneamente.
  • Invece di utilizzare direttamente un client DHCP autonomo, potete anche utilizzare un gestore di rete, alcuni dei quali hanno un client DHCP integrato.
  • In alternativa, iwd ha un client DHCP integrato di cui si può far uso con qualche configurazione: iwd#Abilitare la configurazione di rete integrata.
Suggerimento:
  • Potete controllare se un server DHCP sia in esecuzione con dhcping.
  • Mentre aspettate che venga assegnato un IP, potete eseguire qualcosa come watch -n 1 ping -c 1 archlinux.org per confermare che la rete sia connessa.

Server

Server Contenuto IPv4 IPv6 GUI Interfacce Backend(s) di memorizzazione Nota
dhcpd dhcp Yes Yes Glass-ISC-DHCP ? File
dnsmasq dnsmasq Yes Yes No ? File anche DNS, PXE e TFTP
Kea kea Yes Yes Stork REST, RADIUS e NETCONF File, MySQL, PostgreSQL e Cassandra anche DNS

Gestori di rete

Un gestore di rete consente di gestire le impostazioni della connessione di rete in dei cosiddetti profili di rete per facilitare il cambio di rete.

Nota: Ci sono molte soluzioni tra cui scegliere, ma ricordate che sono tutte mutualmente esclusive; non dovreste eseguire due daemon contemporaneamente.
Gestore di rete GUI Archiso [3] Strumenti CLI Supporto per PPP
(es. modem 3G)
Client DHCP Unità di systemd
ConnMan 8 non ufficiale No connmanctl(1) Yes (con ofonoAUR) interno connman.service
netctl 2 non ufficiale No netctl(1), wifi-menu Yes dhcpcd o dhclient netctl-ifplugd@interfaccia.service, netctl-auto@interfaccia.service
NetworkManager Yes No nmcli(1), nmtui(1) Yes interno o dhclient NetworkManager.service
systemd-networkd No Yes (base) networkctl(1) No interno systemd-networkd.service, systemd-resolved.service

Set the hostname

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Notes: Not yet translated. (Discuss in Talk:Network configuration (Italiano))

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Reason: The myhostname pseudo-variable may cause confusion since that name is also used by nss-myhostname(8). (Discuss in Talk:Network configuration (Italiano))

A hostname is a unique name created to identify a machine on a network, configured in /etc/hostname—see hostname(5) and hostname(7) for details. The file can contain the system's domain name, if any. To set the hostname, edit /etc/hostname to include a single line with myhostname:

/etc/hostname
myhostname
Tip: For advice on choosing a hostname, see RFC 1178.

Alternatively, using hostnamectl(1):

# hostnamectl set-hostname myhostname

To temporarily set the hostname (until reboot), use hostname(1) from inetutils:

# hostname myhostname

To set the "pretty" hostname and other machine metadata, see machine-info(5).

Local hostname resolution

nss-myhostname(8) (an NSS module provided by systemd) provides local hostname resolution without having to edit /etc/hosts. It is enabled by default.

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Reason: localhost entries should be in /etc/hosts by default; see FS#56684. After the bug is fixed, this section should be rewritten as a troubleshooting section and moved to #Troubleshooting. (Discuss in Talk:Network configuration (Italiano)#Local hostname resolution as troubleshooting)

Some software may however still read /etc/hosts directly, see [4] [5] for examples. To prevent them from potentially breaking, hanging or otherwise delaying operation, make sure they can resolve the local hostname and localhost by configuring the hosts(5) file:

/etc/hosts
127.0.0.1        localhost
::1              localhost
127.0.1.1        myhostname

For a system with a permanent IP address, replace 127.0.1.1 with that permanent IP address. For a system with a fully qualified domain name, insert the fully qualified domain name before the hostname (see the following link for the reasoning). For example:

/etc/hosts
127.0.0.1        localhost
::1              localhost
203.0.113.45     host1.fqdomain.example host1
Note: The order of hostnames/aliases that follow the IP address in /etc/hosts is significant. The first string is considered the canonical hostname and may be appended with parent domains, where domain components are separated by a dot. All following strings on the same line are considered aliases. See hosts(5) for more info.

As a result the system resolves to both entries:

$ getent hosts
127.0.0.1       localhost
127.0.0.1       localhost
127.0.1.1       myhostname

Local network hostname resolution

To make your machine accessible in your LAN via its hostname you can:

  • edit the /etc/hosts file for every device in your LAN, see hosts(5)
  • set up a DNS server to resolve your hostname and make the LAN devices use it (e.g. via #DHCP)
  • or the easy way: use a Zero-configuration networking service:
    • Hostname resolution via Microsoft's NetBIOS. Provided by Samba on Linux. It only requires the nmb.service. Computers running Windows, macOS, or Linux with nmb running, will be able to find your machine.
    • Hostname resolution via mDNS. Provided by either nss_mdns with Avahi (see Avahi#Hostname resolution for setup details) or systemd-resolved. Computers running macOS, or Linux with Avahi or systemd-resolved running, will be able to find your machine. The older Win32 API does not support mDNS, which may prevent some older Windows applications from accessing your device.

Suggerimenti e trucchetti

Cambiare il nome dell'interfaccia

Nota: Quando si modifica lo schema di denominazione, non dimenticate di aggiornare tutti i file di configurazione relativi alla rete e i file delle unità di systemd personalizzati per riflettere la modifica.

Potete modificare il nome del dispositivo definendo il nome manualmente con una regola udev. Per esempio:

/etc/udev/rules.d/10-network.rules
SUBSYSTEM=="net", ACTION=="add", ATTR{address}=="aa:bb:cc:dd:ee:ff", NAME="net1"
SUBSYSTEM=="net", ACTION=="add", ATTR{address}=="ff:ee:dd:cc:bb:aa", NAME="net0"

Queste regole verranno applicate automaticamente all'avvio.

Un paio di cose da notare:

  • Per ottenere l'indirizzo MAC di ogni scheda, utilizzare questo comando: cat /sys/class/net/nome_del_dispositivo/address
  • Assicuratevi di utilizzare i valori esadecimali in carattere minuscolo nelle vostre regole udev. Non gli piace il maiuscolo.

Se la scheda di rete ha un MAC dinamico, potete utilizzare DEVPATH, ad esempio:

/etc/udev/rules.d/10-network.rules
SUBSYSTEM=="net", DEVPATH=="/devices/platform/wemac.*", NAME="int"
SUBSYSTEM=="net", DEVPATH=="/devices/pci*/*1c.0/*/net/*", NAME="en"

Per ottenere il DEVPATH di tutti i dispositivi attualmente connessi, osservate dove conducono i collegamenti simbolici in /sys/class/net/. Per esempio:

file /sys/class/net/*
/sys/class/net/enp0s20f0u4u1: symbolic link to ../../devices/pci0000:00/0000:00:14.0/usb2/2-4/2-4.1/2-4.1:1.0/net/enp0s20f0u4u1
/sys/class/net/enp0s31f6:     symbolic link to ../../devices/pci0000:00/0000:00:1f.6/net/enp0s31f6
/sys/class/net/lo:            symbolic link to ../../devices/virtual/net/lo
/sys/class/net/wlp4s0:        symbolic link to ../../devices/pci0000:00/0000:00:1c.6/0000:04:00.0/net/wlp4s0

Il percorso del dispositivo dovrebbe corrispondere sia al nuovo che al vecchio nome del dispositivo, poiché la regola potrebbe venir eseguita più di una volta all'avvio. Ad esempio, nella seconda regola, "/devices/pci*/*1c.0/*/net/enp*" sarebbe sbagliato, poiché smetterebbe di corrispondere una volta che il nome dovesse cambiare in en. Solo la regola predefinita del sistema si attiverà la seconda volta, causando il ritorno del nome a, ad es., enp1s0.

Se state utilizzando un dispositivo di rete USB (ad es. il tethering di un telefono Android) che ha un indirizzo MAC dinamico e volete essere in grado di utilizzare delle porte USB diverse, potreste invece utilizzare una regola che corrisponda a seconda del fornitore e dell'ID di un prodotto:

/etc/udev/rules.d/10-network.rules
SUBSYSTEM=="net", ACTION=="add", ATTRS{idVendor}=="12ab", ATTRS{idProduct}=="3cd4", NAME="net2"

Per provare le vostre regole esse possono essere verificare direttamente dallo spazio utente, ad es. con udevadm --debug test /sys/class/net/*. Ricordatevi di disabilitare prima l'interfaccia che state cercando di rinominare (es. ip link set enp1s0 down).

Nota: Quando si scelgono i nomi statici dovrebbe essere evitato l'uso di nomi nel formato di "ethX" e "wlanX", perché questo potrebbe portare a una condizione di competizione tra il kernel e udev durante l'avvio. Invece, è meglio usare nomi d'interfaccia che non sono usati dal kernel come impostazione predefinita, ad es.: net0, net1, wifi0, wifi1. Per ulteriori dettagli, consultare la documentazione di systemd, per favore.

Ritornare ai nomi dell'interfaccia tradizionali

Se preferiste mantenere i nomi dell'interfaccia tradizionali come eth0, eth0, i Nomi dell'Interfaccia di Rete Prevedibili possono essere disabilitati mascherando la regola udev:

# ln -s /dev/null /etc/udev/rules.d/80-net-setup-link.rules

In alternativa, aggiungere net.ifnames=0 ai parametri del kernel.

Impostare l'MTU del dispositivo e la lunghezza della coda

Potete modificare l'MTU del dispositivo e la lunghezza della coda definendo manualmente con una regola udev. Per esempio:

/etc/udev/rules.d/10-network.rules
ACTION=="add", SUBSYSTEM=="net", KERNEL=="wl*", ATTR{mtu}="1500", ATTR{tx_queue_len}="2000"

mtu: l'utilizzo di un valore superiore a 1500 (i cosiddetti jumbo frames) può accelerare notevolmente i trasferimenti di rete. Si noti che tutte le interfacce di rete, inclusi gli switche nella rete locale, devono supportare la stessa MTU per poter utilizzare i jumbo frames. Per PPPoE, l'MTU non deve essere superiore a 1492. Potete anche impostare l'MTU tramite systemd.netdev(5).

tx_queue_len: valore ridotto per dispositivi più lenti con una latenza elevata come collegamenti modem e ISDN. Un valore alto è consigliato per server connessi tramite le connessioni Internet ad alta velocità che eseguono grandi trasferimenti di dati.

Incollaggio o LAG

Vedere netctl o systemd-networkd, oppure Incollaggio wireless.

Aliasing dell'indirizzo IP

L'aliasing dell'IP è il processo di aggiunta di più di un indirizzo IP a un'interfaccia di rete. Con ciò, un nodo su una rete può avere più connessioni a una rete, ognuna con uno scopo diverso. È tipicamente utile per l'hosting virtuale di server Web e FTP o la riorganizzazione dei server senza dover aggiornare altre macchine (questo è particolarmente utile per i server dei nomi).

Esempio

Per impostare manualmente un alias, per alcune NIC, utilizzare iproute2 per eseguire

# ip addr add 192.168.2.101/24 dev enp2s0 label enp2s0:1

Per rimuovere un certo alias eseguire

# ip addr del 192.168.2.101/24 dev enp2s0:1

I pacchetti destinati a una sottorete utilizzeranno l'alias primario per impostazione predefinita. Se l'IP di destinazione si trova all'interno di una sottorete appartenente a un alias secondario, l'IP di origine verrà impostato rispettivamente. Considerate il caso in cui sia presente più di una NIC, i percorsi predefiniti possono essere elencati con ip route.

Modalità promiscua

L'attivazione della modalità promiscua farà sì che una NIC (wireless) inoltri tutto il traffico ricevuto al sistema operativo per un'ulteriore elaborazione. Questo è l'opposto della "modalità normale", in cui una NIC scarterà i frame che non è destinata a ricevere. Viene spesso utilizzata per la risoluzione dei problemi di rete avanzata e lo sniffing dei pacchetti.

/etc/systemd/system/promiscuous@.service
[Unit]
Description=Set %i interface in promiscuous mode
After=network.target

[Service]
Type=oneshot
ExecStart=/usr/bin/ip link set dev %i promisc on
RemainAfterExit=yes

[Install]
WantedBy=multi-user.target

Se volete abilitare la modalità promiscua sull'interfaccia enp2s0, eseguite enable promiscuous@enp2s0.service.

Interrogare i socket

ss è un'utilità per esaminare le porte di rete e fa parte del contenuto iproute2. Ha una funzionalità simile all'utilità netstat deprecata.

L'utilizzo comune include:

Visualizzare tutti i Socket TCP con i nomi dei servizi:

$ ss -at

Visualizzare tutti i Socket TCP con i numeri di porta:

$ ss -atn

Visualizzare tutti i Socket UDP:

$ ss -au

Per maggiori informazioni, vedere ss(8).

Risoluzione dei problemi

Il problema del ridimensionamento window di TCP

I pacchetti TCP contengono un valore "window" nei loro header che indica la quantità di dati che debba restituire l'altro host. Questo valore è rappresentato con solo 16 bit, infatti la dimensione della finestra è al massimo 64KiB. I pacchetti TCP vengono mantenuti in cache per un periodo di tempo (devono essere riordinati), e dato che la memoria è (o era) limitata, uno host potrebbe finirla facilmente.

Nel 1992, man mano che più memoria diveniva disponibile, fu scritta la RFC:1323 per migliorare la situazione: il Ridimensionamento della Finestra. Il valore "window", fornito in tutti i pacchetti, verrà modificato in base ad un Fattore di Ridimensionamento, definito una sola volta proprio all'inizio della connessione. Quel Fattore di Ridimensionamento di 8 bit permette alla finestra di essere fino a 32 volte superiore ai 64KiB iniziali.

Sembrerebbe che alcuni router e firewall difettosi su Internet stiano riscrivendo il Fattore di Ridimensionamento a 0, causando incomprensioni tra gli hosts.

Il kernel di Linux 2.6.17 ha introdotto un nuovo schema di calcolo che genera Fattori di Ridimensionamento più alti, rendendo il disastro di questi router e firewall virtualmente più visibile.

La connessione in questi casi è al massimo molto lenta oppure viene interrotta.

Come diagnosticare il problema?

Prima di tutto chiariamo: questo problema è strano. In alcuni casi, non vi sarà affatto possibile effettuare connessioni TCP (HTTP, FTP, ...), in altri sarete in grado di comunicare con alcuni host (molto pochi).

Quando siete affetti da questo problema, il risultato da dmesg va bene, i log sono puliti e ip addr riporta uno status normale... ed effettivamente sembra tutto normale.

Se non vi è possibile navigare su nessun sito Web, ma riuscite a eseguire il ping degli host a caso, probabilmente siete incappati in questo problema: ping utilizza il protocollo ICMP e non è affetta da problemi di TCP.

Potete provare tramite Wireshark. Potreste osservare comunicazioni UDP e ICMP avvenute con successo, ma comunicazioni TCP non riuscite (solo verso host esterni).

Modalità di risoluzione

Male

Per risolverlo nel modo sbagliato, potete cambiare il valore tcp_rmem, su cui si basa il calcolo del Fattore di Ridimensionamento. Sebbene dovrebbe funzionare per la maggior parte degli hosts, non è garantito, specialmente per quelli molto distanti.

# echo "4096 87380 174760" > /proc/sys/net/ipv4/tcp_rmem
Bene

Disabilitate semplicemente il Ridimensionamento della Finestra. Poichè essa rappresenta una buona caratteristica di TCP, disabilitarla può rivelarsi scomodo, specialmente se non potete sistemare il router malfunzionante. Ci sono diversi metodi per disabiltare il Ridimensionamento della Finestra, e sembra che il più sicuro (che funzionerà con la maggior parte dei kernel) sia di aggiungere la seguente riga a /etc/sysctl.d/99-disable_window_scaling.conf (vedasi anche sysctl):

net.ipv4.tcp_window_scaling = 0
Migliore

Questo problema è causato da router/firewall malfunzionanti, dunque cambiamoli. Alcuni utenti hanno riportato che il router difettoso era proprio il loro router DSL.

Ulteriori informazioni

Questa sezione si basa sull'articolo LWN Ridimensionamento della finestra di TCP e router difettosi e su un articolo archiviato di Kernel Trap: Ridimensionamento della Finestra su Internet.

Ci sono anche diverse discussioni pertinenti sul LKML.

Il secondo PC connesso non è in grado di utilizzare la LAN in parallelo

Il primo PC ha due LAN. Il secondo PC ha una LAN ed è connesso al primo PC. Andare al secondo PC per fornire tutto l'accesso alla LAN dopo l'interfaccia in parallelo:

# sysctl net.bridge.bridge-nf-filter-pppoe-tagged=0
# sysctl net.bridge.bridge-nf-filter-vlan-tagged=0
# sysctl net.bridge.bridge-nf-call-ip6tables=0
# sysctl net.bridge.bridge-nf-call-iptables=0
# sysctl net.bridge.bridge-nf-call-arptables=0

Fonti esterne